bontà d’autunno

 

BONTA’ D’AUTUNNO

 

 

 

frutta d'autunno 2

 

 

 Oggi una carissima amica mi ha portato queste stupende mele cotogne. Le ho messe insieme alla melagrana che avevo comperato ieri, come faccio sempre all’inizio dell’autunno per portare in casa il suo colore e la sua bellezza.

Ho sempre amato la mela cotogna, da quando a scuola – sessant’anni fa – la classica merendina era, quasi per tutti,  il cubetto di cotognata…!!

Questo strano frutto, un po’ mela e un po’ pera –  il suo nome ufficiale è  “Cydonia Vulgaria” – fa parte della famiglia delle rosacee e viene dal Medio Oriente.

Era considerato il frutto di Venere ed era il simbolo dell’amore e della fecondità.

Quando è così verde la buccia è coperta da una leggerissima peluria che la sembrare di velluto, e fa venire voglia di accarezzarla.

Maturando prende un bel colore dorato. E’ uno dei regali più “sani” dell’autunno

Sarebbe un frutto “da dieta” dato il suo scarsissimo apporto calorico, ma il suo gusto aspro fa sì che facilmente si mangia cotta o meglio sotto forma di gelatina o marmellata…. e va addolcita con zucchero o miele. Resta comunque ottima sotto tutti i punti di vista.

 

La melagrana – Punica granatum – è il frutto del melograno che  invece viene dalla Persia ed è molto diffuso nei climi caldi o temperati.

Dentro la sua scorza rossa e coriacea contiene come in uno scrigno i semi rossi e succosi, che hanno un sapore leggermente acidulo ma molto aromatico.

Questo frutto, che è citato anche nella Bibbia, era molto apprezzato da ebrei, egizi, fenici, greci e romani.

Parecchi anni fa veniva utilizzata anche la buccia interna per ricavarne cuoio.

Ha poco valore alimentare, è soprattutto buona per impreziosire alcuni piatti, dando un gusto un po’ asprino e un grande gusto estetico….

Con il succo si prepara la granatina…. E se ripenso alle “grattachecche” gustate da piccola a Roma (che allora si facevano solo con lo sciroppo di granatina) mi viene ancora l’acquolina in bocca!!!

Qui a Firenze, nella galleria degli Uffizi, si può ammirare la melagrana più bella e più vista, immortalata da Sandro Botticelli…..

 

 

Madonna della melagrana - Sandro Botticelli

 

 

Galassie e nebule

 

GALASSIE & NEBULE

 

28 australia 9

(ngc 238)

 

Oggi, verso le 16, ho provato a collegarmi col telescopio di Grove Creek in Australia. Ultimamente era sempre stato chiuso per maltempo, vento, uragano….oggi, finalmente, il telescopio funzionava e il cielo era limpido e nero…. Già, perchè da loro è piena notte!!!

Sono andata un po’ in giro nel cielo ed ho scattato due foto.

Mi fa sempre impressione fotografare il cielo, mi sento così piccola di fronte a quella bellezza e a quegli spazi infiniti, ma essere seduta davanti al mio computer e guardare il cielo dall’altra parte del mondo è davvero emozionante!

 

28-9 australia

(tarantula)

Vi piacciono?

 

Un ricordo

 

Un ricordo

 

 

Bettinelli

 

 

Giorgio Bettinelli fece parlare di sé più o meno dieci anni fa, per aver compiuto una di quelle imprese che si ricordano: Roma Saigon, tutta d’un fiato, a cavallo di una Vespa 125.
Ventiquattromila chilometri o giù di lì tutti su due ruote, armato di un pacchetto di sigarette e una chitarra a tracolla.

Dopo quattro lunghi viaggi in Vespa attraverso 134 paesi, dopo più di 250.000 chilometri in sella alle sue due ruote, decise di stabilizzarsi in Cina dove si è sposato e viveva da quattro anni sulle rive del Mekong con sua moglie Yapei.

 

Giorgio è morto a Jinghong il 16 settembre 2008, all’età di 53 anni per un malore improvviso.

 

Prendo il ricordo dal sito del suo fans club:

 

 "Rimango altre quattro ore in sella, e guido finché il sole è già quasi al tramonto, secondo una sana abitudine che da tempo ero costretto a perdere, prima di fermarmi in un villaggio qualsiasi per passare la notte. E’ una delle sensazioni che ho sempre amato di più, e che così spesso mi ha dato l’illusione di essere libero e padrone della mia vita: quel grappolo di minuti dalla consistenza indefinibile, quando non è ancora buio e non è più giorno, e tu entri in un posto che non hai mai sentito nominare, con la consapevolezza che domani sarai già lontano, e che per altri mesi, per altri anni, per altri grappoli di minuti della stessa intensità continuerai ad allontanarti, assecondando il dipanarsi di una matassa il cui filo ti si srotola tra le mani senza farsi accorgere, e finisce dall’altra parte del mondo".

