Auguri Roma!

 

Auguri Roma!

 

Così scrive Tito Livio nel suo libro “Ab urbe condita”

« Non so se valga davvero la pena raccontare fin dai primordi l’insieme della storia romana. Se anche lo sapessi, non oserei dirlo, perché mi rendo conto che si tratta di un’operazione tanto antica quanto praticata, mentre gli storici moderni o credono di poter portare qualche contributo più documentato nella narrazione dei fatti, o di poter superare la rozzezza degli antichi nel campo dello stile. Comunque vada, sarà pur sempre degno di gratitudine il fatto che io abbia provveduto, nei limiti delle mie possibilità, a perpetuare la memoria delle gesta compiute dal più grande popolo della terra. »

Proprio la locuzione “ab urbe condita” – dalla fondazione di Roma – segna il momento dal quale viene datata la storia di Roma.

 

Il 21 aprile dell’anno 753 a.C. nasceva Roma, come descritto da Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall’astrologo Lucio Taruzio.

 

La celebrazione del 21 aprile, nell’antichità, era una grande festa chiamata "Palilia" in onore della Dea Pale, un’antica divinità romana della pastorizia, connessa con la sacralità del Colle Palatino.

Proprio i pastori che abitavano i numerosi colli formarono il primo nucleo urbano fermandosi sulla sponda sinistra del Tevere.

L’area veniva chiamata Septimontium, per il numero di monti da cui era costituita, che poi divennero i “sette colli”: Palatino, Aventino, Quirinale, Viminale, Celio, Esquilino, Campidoglio.

 

Ci sono varie leggende su come venne fondata Roma. Ne ho scelte due, le più famose, forse…. Quelle che si studiavano a scuola:

 

« Siccome erano gemelli e il rispetto per la primogenitura non poteva funzionare come criterio elettivo, toccava agli dei che proteggevano quei luoghi indicare, attraverso gli auspici, chi avessero scelto per dare il nome alla nuova città e chi vi dovesse regnare dopo la fondazione. Così, per interpretare i segni augurali, Romolo scelse il Palatino e Remo l’Aventino. Il primo presagio, sei avvoltoi, si dice toccò a Remo. Dal momento che a Romolo ne erano apparsi il doppio quando ormai il presagio era stato annunciato, i rispettivi gruppi avevano proclamato re l’uno e l’altro contemporaneamente. Gli uni sostenevano di aver diritto al potere in base alla priorità nel tempo, gli altri in base al numero degli uccelli visti. Ne nacque una discussione e dal rabbioso scontro a parole si passò al sangue: Remo, colpito nella mischia, cadde a terra. (Tito Livio).

 

È più nota la versione secondo la quale Remo, per prendere in giro il fratello, avrebbe scavalcato le mura appena erette [più probabilmente il pomerium, il solco sacro] e quindi Romolo, al colmo dell’ira, l’avrebbe ammazzato aggiungendo queste parole di sfida: «Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò da solo del potere e la città appena fondata prese il nome del suo fondatore. »(Plutarco)

 

Anche per il nome ci sono tante interpretazioni. A me piace molto questa:

 

“Sulle rive dell’insenatura sorgeva un fico selvatico che i Romani chiamavano Ruminalis o, come pensa la maggioranza degli studiosi, dal nome di Romolo, oppure perché gli armenti erano soliti ritirarsi a ruminare sotto la sua ombra di mezzogiorno, o meglio ancora perché i bambini vi furono allattati; e gli antichi latini chiamavano ruma la mammella: ancora oggi chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l’allattamento dei bambini »

 

Quando ero piccola ricordo che i festeggiamenti per il natale di Roma ricordavano più l’antica Palilia, feste dedicate alla natura, all’amore per la terra e i suoi doni… che finivano quasi sempre con un finale mangereccio.. “a li Castelli”…

Ora, leggendo su internet, le celebrazioni per la festa sono di altro genere – culturali, storiche, tecnologiche e, purtroppo, politiche…..

 

 

Così, Roma, oggi spegni 2762 candeline….

 

Lo sai, non nego il mio grande amore per Firenze…. Ma tu sei la mia Roma, la mia radice e un pezzo del mio cuore è sempre con te…..

 

 (Le parti scritte in corsivo sono tratte da Wikipedia – La nascita di Roma)

  1. Delizioso ricordo: Roma fu fondata, secondo la leggenda, da Romolo il 21 aprile del 753 a.C.E’ da ieri che ci penso… forse non ci crederai, ma è così!Un saluto sincero ed una buonanotte serena con tanta Armonia

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  2. TANTI AUGURI ,COME E’ BELLA ROMA !!! MIA BISNONNA , NATA IN ROMA,MOLTO GIOVANE ARRIVA L’ARGENTINA E NON RITORNO PIU’….MI PARLAVA SEMPRE DI LA BELLA ROMA!!!………..GRAZIE FAUSTA MOLTO INTERESSANTE QUELLO CHE HAI SCRITTO……….

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  3. ma come ho fatto a perdermi questo post Fausat, si vede proprio che stavo maluccio eh? per fortuna che ora il raffrddore va meglio, la gola mi fa meno male e la voce sta tornando, Roma è la citta’ più bella del mondo, e sono felice che mi abbia adottata, se ci penso sono piu’ romana che reggina, infatti qui ci sono stata per soli 16 anni, mentre Roma mi accoglie da ben 43, quindi……buon compleanno ROMA!

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