Il violoncellista di Sarajevo

 

Il violoncellista di Sarajevo

 

 

Nell’ultima scorribanda in libreria – mi ero trovata la scusa che, dato il caldo, avevo bisogno di rinfrescarmi un po’ e nelle grandi librerie c’è l’aria condizionata – girando tra le grandi isole dove tutti i libri sono in mostra, uno di loro ha attirato la mia attenzione. Ne avevo sentito parlare lo scorso anno e mi ero ripromessa di leggerlo perché la storia mi aveva affascinato, poi non ne avevo avuto l’occasione….

 

Si tratta di “Il violoncellista di Sarajevo” di Steven Galloway.

Dò un occhiata in giro e scopro uno dei divanetti ancora libero… prendo il libro e mi vado a sedere.

Comincio a leggerlo e vi assicuro che, se non fosse stato tardi e dovevo ancora fare la spesa, sarei arrivata fino alla fine..

La storia è veramente accaduta durante l’assedio di Sarajevo, nella guerra di Bosnia – la più lunga della storia moderna (dal 1992 al 1996).

 

 Il 27 maggio 1992, alle quattro di pomeriggio, un colpo di mortaio si abbatté su un gruppo di persone in fila per comprare il pane, sull’asfalto rimasero 22 morti e più di 70 feriti.

                                                                                                                                                                                          

Vedran Smailović, primo violoncello dell’Orchestra sinfonica di Sarajevo, scese con il suo strumento e intonò l’Adagio di Albinoni sul luogo del massacro, e continuò a farlo per 22 giorni per onorare ognuna delle vittime.

Andò avanti per mesi cambiando posto perché la gente di Sarajevo non perdesse la speranza.

 

In una intervista gli fu chiesto Cosa voleva ottenere quando nel 1992 scese in strada a suonare il suo violoncello sfidando i cecchini e lui rispose  «Non c´era alcunché di programmato, era impossibile pianificare in una zona di guerra. Riuscivo solo a piangere e i miei vicini mi consigliarono di uscire a suonare per le strade di Sarajevo. Iniziai a suonare e solo dopo un po´ mi resi conto che stavo intonando l´Adagio di Albinoni. Ho continuato a farlo per mesi, perché la gente mi diceva che se avessi smesso di suonare Sarajevo sarebbe caduta».

 

 

Il compleanno di Matteo

 

Il compleanno di Matteo

 

Sabato 23, Livorno: il mio nipotino compie 6 anni, e siccome 6 anni sono una data importante, Matteo ha avuto una festa “importante”…

 

 

In una “stanza delle feste” di un grande negozio di giocattoli (che bella invenzione, io ricordo il “giorno dopo” a casa mia quando rimettevo la casa in ordine dopo le feste per le bambine…), ampia tanto da permettere qualunque gioco, tante poltroncine per mamme, babbi…e nonna…. Io.

Due tavole pronte per la merenda, una merenda sana: pizzette, schiacciata con prosciutto e fontina, panini con la nutella e qualche pasticcino……

 

 

E l’animatore… un ragazzo fantastico che ha dato tre ore di divertimento ai bambini…. e anche ai grandi!

Matteo era agitatissimo fin dal mattino ed è stato un problema farlo arrivare all’ora della festa ….

Finalmente arrivano gli amici…. Qualche compagno dell’asilo (parecchi sono malati..), gli amichetti del palazzo, i figli degli amici dei genitori…e l’amica del cuore della sorellina Ilaria.

E’ un bel gruppetto, pieno di voglia di giocare.

Solo il festeggiato, improvvisamente intimidito, non vuole unirsi ai giochi ma osserva tutto da lontano…

 

 

Un grande cerchio di tela a spicchi colorati è il centro dei primi giochi: gli squaletti, il gioco dei colori:

 

 

finalmente giochi che mettono in moto le gambe e l’ingegno, bisogna cercare di non farsi acchiappare per restare in gioco….ma poi nessuno si arrabbia perché  chi è preso continua a giocare dalla parte del “cacciatore”..

Tante corse e tante risate…

Poi la pausa per la merenda…. I vassoi vengono presi d’assalto… nessuno sente la mancanza di patatine, pop corn e pasticci vari…

Riprendono i giochi.

“Il gatto e il topo”… lo ricordate? Un girotondo, un bimbo all’interno del cerchio e uno fuori…il topo scappa e il gatto lo insegue…il topo si salva solo se riesce ad entrare nel cerchio prima di essere preso…

 

 

La rete del pescatore, a turno bambine e maschietti sono sotto al grande telo, allo stop la rete si chiude e chi non è stato abbastanza pronto viene “pescato”..

 

 

Finalmente anche Matteo si è unito ai giochi, è l’aiutante del “mago” che fa alcuni giochi di prestigio.

E’ arrivato il momento della torta,

 

 

uno scombinato trenino si dirige al tavolo

 

 

dove fa bella mostra di sé la torta di Dragonball…..

