nelle sabbie mobili

 

 

Nelle sabbie mobili – parte IV

 

Lo sentii guaire piano. Era come se mi chiamasse, cercando di non fare troppo chiasso. Ero sorpresa ed anche un po’ impaurita. Non lo riuscivo a vedere, sentivo quel guaito leggero che però non aveva niente che potesse far pensare che si fosse fatto male e questo mi rincuorava.

Guardavo intorno, cercavo di seguire le sue tracce, di percepire da dove venisse il suo richiamo….nulla! Le tracce mi riportavano sempre nello stesso posto. Il guaito ogni tanto smetteva e poi riprendeva piano, ma ascoltando con più attenzione mi accorsi che non era un richiamo ma come una specie di canzone, di ninna nanna….

Mi fermai per orizzontarmi meglio. Quella parte del bosco non la conoscevo affatto, mentre camminavo guardando per terra, per seguire le orme di blitz, non me ne ero accorta. Anche la vegetazione era diversa…. Gli alberi erano altissimi, ma non tanto fitti e si vedevano bene ampi squarci di cielo. Per terra vidi spuntare tra le foglie delle rosse fragoline…

Mi chinai a raccoglierne, in quel momento non avevo più la paura,

Ma mi riprese subito dopo…. Non sentivo più Blitz!

Dove era andato? Come avrei fatto a tornare a casa senza il suo fiuto di cacciatore? Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Un fruscio di foglie accanto a me mi fece sobbalzare….. era Blitz!

Mi chinai per accarezzarlo, ma mi resi conto che voleva dirmi qualcosa…. Andava da me ad un sentiero che non avevo notato.

Oramai niente più mi stupiva… quella mia passeggiata si era trasformata in una avventura…

Lo seguii….. (Continua)                                                                                                                                                                                                                         

Musica, divina armonia…

 

Musica, divina armonia….

 

Passando per il blog di Giusy ho trovato una delle mie musiche preferite, il Mattino di Grieg.

…e sono tornata indietro nel tempo…

La guerra ci teneva a casa… poche le uscite, solo se necessarie.

Poteva suonare l’allarme in qualsiasi momento ed era pericoloso trovarsi lontano da casa.

Al mattino c’era la scuola per le mie sorelle e l’asilo per me.

Non c’era il doposcuola e i pomeriggi erano lunghi.

Le mie sorelline dovevano fare i compiti, con tanta fatica: la luce veniva una volta ogni tanto,  più spesso accendevamo o le candele o un lume a petrolio – chiamato il lume della misericordia – in sostanza poca luce e l’odore pungente del petrolio che riempiva la casa… Io restavo sola e giocavo per un po’….

Se l’attesa delle sorelline si prolungava chiedevo a mamma – che era diplomata al Conservatorio – di suonarmi qualcosa… e il qualcosa era sempre lo stesso brano di Grieg “Giorno di nozze a” Troldhaugen.

Di questo brano mi ero innamorata ancora prima di sentirlo: avevo aperto lo spartito e quella prima pagina fitta di accordi mi aveva emozionato, come se avessi visto un quadro.

Così mi mettevo accanto a lei e le giravo le pagine ……

 

http://www.youtube.com/watch?v=AqexNSeTS28

 

Nulla

 

Nulla

 

Non c’è nulla –
i campi e le montagne
rubati dalla neve

 

(aiku di Naito Joso)

 

 
 

La magnifica foto l’ha fatta la mia cara Morgana

 

Nelle sabbie mobili

 

nelle sabbie mobili

 

racconto di gabriella

 

Quel giorno avevo il desiderio di farmi una bella passeggiata e accompagnata dal mio cane mi recai lungo il sentiero che portava a dei piccoli laghetti in mezzo al bosco . La giornata era discreta e un pallido sole si affacciava ogni tanto dalle bianche nuvole che si spostavano molto velocemente accompagnate dal vento. Avevo sentito parlare di quei piccoli laghi ma non li avevo mai visti. Li descrivevano come dei miracoli della natura, acque limpide e cristalline colorate dai riflessi degli alberi che vi si specchiavano non era però facile raggiungerli. Il sentiero si faceva sempre più ripido e più stretto, la vegetazione aumentava,il bosco si infittiva sempre di più  e il pallido sole lo vedevo  solo attraverso i riflessi degli alberi che ondeggiavano quasi a volermi scacciare da quel luogo……continua

 

Prima di uscire mi ero coperta bene, avevo addosso quel giaccone di lana tutto colorato che mi aveva fatto la nonna: si stava rovinando, aveva un po’ di fili tirati (sai, quando si gioca col gatto!!), ma era così morbido e accogliente che non l’avrei mai levato di dosso…. E poi mi sembrava sempre di sentire la mano della nonna che mi accarezzava come solo lei sapeva fare..

Oh, ma sto divagando….

Ecco, mi ero coperta perché non mi fidavo troppo di quel sole così pallido e poi a marzo il tempo riesce a fare brutti scherzi.

Infatti, man mano che andavo avanti per il sentiero vedevo una strana nebbia infittirsi sempre più.  Poteva essere il segno che ormai ero vicina ai laghetti… ma a quanto mi avevano detto bisognava camminare per un’oretta circa, invece non era passata ancora mezz’ora da quando mi ero messa in cammino.

Ogni tanto chiamavo Blitz… ma sì, il mio bellissimo setter… che girellava tutto allegro, felicissimo di quella occasione per sgranchirsi le zampe…. Quell’inverno così piovoso lo aveva tenuto tanto in casa…

Io, invece, camminavo sempre più inquieta, non so cosa c’era in quell’atmosfera un po’ rarefatta che mi faceva sentire insicura…..sentivo continuamente rumori strani….

 

 

Lulin

 

Siamo arrivati al momento più atteso.