 

(da "Brum Brum – 254.000 chilometri in vespa" di Giorgio Bettinelli)

 

Buon viaggio Giorgio

 

Grazie per la poesia delle tue scelte; grazie per la purezza di chi abbandona gli standard e l’intelligenza di chi si lascia muovere solo dal sentimento.

 

 

rIDETE!!!

 

RIDETE!!!

 

 

Sul blog della mia amica Monik, che scrive dall’Argentina, c’era questo bel decalogo. L’ho tradotto (speriamo bene!) per poterlo rileggere ogni volta che c’è bisogno di ridarsi la carica….

 

 Dieci ragioni per farsi una bella risata:

 

1)      E’ una sterminatrice naturale di stress.

2)    Riduce il rischio di malattie cardiache.

3)    Rinforza il sistema immunitario.

4)    E’ un ottimo esercizio.

5)    Tiene lontane la depressione e l’ansia.

6)   Ridete, vi sentirete più giovani.

7)     Ti fa essere più amato

8)    Ridere ti fa sentire più sicuro

9)    Allevia il dolore

   10) Fa bene al corpo, alla mente, allo spirito

 

coppia cuore

 

 

Con l’età arriva anche il buon senso..

Però…. Non lo dite a nessuno

 

povertà

 

POVERTA’ NEL MONDO

 

Giro volentieri da AVAAZ, io ho firmato, non voglio vergognarmi di essere italiana….

 

 

Cari amici,

I leader del mondo si riuniscono giovedì alle Nazioni Unite per rinnovare la sfida alla povertà estrema. Ma tre paesi — Francia, Canada, e Italia — stanno mettendo a repentaglio gli sforzi per debellare la povertà nel mondo, riducendo drasticamente i contributi allo sviluppo e venendo meno alle loro rispettive promesse.

Sarkozy, Harper e Berlusconi hanno promesso di contribuire lo 0.7% del reddito nazionale per combattere la povertà — aiuti destinati a salvare milioni di vite, e che lasciano ai paesi donatori il 99.3% delle proprie risorse. Ma sembra che ritengano che il 99.3% non sia abbastanza.

La nostra migliore occasione per far rispettare a questi paesi la parola data è di suonare l’allarme a New York questa settimana. Firma la nostra petizione ora, falla girare ad amici e familiari — e un nostro amico, il celebre economista ed alto rappresentante per l’Onu sulla povertà Jeffrey Sachs la consegnerà nel corso di un discorso ai capi di stato riuniti al

summit Onu di stasera, alle 4 ora di New York (le 10 ora italiana). Maggiore sarà il numero di nomi sulla petizione, più forte sarà il messaggio che le promesse sulla povertà si devono mantenere. Clicca sotto per firmare ora:

http://www.avaaz.org/it/poverty_promise_breakers

Sappiamo che campagne di opinione come questa possono funzionare — perchè la mobilitazione popolare ha trasformato la lotta alla povertà nell’ultimo decennio. Il movimento del Giubileo nel 2000 riuscì a far cancellare miliardi di debiti, e spinse i leader del mondo ad adottare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015. Nel 2005 gli attivisti ottennero l’impegno del G8 di raddoppiare gli aiuti all’Africa. Grazie a questi sforzi si sono potute evitare milioni di morti per povertà, mandare a scuola milioni di bimbi, fornire zanzariere anti-malaria e acqua pulita. Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Norvegia e Svezia hanno tutte superato l’obiettivo dello 0.7% e quest’anno altri nove paesi europei hanno aumentato i contributi in termini reali. Se tutti i paesi manterranno le promesse, i programmi per combattere le malattie ed alleviare la povertà estrema potranno essere ampliati in tutto il mondo.

Ma quest’anno, alcuni paesi ricchi sembrano pensare che alla gente non importi più della povertà estrema. In Canada, che l’anno scorso ha tenuto per sè il 99.7% dei propri redditi, Stephen Harper sembra più interessato a vincere le elezioni che a mantenere la tradizione canadese di leadership morale. In Francia Sarkozy, nonostante i suoi sforzi diplomatici, sembra ritenere che i cittadini se ne infischino delle vite e della sofferenza al di fuori del confine. E in Italia — peraltro già uno dei donatori più avari del pianeta — Berlusconi sembra contento di tagliare drasticamente aiuti cruciali nonostante, in qualità di nazione ospitante del G8 del prossimo anno, la sua azione potrebbe costituire un cattivo esempio per gli altri paesi ricchi.