 

 

“Tanti auguri a te…….!” E la candelina con il sei viene spenta tra gli applausi.

 

 

Infine gran finale con musica e balli, in una allegra confusione…. Il coccodrillo, Stendi i panni…. Le tagliatelle di nonna Pina…

 

 

                                            

 

Ma allora questi bambini possono ancora giocare in semplicità! I giochi sono stati molti di più, non potevo raccontarli tutti: quello che ho trovato molto bello è stato proprio il fatto che – se guidati – anche questi bambini tecnologici scoprono con tanto divertimento la gioia di muoversi, di mettersi alla prova, di rispettare le regole…..

Un “brava” a mia figlia che ha organizzato tutto!

 

 

 

Il giro d’Italia

 

Il giro d’Italia

 

Da ragazzine, con le mie sorelle, eravamo appassionatissime di sport (allora praticamente calcio e ciclismo)ed eravamo accese lettrici di “Calcio e ciclismo illustrato”

 

 

Lo sport era davvero sport, niente interessi, niente droghe… l’uomo che si misurava con le sue forze…

Conoscevamo tutti i calciatori, tenevamo nota delle classifiche, avevamo improvvisato anche un nostro campionato di calcio che si svolgeva sul tavolo della camera da pranzo (papà ci aveva fatto perfino le porte!!!)…. I giocatori erano le pedine della “pulce” ed eravamo diventate bravissime a fare passaggi e tiri…..

Certo quella era una bella età per il calcio, erano gli anni del magico Torino, di cui eravamo innamorate e potete immaginare il nostro dolore quando ci fu la sciagura di Superga!!!

 

 

Per il ciclismo poi….

 

 

Bartali e Coppi, Fiorenzo Magni, Robic, Kubler, Koblet  e il mio grande amore Anquetil….

 

 

Il giro d’Italia e il Tour de France, seguiti giorno dopo giorno, le dure salite dell’Aubisque e del Tourmalet fra la neve… durissima fatica!

 

 

Un occhio era anche per l’automobilismo… Ascari, Villoresi, Fangio…

 

 

Seguivamo tutto alla radio (niente TV, niente Sky….. la fantasia suppliva a tutto e i cronisti erano così bravi da rendere “visive” le loro radiocronache)….. nomi come Martellini, Dezan, un giovanissimo Zavoli….

Ricordi….

Poi è venuto il tempo in cui lo sport l’ho vissuto in prima persona, nuoto, ginnastica, atletica…. Niente agonismo però….

Col passare degli anni sono diventate altre le cose di cui mi interessavo… la casa, la famiglia… e i libri, la musica….

Ma oggi pomeriggio mi sono affacciata al balcone di casa, da dove vedo uno spicchio di via Baracca…. perché passava il giro d’Italia.

Non conosco più i corridori, ma mi è piaciuto riascoltare il frastuono delle auto che passavano con gli altoparlanti a tutto volume facendo pubblicità, le sirene dei motociclisti della polizia, le voci delle persone che in strada incitavano i girini…..e il gruppo colorato che passava ad una buona velocità…

 

 

Nonostante tutto lo sport ancora mi emoziona….

 

 

Falchetti, che passione!

 

Falchetti, che passione!!!!

 

 

Come al solito verso le 19 mi sono collegata con la webcam del Duomo per dare la buonanotte ai falchetti (più tardi la spengono).

C’era una grande agitazione nella loro “casa”. I falchetti erano tutti affacciati all’inizio della feritoia, si spintonavano e sembrava che litigassero…

 

 

Sono rimasta a guardare: mi dispiace di poter mandare solo foto perché dal vivo i piccoli (non più tanto ormai) sono divertentissimi… sempre insieme, una massa compatta di penne e piume quando dormono, e un gran movimento di becchi e ali quando sono svegli.

 

 

 

Ogni tanto uno si mette in posa… ed ha ragione, sono davvero bellissimi, con il loro sguardo fiero…

Poi ho capito il perché di tanta agitazione….. è arrivata mamma Tessa! Era l’ora di cena e loro erano in attesa…..

 

 

Peccato che Tessa si veda poco perché la camera non riesce a fermare le immagini quando sono troppo vicini all’uscita….

 

 

Era magnifico vederla distribuire un boccone per uno….. ora non deve più imboccarli come prima, ma sono loro che prendono con delicatezza il boccone che la mamma porge….

Starei a seguirli tutto il giorno se fosse possibile: è uno spettacolo tenero ed emozionante!

La natura è davvero miracolosa!!!!

 

 

Presentazione libro

 

Livorno – Venerdì 9 maggio, ore 18.30

Libreria “La gaia scienza”

 

 

 

                                                                                                                                                                                                         

 Oggi la mia carissima Giulia vede coronato il suo sogno: ci sarà la presentazione del suo primo libro di poesie “Gocce di me fra cuore e anima”

 

 

Ci siamo incontrate sul Forum di Tiziano Terzani ed è stata immediatamente simpatia….

