Ancora una poesia, forse perchè a quest’ora di notte mi fermo a leggere.
Le poesie – con la loro musicalità – mi accompagnano al sonno……
PAROLE
Per molte ore della giornata
nella mia testa si macinano parole.
E’ una fabbrichetta individuale
con pochi operai:
la mia paura, il mio straniamento,
il mio stupore, i miei guai,
pim pum pam
battono i martellini
girano certe strane macchine impastatrici
piene di pagliuzze d’oro, granito e radici.
Poi, ma solo ogni tanto
fra lo stupore generale
mentre dagli opachi finestroni
entra un raggio di sole
si forma una poesia
è di vetro, è rotonda
è piccina, è splendente
si inchina e va via.
Qualche operaio applaude
io torno al mio niente
(Giovanna De Carli)