I membri francesi ed italiani di Avaaz stanno già inondando i rispettivi governi di migliaia di messaggi sugli aiuti umanitari. Ma anche gli altri possono giocare un ruolo cruciale — inviando ad Harper, Sarkozy e Berlusconi un chiaro segnale che ci aspettiamo da loro il rispetto della parola data — quindi per favore aiutaci a sollevare un grido che non possa essere ignorato al summit Onu:

http://www.avaaz.org/it/poverty_promise_breakers

In tempi recenti milioni di persone sono state affascinate da una prospettiva: che la nostra può essere la generazione che pone fine alla povertà estrema. Con altre crisi che attirano la nostra attenzione questa visione è alla prova dei fatti. Uniamoci per fare in modo che i nostri leader mantengano le promesse — in modo che le potenzialità umane possano essere liberate anche nelle comunità più povere.

Con speranza,

Ben, Alice, Ricken, Graziela, Paul, Milena, Iain, Veronique, Brett — tutto il team Avaaz

msn

 

MSN

 

Sul contatto msn di una persona a me cara c’è questa bellissima frase:

 

Ieri è storia,

domani è un mistero,

ma l’oggi è un dono,

per questo si chiama

“presente”

 

viviamolo con gioia!

 

 

colomba della pace

 

stagioni

 

STAGIONI

 

Oggi – equinozio d’autunno

Amo questa stagione, non la sento triste…

Amo i suoi colori, il primo fresco, la prima pioggia – quest’anno così desiderata…

Amo ancora – all’età mia….non lo dite a nessuno!! – camminare sulle foglie secche per sentirle cantare…

Allora ho cercato tra i miei ricordi una poesia che non fosse triste, ma che raccontasse i semi di speranza che ogni stagione porta…

 

autunno

 

 

 

Autunno

 

Il cielo ride un suo riso turchino

benché senta l’inverno ormai vicino.

Il bosco scherza con le foglie gialle

benché l’inverno senta ormai alle spalle.

Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,

benché senta nell’onda il primo gelo.

é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo

un fiore strano,un fiore a ombrello,un fungo.

 

(M. Moretti)  

 

 

primo raccolto2

 

 

 

una bontà

 

 

LA SCHIACCIATA CON L’UVA

un dolce tipico di questa stagione.

 

 

Nelle campagne fiorentine qualche secolo fa si coltivava una varietà di vite chiamata “canaiola”. Era un’uva dai chicchi piccoli e pieni di semini, per cui non poteva essere usata per la vinificazione.

Per non sprecare questo prodotto i contadini pensarono di utilizzarla per farne una schiacciata da portare nelle sagre contadine.

La semplicità degli ingredienti testimonia le modeste origini di questo dolce: pasta di pane, olio d’oliva, uva e zucchero. Immutabile il tipo d’uva che  si trova in vendita in questo periodo come “uva da schiacciata”.

Il dolce sembra di facile realizzazione, anche se proprio la sua semplicità la rende difficile.

In realtà dovrebbe essere fatta dai fornai perché solo il forno a legna ne esalta tutta la bontà (mai comperarla in pasticceria… non è la vera schiacciata ma un dolce con l’uva!)

Si prende la pasta di pane (siamo a Firenze e il pane è senza sale, per cui si può prendere la pasta già pronta dal fornaio), si aggiunge un po’ d’olio d’oliva insaporito facendolo scaldare con del “ramerino” (così si chiama il rosmarino a Firenze).

Si divide la pasta in due parti, di cui una più abbondante dell’altra, e si spiana la maggiore, con la quale si ricopre una teglia oliata. La pasta deve traboccare dalla teglia.

Si copre la pasta con l’uva, si spolvera con zucchero, si ricopre con l’altra metà della pasta spianata e si sigilla con la pasta rimasta sul bordo della teglia.

 

 

uva 2

 

Sopra si mettono altri chicchi d’uva ed una nuova spolverata di zucchero.

A questo punto si passa nel forno ben caldo per 30 minuti circa.

 

 

sch.uva 1

 

Per gustarla deve essere lasciata raffreddare completamente per permettere allo zucchero dell’uva di fondersi con quello semolato. Ciò permette alla schiacciata di acquistare il suo inconfondibile sapore.

Questa è la ricetta classica perché si possa parlare di schiacciata con l’uva.

Gli amanti dei dolci “dolci”saranno delusi dalla scarsità di zuccheri e grassi ma il segreto del successo della “schiacciata con l’uva”sta proprio nel fatto che non resta stucchevole e si può mangiare più volte al giorno e quanta se ne vuole…

 

 

schiacciata con l'uva

 

Volete favorire?