C’era uno spazio dedicato alla poesia dove in tanti ci cimentavamo a scrivere…. Anche Giulia mise “timidamente” una sua poesia, e si sentiva qualcosa di differente nei suoi versi…. Ogni volta che c’era una sua poesia c’era anche qualcuno che la spingeva a scrivere…. poi a raccoglierle…. poi a pubblicarle….

 

 

 

 

 

Ed eccoci fuori della libreria, noi “terzanine” – Ambra, Claudia ed io –i parenti e gli amici di Giulia.

 

 

Claudia è la presentatrice e svolge il suo compito in maniera eccellente: sono emozionatissime tutt’e due…. Le mani di Giulia tremano e la voce di Claudia all’inizio è un po’ titubante, ma è solo un attimo…..nasce un bellissimo colloquio tra loro due che però coinvolge emotivamente tutti i presenti.

Giulia racconta del suo bisogno di fermare le emozioni sulla tastiera (sì, perché scrive direttamente sul computer), bisogno che la fa alzare a volte, in piena notte, per fissare una parola, un pensiero…

Racconta del suo amore per la sua città, parla di come si senta parte della natura, di come si senta vento, di come si senta mare, parla della sua fede e di come l’ha sempre aiutata a superare i momenti duri e penosi che ha incontrato, parla delle gioie e dei dolori che ha sempre vissuto appieno e l’hanno resa quella che è oggi… una splendida persona, con una umanità grande…

Sono tutti questi sentimenti, queste emozioni che vivono nelle sue poesie, che le rendono così vicine al cuore di ognuno.

Giulia legge alcune delle sue poesie, e – per aumentare il pathos che creano – una delle commesse della libreria, Valentina, si siede al piano ed accompagna la lettura con una musica dolce, improvvisata intorno al testo… Brava!!!

Anche Claudia legge una delle più belle poesie e si vede che fa uno sforzo per non lasciarsi vincere dalla commozione….. ma anche noi abbiamo gli occhi lucidi….

 

 

Qualche domanda alla fine…. Poi, penna in mano, la dedica dei libri… compito faticoso ma gioioso di ogni scrittore!

 

 

L’aperitivo in libreria e, dulcis in fundo, pizza per tutti… finale allegro (che Ambra ha reso particolarmente simpatico con la sua verve) e gustoso di una bella serata…

 

Non sapendo quale poesia scegliere ho aperto il libro a caso…

 

CERCARE L’IMMENSO

 

nella carezza del vento

nella morbida

trasparenza

pastello del cielo

 in fragili onde, lame dorate

al tramonto che sfuma

accesi colori.

 

Cercare l’immenso

 

mentre i profumi

ronzii respiri

corrono lontano.

 

Sensazioni profonde

miscelate

nei ricordi silenziosi.

 

Cercare l’immenso

 

mistero che scivola

nell’anima

sul filo dorato

dei pensieri

 

in questa notte

senza volto

senza nome

 

 

 

 

 

 

Il sogno

 

…….. e una bella poesia di una cara amica, Alma

 

 IL SOGNO

 

… ti ricordi, mi dicevi : "non si cattura il vento con le mani"
Mi rispondevo in silenzio :" si, ma io credo nei sogni".
Non ho cambiato idea.

Aspetto la nascita di un germoglio
per dire a tutti quelli che ti credevano pazza sognatrice,
"Eccolo!, avete visto? C’era il seme.
Ci voleva solo amore e volontà"

Ogni mattina innaffio quella terra con l’ostinazione
che hanno i sognatori, che sanno amare oltre il visibile
e che per un sogno vanno oltre ciò che è normale.

 

 

 

 

 

 

Ancora loro…

 
ANCORA LORO….I FALCHETTI
 
Questa mattina erano ben svegli e in forma…guardate un po’…
 

 
e provavano anche le ali….
 

 
le foto purtroppo sono poco chiare, ma rendono l’idea!
Questi bellissimi uccelli sentono già il richiamo dello spazio e della libertà….
 

I falchetti del Duomo

 

I falchetti del Duomo

 

Ultimamente capita spesso che la webcam sia spenta o offuscata e le foto non vengano.

Finalmente sono riuscita a fermare una foto…. I quattro falchetti sono vivacissimi e non stanno fermi un attimo…bisogna prenderli quando dormono e si vede solo un mucchietto sempre più grande di penne…

Ma ora c’è un cambiamento: i pulli stanno cambiando la livrea, non sono più candidi ma cominciano ad avere delle macchioline nere….indice che stanno diventando grandi…

Tra non molto inizieranno i primi voletti…. Sono così curiosa di vederli!!!

 

 

 

Però si capisce fin da ora perchè si dice "occhi di falco"…. basta vedere lo sguardo del piccolo falco!!!!