TERRA FUTURA
Si è aperta ieri la mostra Terra Futura: La Toscana ha una profonda attenzione per le buone pratiche legate alla sostenibilità solidale, economica e ambientale.
Al centro della manifestazione sono sempre state la "rete", la "condivisione degli obiettivi", la "discussione".
Sempre seguendo la stessa idea, il filo conduttore di quest’anno sono le "alleanze".
Firenze è fatta così…. o non c’è nulla di interessante da vedere o ci sono contemporaneamente due o più mostre, un mercato, un evento per cui è obbligo scegliere, dato che non abbiamo il dono dell’ubiquità.
Ora ci sono le due mostre degli iris e delle rose, la mostra di Fattori, il Genio Fiorentino (che il maltempo ha sciupato impedendo le letture di Dante nelle vie della città, così come ha sciupato i due giardini).
La mostra di Fattori è aperta fino a metà giugno, perciò ieri mattina ho scelto di visitare la mostra Terra Futura – per vedere cosa si può fare per salvare il nostro pianeta.
Era anche l’occasione per conoscere alcune persone che prestano la loro attività per l’associazione Bambini nel Deserto che è diventato il mio modo di sentirmi vicina al mio sogno d’Africa….
Mi sono fermata un po’ con Alex e Frankie allo stand che sebbene piccolo, ha i colori della terra d’Africa che lo rendono suggestivo.
Poi ho continuato il giro.
E’ soprattutto una mostra d’informazione, ma ci sono anche tante cose curiose, come il gioco dell’ecologia, che fanno i bambini delle scuole che vengono in tante: i bambini sono il futuro!
E’ una specie di gioco dell’oca e ogni casella ha un suo particolare richiamo all’etica e all’ecologia. I bambini fanno da pedine….. dalle risate che si sentono deve essere molto divertente!
Una delle cose che più mi hanno attratto sono i tessuti al telaio, tutte fibre naturali…
Ho incontrato anche la mia amica ceramista – il suo banchino è spesso alla Fierucola di Santo Spirito – con le sue campanelline delle fate e gli altri oggetti in ceramica che lei fa con un gusto finissimo
Le premesse per un mondo nuovo, i tentativi per riportare l’uomo alla sua dimensione vera, l’amore e il rispetto per la natura ci sono. C’è la consapevolezza della necessità di dare una svolta al modo di pensare prima di distruggere definitivamente il mondo e le sue risorse.
E questa nuova piazza, che è all’uscita della mostra, è il segno della speranza che tutto questo non sia solo una bella iniziativa, o belle parole, tentativi che si spengono per l’indifferenza di chi dovrebbe far diventare questo "piccolo coro" la voce di tutto il mondo.