 

 

Lulin, la «cometa verde» come è stata battezzata per il colore dei gas che caratterizzano la sua coda (con cianogeno e carbonio ionizzati) questa sera (24 febbraio) transita al punto più vicino alla Terra

Apparirà vicina a Saturno (appena un paio di gradi a sud) nella costellazione del Leone in direzione sud-est

Lulin è stata scoperta nel 2007 da una collaborazione tra astronomi di Cina e Taiwan.

Stasera «sfiorerà» la terra da una distanza di 60 milioni di chilometri.

Proprio a causa della sua “vicinanza” dovrebbe raggiungere una brillantezza tra la 4a e 5a magnitudine e quindi rendersi visibile ad occhio nudo.

Perciò questa notte occhi rivolti verso l’alto, tutti a vedere Lulin , sperando che il cielo e soprattutto l’inquinamento luminoso lo permettano…

La cometa aveva due code, ma in questi giorni ha offerto una sorpresa, mostrando una leggera «disconnessione», un distacco della coda di plasma.

Ma siamo solo alle prime battute.

Questa prima è una foto fatta da astronomi ed elaborata per darle il colore.

 

 

La seconda è la mia…. Molto modesta, ma tanto emozionante!

 

 

 

Ovvio

 

L’ovvio

 

 è quel che non si vede mai,

 

 finché qualcuno

 

non lo esprime

 

 con la massima semplicità.

 

(Gibran)

 

—————

Oreste Lionello

 

BUON VIAGGIO ORESTE!

 

 

 

 

E’ morto oggi a Roma, dopo una lunga malattia, l’attore e doppiatore Oreste Lionello, nato a Rodi il 18 aprile 1927.

Artista multiforme, Lionello ha iniziato la sua carriera artistica come attore di teatro e cabarettista, e recitando in numerosi film.

 

Lionello è stato uno tra i più grandi doppiatori italiani: è stato l’inimitabile voce italiana di Woody Allen in tutti i suoi film, da “Manhattan” fino a “Scoop”; di Gene Wilder nel capolavoro della comicità “Frankenstein Junior”;”; di Peter Sellers in “Il dottor Stranamore”; di Charlie Chaplin nello splendido “Il grande dittatore” (doppiato nel 1972); di Dick Van Dyke in “Mary Poppins”; di Rick Moranis nei due “Ghostbusters”; inoltre, di tanti altri attori cinematografici.

 

E’ stato la voce di Asterix negli animati “Asterix il gallico” e “Asterix e Cleopatra”, ma anche quella della protagonista Zeta in “Z la formica” (doppiata in originale da Woody Allen).

 

Ma non era solo un grande doppiatore, il suo lavoro dietro le quinte nell’adattare alla lingua italiana dialoghi, battute e giochi di parole è forse meno noto, ma altrettanto strepitoso.

 

Non mi piacevano i suoi programmi in TV, mentre lo ricordo con tanto affetto insieme a Gino Cervi nelle Inchieste del Commissario Maigret, garbato, misurato, ironico.

 

Tutti coloro che mettono la loro voce, o la loro immagine, al servizio dell’arte, finiscono per avere un posto eterno nella nostra memoria, perché quando ricordiamo una melodia, una frase o un’espressione, non ricordiamo  soltanto l’atto artistico ma anche colui che accompagna quel ricordo…

Ecco… come ricordiamo Ferruccio Amendola ogni volta che vediamo film in cui vi siano interpreti come Al Pacino, Robert De Niro etc, sicuramente adesso ricorderemo Oreste Lionello ogni volta che rivedremmo un film con Woody Allen.

 

 

matita

 

Dedicata a Giusy Mar

 

 

Matita

 

 

 

Essere matita è segreta ambizione.

Bruciare sulla carta lentamente

e nella carta restare

in altra nuova forma suscitata,

diventare così da carne segno

da strumento ossatura

esile del pensiero.

Ma questa dolce

eclissi di materia

Non sempre è concessa.

C’è chi tramonta solo con il corpo

Allor più doloroso ne è il distacco

 

 

 

 

Valerio Magrelli

 

Fiorentinità

 

*** DOLCI DI CARNEVALE ***

 

Schiacciata alla fiorentina

 

La schiacciata alla fiorentina è una ricetta tipica del periodo di carnevale a Firenze. Era chiamata “schiacciata unta”, per lo strutto usato nell’impasto. Vi propongo la ricetta “leggera”, ma per tornare all’originale bastano poche modifiche.

 

 

250 gr. di farina bianca 00
150 gr. di zucchero
1 uovo
1 arancia (succo e buccia grattugiata)
15 gr. di lievito di birra
1 bustina di vanillina
Olio extravergine di oliva
Zucchero a velo

 

 

Mettete la farina in una zuppiera, aggiungete il lievito e l’acqua, lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo

Aggiungete l’uovo, lo zucchero, la vanillina, 4 cucchiai di olio ed il succo e la buccia grattugiata dell’arancia. lavorate il tutto energicamente per qualche minuto.

Ungete una teglia rettangolare e versateci l’impasto. La teglia deve essere abbastanza grande da far sì che l’impasto risulti spesso non più di 2 cm.

 

Cuocete in forno a 180 gradi per 20-25 minuti, finchè la schiacciata non assume un bel colore arancio dorato.
Una volta raffreddata la schiacciata va cosparsa di zucchero a velo, non una spolverata… lo zucchero deve fare uno strato abbastanza alto e compatto.

Alla fine la schiacciata risulta così . Il giglio è ovviamente facoltativo….

 

 

Per i golosissimi si può tagliare la schiacciata in due fette e riempirla di panna montata…. Pessima idea per il colesterolo… ma ottima, assolutamente ottima per il palato!