Memoria

 

IL GIORNO DELLA MEMORIA

 

 

 

 

Mercoledì scorso ho rivisto alla TV  “Schindler’s List”.

In questi giorni vengono proposti films, interviste…..

Il 27 gennaio è la giornata della memoria, che ricorda le vittime dell’Olocausto e della resistenza al nazifascismo, che fu celebrata per la prima volta in Italia nel 2001.

Dopo otto anni mi pongo alcune domande:

Il ricordo ha realmente sensibilizzato? Riconcilia o esaspera i conflitti? Presto si passerà dalla fase storica nella quale la memoria della Shoah ha potuto ancorarsi alla testimonianza diretta di chi c’era, a quella in cui spetterà a noi, soprattutto ai giovani, mantenerla viva, raccogliere il testimone, fare in modo che non si disperda.

I vuoti creati dall’ oblio che per forza di cose  nascono dalla  memoria individuale, nella memoria collettiva saranno colmati dagli storici che la completeranno con la loro ricerca e revisione.

Così è avvenuto e avviene per il periodo storico che più ci condiziona nel presente ed e forse uno dei più controversi e che purtroppo ci tocca con tanto dolore.

Quando si parla di genocidio il primo ricordo va alla Shoah, culmine di un millenario antisemitismo che ha dato luogo a una carneficina tecnicamente organizzata.

Così ancora una volta, e giustamente, ricordiamo la Shoah. Ogni coscienza libera dovrebbe sentire come dovere non dimenticare queste tragedie ..

Quello perpetrato dal nazismo non è stato però l’ unico genocidio del secolo.

La memoria collettiva e persino la ricerca storica hanno a lungo rimosso ogni traccia di quello che può essere considerato i l prologo di Auschwitz: il genocidio degli  armeni ad opera della Turchia.

E perché non il grande genocidio perpetrato in Russia con la creazione dei gulag?

Come non ricordare Sabra e Shatila?

E il Ruanda, che è teatro di uno dei più spaventosi massacri del nostro secolo, o la strage dei Curdi?

Sarebbero stati possibili questi massacri  se fossero stati adeguatamente denunciati e condannati su scala mondiale?

Questi ho ricordato perché mi hanno particolarmente toccato..

Ho lasciato per ultimo l’orrore della Cambogia: proprio perché ha assistito in prima linea a questi avvenimenti, Tiziano Terzani ha riconsiderato il senso della vita. E’ proprio a partire dalla storia cambogiana che Tiziano ha chiuso con la sua militanza politica per iniziare  quel percorso interiore che lo ha portato alla pacificazione negli ultimi giorni della sua esistenza.

 

 

 

 

 

 

  1. io ritengo cara Fausta che ci siano altri cancelli che si devono abbattere ancora oggi: il razzismo serpeggia ancora tra di noi, si tende a dimenticare, non solo quello che è accaduto più di 60 anni fa( e lo trovo scandaloso) ma nei nostri animi,nei nostri giovani italiani esiste ancora troppa voglia di guerreggiare contro i "diversi" di ogni razza e lo trovo preoccupante.quando non ci saremo più noi, generazione che ricorda molto bene, cosa accadra’ se loro non credono?dovrebbero mandare ogni giorno di questi messaggi e film e ricordi e foto, compreso il processo di Norimberga, altro che quelle scempiaggini di porta a porta o altri processi che fanno notizia, quello dovrebbero mandare tutti i giorni, con tanto di foto reali come ho visto io una volta, e che non mi escono più dagli occhi.chissa’ se oserebbero dire ancora che non è vero, che non è mai accaduto?un saluto Fausta

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  2. Stamattina, mentre accompagnavo mio figlio a scuola, si parlava della giornata della memoria. Secondo lui, almeno nella sua scuola, vine celebrata male e poi ci sono troppi fatti e parole che calpestano quotidianamente quel ricordo. I giovani chiedono coerenza e passione, siamo noi adulti con i piedi nel passato che ce ne siamo scordati. Buona giornata e un abbraccio, cara

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