ROMA 2
Questa mattina ho un appuntamento con il mio nipote archeologo per andare a vedere la libreria che ha rilevato in società con altri due amici, che – appunto – si chiama “Libreria archeologica”.
E’ in via Ostilia e basta uscire dal negozio per ammirare il Colosseo in tutta la sua bellezza!
Quando mi aveva parlato di questa libreria, l’avevo immaginata “seriosa”, invece mi trovo in un locale accogliente, colorato ed anche divertente. Ci sono testi specifici, per esperti e ricercatori… ma ci sono anche pubblicazioni bellissime per i “non competenti”.
Come al solito mi perdo tra i libri. Fortunatamente anche questa volta il pensiero della valigia mi distoglie dal ritrovarmi con una decina di libri…. Ad uno però non rinuncio, ha un titolo troppo intrigante: “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”…
Il mio “io bambino” si diverte a giocare con i grandi libri sulla storia di Roma, libri per bambini fatti col sistema delle “finestre” che mostrano qualche particolare o una spiegazione…
Mi limito a due magliette (col gatto del Colosseo) per i nipotini, un blocchetto con un calligramma, una calamitino per allungare la mia collezione che sta riempiendo il frigo; Gianfranco mi regala il 1° libro stampato dalla loro nuova Casa Editrice Espera, che racconta (con illustrazioni divertenti) le domande più disparate e improbabili fatte dai turisti e le frottole raccontate ai turisti da guide improvvisate e non autorizzate.
Poi – per portare il tutto – un sacchettino con la scritta in latino "Conta le stelle, se puoi!" (Genesi, XV – 3)
Nel tornare a casa, mio nipote allunga la strada per me….e, con una pazienza da certosino si ferma ogni volta per farmi scattare le foto…..
Passiamo per la chiesa fortezza dei Santi Quattro coronati,
la Navicella,
da cui si vede Villa Celimontana – dove andavamo con l’altra sorella e i suoi tre maschi (uno è l’archeologo, l’altro lo conoscete perché è quello che sta in Argentina e l’altro vive a Bristol ed è insegnante di educazione fisica) e le mie due bambine per farli correre e giocare sotto il verde e tra i ruderi (che a Roma sono sempre presenti) mentre noi ci godevamo il fresco sedute su una panchina….
Passiamo davanti all’obelisco che si trova di fronte al Battistero e quindi dallo stradone di S.Giovanni ..a casa.
Prima di salire mi fermo al “nasone” per una ricca bevuta della buonissima e freschissima acqua romana….
… Cos’è il nasone? Ma è questo!….
E queste sono le parole del calligramma, tratte da “Lettre sur la campagne romaine” di M.de Fontanes, del 10 gennaio 1804. Sono scritte in francese ed in italiano:
Talvolta delle nuvole
Belle come carri leggeri,
portate dal vento della sera
con grazia inimitabile,
fanno comprendere
l’apparizione degli abitanti dell’Olimpo
sotto questo cielo mitologico;
talvolta l’antica Roma
sembra aver disteso
sull’Occidente
tutta la porpora dei suoi Consoli
e dei suoi Cesari,
sotto gli ultimi passi
del dio del giorno.
il nasone! è da tanto che non sentivo più quel termine sai? lo conoscono solo i romani de Roma!!
che carina la tua descrizione della fontanella ed hai ragione: l’acqua di Roma è deliziosa anche se ricca di calcio.
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E’ sempre un piacere leggere le tue descrizioni ricche di particolari, sentimenti ed emozioni!!!
Un abbraccio grande..a presto!
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Che bello essere una di quelle due bambine che correvano con i loro amatissimi cuginetti per i prati di villa Cerimontana giocando alla famigliola o a Sabina di fuoco!!!!!! :-))))
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