 

 

drappalio

 

IL DRAPPALIO

 

 

Domenica 14 settembre è tornato a Settimello, nel Comune di Calenzano, il Drappalio.

Una delle più belle caratteristiche di questa manifestazione è che tutti i proventi vengono devoluti a persone indigenti o associazioni di volontariato.

Mentre davo una mano al banchetto dei Bambini nel Deserto, insieme a Benedetta (nella foto)

 

che bella, che bello

 

mi sono goduta quest’altra chicca del folklore fiorentino.

A contendersi il Drappalio vengono vari gruppi della Toscana (i cavalieri venuti da Arezzo, Siena, Firenze, Pistoia, tanto per nominare le città più importanti, e naturalmente i “Cavalieri della Torricella, il gruppo di Settimello).

Il suo nome deriva dalla fusione di drappo – il drappo medioevale, cioè uno stendardo – e palio.

Prima della gara vera e propria un corteo in costume, colorato e fantastico, accompagnato dalle chiarine e da tamburi, sfila per le vie del paese:

 

 

drappalio 5  tutti i figuranti vi partecipano, ci sono vecchi e  giovani, donne e bambini uniti in un amore comune per il loro vessillo e per la loro storia.

 

drappalio 2

 

Poi al ritorno iniziano le 3 prove:

La prima è la prova di forza che mette a dura prova i muscoli dei partecipanti: i cavalieri devono resistere più a lungo possibile reggendo dei ferri di cavallo messi su una spada che devono tenere dall’impugnatura e con una sola mano.

La seconda, la prova di gentilezza è eseguita dalle donzelle che devono riuscire a centrare un paletto con dei cerchietti di legno.

La terza, quella della destrezza, e svolta da arcieri che scoccano le loro frecce per centrare un piatto di argilla e far suonare una campana.

Alla fine tutti si riuniscono nel piazzale dell’MCL che ospita ogni anno questa gara.

 

 

drappalio 8

 

Suono di chiarine, sbandieratori, un combattimento con le grosse spade dell’epoca, e alla fine la premiazione del vincitore: applausi a non finire e grida di gioia per la vittoria dei cavalieri di Settimello.

A loro viene consegnato il Drappalio che quest’anno è stato dipinto da Lara Molinari, disegnatrice Disney.

Guardate che cosa deliziosa!

 

Drappalio

 

Per fortuna anche oggi il tempo ha avuto misericordia – forse partecipe della bella iniziativa – e dopo gli acquazzoni della mattina  ha regalato un pomeriggio ventilato (parecchio) ma asciutto..

 

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Una curiosità : per arrivare a Settimello si passa da Quarto, Quinto e Sesto fiorentino……

 

 

 

Fierucola

 

Folklore

 

Parlando della rificolona avevo accennato alla Fierucola del pane che si è svolta ieri 13 e oggi 14 a Firenze.

Fino ai primi del 1800 era continuato il mercato della rificolona, quando i contadini venivano a vendere i loro prodotti nella piazza ss. Annunziata in occasione della festa della madonna.

 

zucca

Poi per circa 150 anni questa usanza si era persa e fu solo nel 1983 che nella  piazza  si svolse la prima Fierucola riservata alle produzioni bio ed ecologiche, che venne intitolata al Pane come simbolo dei bisogni primari dell’uomo.

La Fierucola – che quest’anno compie i suoi 25 anni – propone prodotti di agricoltura biologica realizzati in piccola scala (per lo più si incontrano famiglie giovani, o ragazzi che con entusiasmo hanno ripreso l’attività dei genitori e nonni per tornare alla serenità della campagna), artigianato manuale- quest’anno dedicato particolarmente alla ceramica.

Sotto il loggiato  avevano creato un laboratorio per i piccoli intitolato “la bottega di Geppetto” dove si costruivano giocattoli di legno: era fantastico vedere la concentrazione di questi piccoli e piccole alle prese con sega, martello e chiodi!!!

Nel programma di quest’anno erano previste anche la mostra “il pane quotidiano”, alcuni incontri sempre incentrati sul pane: “il pane e i contadini”, “il futuro del cibo”, e uno molto particolare sull’uso della paglia di cereali nella realizzazione di case.

Bellissimo poi lo spazio in cui venivano spiegati i vari tipi di grano e di panificazione, all’interno del quale alcuni “fierucolanti” davano lezioni pratiche su come preparare il pane.

Con un’amica siamo andate sabato… nonostante il maltempo!

 

 

peperoncini

 

Abbiamo dato il nostro voto a questo banco, così colorato nella semplicità del prodotto…

Neppure i violenti acquazzoni sono riusciti a spegnere l’atmosfera giocosa della piazza….