11 gennaio… ancora Fabrizio
In una delle serre dello splendido Orto Botanico o Giardino dei Semplici di Firenze – dove troviamo una delle collezioni più vecchie al mondo di piante rare – domenica 11 è stato ricordato Fabrizio De Andrè in un modo un po’ particolare, cioè attraverso le piante che sono nominate nei testi delle sue circa 120 canzoni.
Oltre a personaggi, storie, emozioni, c’è tutto un panorama che fa da cornice alle sue canzoni e i fiori ne sono spesso parte, sia come luoghi che per caratterizzare i personaggi – bocca di rosa, tanto per fare un esempio…
Nella serra – più in carattere col tema di una sala di conferenze – erano state portate un bel numero di poltroncine “da regista”, ma non avevano immaginato una così grande affluenza, per cui tante persone sono rimaste in piedi e uno schermo per le diapositive.
La voce di Fabrizo rendeva magica tutta l’ambientazione…..
E’ stata un’ora e mezza intensa e interessante.
Si sentiva che i due relatori (uno dei quali ha fatto su questo argomento la sua tesi di laurea) erano veramente appassionati dell’argomento, tanto da renderlo vivo e particolarmente piacevole…
Solo un difetto, in tutto questo…. Eravamo nella cosiddetta serra fredda, che può essere divisa in tre settori . Partendo dall’area più lontana dalla palazzina della portineria troviamo una delle collezioni più vecchie dell’Orto Botanico, quella delle cicadee che consta di 141esemplari tutti in vaso, molte piante sono alte fino a 4 m.
Nell’ultimo pezzo di serra, dove erano stati sistemati schermo e sedie, si trovano la maggior parte degli esemplari di palme, quelle che, per motivi climatici non sono nella serra calda in quanto sono più resistenti al freddo.
Proprio una serra fredda!!!!
Quando siamo usciti eravamo tutti simili a ghiaccioli…. e l’aria fredda della sera è sembrata tiepida….
Avevo preso appunti per raccontarvi tutto, ma all’uscita chi voleva poteva lasciare la mail per ricevere il testo completo degli studi fatti…. Più chiaro e completo di quanto avrebbero potuto essere le mie parole.
Per chi vuole leggerlo…
mi piace de andrè è un poeta come è un poeta guccini stanno con la gente comune e cantano di loro bevendo un bicchier di vino e fumandosi una sigaretta non so se hai ascoltato don chisciotte è così attuale.ascoltala sul mio blog e poi mi dirai ciao un bacio
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@ gabriella: hai ragione, è bellissimo il don Chisciotte di Guccini! L’avevo sentita, ma non avevo fatto tanta attenzione alle parole!!!
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Gabriella solare…hai ragione sull’accostamento che fai fra fabrizio e francesco. L’uno e l’altro erano poeti, cantanti e…ala amno. Io non riesco a dire chi fosse il migliore. Fabrizio sembra, per tutti, "migliore" perché i temi trattati nelle sue canzoni toccano la "sfera umana". Viene definito infatti il "poeta degli ultimi. Francesco è piu’ "intellettuale" e le sue canzoni sono improntate alla "protesta politica" o all’esistenzialismo di chi dubita sui "drammi della vita". Pensa soltanto a queste parole: "…Ma il tempo..chi me lo rende, chi mi da indietro quelle stagioni di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia il gesto, donne, canzoni…gli amici persi, i libri mangiati e la gioia piana degli appetiti, la gioia sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti. Come vedi, tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa, e c’è il sospetto che sia triviale l’affanno e l’ansimo dopo una corsa, l’ansia volgare del giorno dopo, la triste fine della partita, il lento scorrere senza uno scopo, di questa cosa che chiami…vita". La canzone è "Lettere". Ascoltala. Bellissima è anche "Cirano", dove francesco descrive il dramma di un "giustiziere che, dopo parole sferzanti come " venite gente vuota, facciamola finita, voi, preti, che vendete a tutti un’altra vita. se c’è come voi dite un dio nell’infinito..guardatevi nel cuore, l’aveta già tradito. E voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso. le verità cercate per terra da maiali, tenetevi le ghiande e lasciatemi le ali. Tornate a casa, vani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti..gli orpelli e l’arrivismo, all’amo non abbocco..e al fin della licenza, io non perdon..e tocco….." aggiunge pero’: ….."ma quando sono solo, con questo naso al piede, che almeno di mezz’ora da sempre mi precede, si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore.che a me è….proibito il sogno di un amore…". Il "forte" che davanti alla solitudine e al bisogno di amore, si sente debole e si appoggia a…Rossana. "..Perché ora mai lo sento, non ho sofferto invano…se mi ami come sono, per sempre tuo…Cirano". Commento lungo per una breve conclusione….Guccini e Fabrizio sono, per me, alla pari. Ciao. /////Ciao, fausta!Marghian
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FAUSTA E GABRIELLA SOLARE: Una delle canzoni di Francesco che ho citato è "Lettera". Vi invito ad ascoltarla da me. Ciao.Marghian
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…che bello Fausta…credo di avertelo già scritto tempo fa…da te si impara sempre qualcosa di nuovo e di interessante! Grazie
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