Dedicata a Giusy Mar
Matita
Essere matita è segreta ambizione.
Bruciare sulla carta lentamente
e nella carta restare
in altra nuova forma suscitata,
diventare così da carne segno
da strumento ossatura
esile del pensiero.
Ma questa dolce
eclissi di materia
Non sempre è concessa.
C’è chi tramonta solo con il corpo
Allor più doloroso ne è il distacco
Valerio Magrelli
ciao Fausta, struggente questa poesia, io se penso alla matita non posso fare a meno di pensare alla più dolce e meravigliosa delle matite: Madre Teresa, lei è la Matita descritta in questi versi per me.un saluto e un buon pomeriggio cara, anche oggi sole a Roma, che bello! non mi par vero, cosi’ come non mi par vero che domani sera saliro’ sul treno
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finalmenteeeeeeeeeeeeeeeeee! questo lo avevo dimenticato nel commento precedente cara, scusasse a me vossia!
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Ma che dolce che sei!!!!!!!!!!!!!Sono rimasta a bocca aperta come una stupida….grazie davvero. Sono a casa da sola, e questo tuo regalo è stato come un caldo abbraccio. Un pensiero dolce da una persona che mi conosce pocco eppure mi coccola…dolce che sei…
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