Alessandro Pertini

 

ALESSANDRO PERTINI

Nel commemorare i venti anni dalla sua morte, il Presidente Napolitano ha detto: ”Rileggere la vicenda umana, politica e istituzionale del Presidente Pertini significa ripercorrere un lungo tratto della storia dell’Italia contemporanea di cui egli fu appassionato protagonista: dalla Grande Guerra alla crisi dello Stato liberale, dall’avvento del fascismo alla Resistenza e alla nascita della repubblica”

La prima volta che sentii il suo nome fu nel marzo del 1944, dopo l’attacco di via Rasella: sentivo i “grandi” che parlavano di questa persona e anche se non capivo molto percepivo il rispetto nelle loro parole.

Parlavano di Alessandro Pertini, che chiamavano Sandro, di cui oggi si celebrano i 20 anni dalla morte, il settimo Presidente della Repubblica Italiana.

Fu eletto l’8 luglio 1978, era recente l’assassinio di Aldo Moro, erano anni difficili per l’Italia.

La fiducia e la simpatia che ispirava fecero sentire la sua elezione come segno di un cambiamento importante per l’Italia. La sua dirittura morale, la sua onestà intellettuale lo resero una vera guida in quei terribili “anni di piombo”.

Era intransigente e pragmatico, amava la concretezza, e rifiutava qualsiasi compromesso, ma era anche schietto e ironico, amava i bambini per i quali dette inizio alle visite al Quirinale dove rispondeva con allegria e semplicità alle mille domande che gli venivano poste.

E che dire dell’entusiasmo con cui accolse la vittoria dell’Italia ai mondiali? Faceva il tifo come ogni italiano e si commosse…come ogni italiano!

Qui a Firenze la moglie Carta Voltolina ha creato una fondazione a suo nome, che ha lo scopo di  promuovere e divulgare il pensiero di Pertini e di preservare il suo patrimonio di cimeli, libri, fotografie ed un archivio storico e diffondere i valori per i quali egli si era battuto durante la sua vita.

Senza levare nulla agli altri Presidenti, che ho sempre rispettato, di lui posso dire che è stato “il mio Presidente”

 
 

L’infinito

 

L’INFINITO

di Giacomo Leopardi

 

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

 

Testo tratto dalla "Letteratura italiana: testi e critica con lineamenti di storia letteraria", vol. 3, di Mario Pazzaglia. Ed. Zanichelli
Prima edizione, marzo 1979
.

 

Questa è la versione che ho studiato a scuola, ma nel testo originale era un po’ diversa….

 

 

 

 

 Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e ‘l suon di lei. Così tra questa
Infinità s’annega il pensier mio:
E ‘l naufragar m’è dolce in questo mare

 

Testo tratto dal secondo manoscritto autografo
(Visso, Archivio Comunale)

 

 

Mercoledì delle ceneri

Da “Mercoledì delle ceneri” di Thomas Stearns Eliot

(parte V)

 

Se la parola perduta è perduta, se la parola spesa è spesa
Se la parola non detta e non udita
E’ non udita e non detta,
Sempre è la parola non detta, il Verbo non udito,
Il Verbo senza parola, il Verbo
Nel mondo e per il mondo;
E la luce brillò nelle tenebre e
Il mondo inquieto contro il Verbo ancora
Ruotava attorno al centro del Verbo silenzioso

O mio popolo, che cosa ti ho fatto.

Dove ritroveremo la parola, dove risuonerà
La parola? Non qui, che qui il silenzio non basta
Non sul mare o sulle isole, né sopra
La terraferma, nel deserto o nei luoghi di pioggia,
Per coloro che vanno nelle tenebre
Durante il giorno e la notte
Il tempo adeguato e il luogo adeguato non sono qui

 

 

Stanchezza

 

Stanchezza

Quello che c’è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose –
queste e ciò che manca in esse eternamente –
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C’è senza dubbio chi ama l’infinito,
c’è senza dubbio chi desidera l’impossibile,
c’è senza dubbio chi non vuole niente –
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perché io amo infinitamente il finito,
perché io desidero impossibilmente il possibile,
perché voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere…
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita…
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza…

 

 

Àlvaro de Campos

 

 

 

 

 

 

Fiera del cioccolato artigianale

 

LA FIERA DEL CIOCCOLATO ARTIGIANALE

 

Bianco, nero, al latte, fondente… Il cioccolato, in tutte le salse e varietà, è stato il protagonista a Firenze della sesta edizione della “Fiera del Cioccolato artigianale”, nella splendida cornice di Piazza Santa Croce, sotto lo sguardo vigile del “buon Padre Dante”…..

 

 

Oltre ai 56 stand della piazza, una serie di eventi, in teatri, librerie e ristoranti, vedranno protagonista il cioccolato, dalle cene in cui il cacao è usato come spezia da cucina per un menù tutto a base di cioccolato, ad un percorso storico dal titolo accattivante “quando il cacao diventò cioccolato”, perfino – per accontentare veramente tutti i gusti un particolarissimo aperitivo “Vegan chocolate finger food”.

 

Anche il Teatro alla Pergola è intervenuto aprendo il Saloncino a L’O’, bottega di profumi artigianali che ha presentato nuove sensazioni in cui si fondono olfatto e gusto. 12 nuove profumazioni…..tutte “da gustare”…

 

Non è mancata neppure una lezione di ginnastica “dolce”, tenuta sul sagrato della chiesa da un esperto di scienze motorie, alla fine della quale è stata offerto ai partecipanti il classico “spuntino energetico”….pane e cioccolata…

 

Nel primo pomeriggio per la gioia dei bambini, è stata servita la merenda: cioccolato e panna!!!!

Tra l’altro, data la coincidenza con il carnevale, domenica – finalmente, dopo tanta pioggia, una giornata di sole – erano tante le mascherine con in mano il loro bicchierino bianco e i “baffi” di cioccolato!!!!

 

 

Gli espositori provenivano da tutta l’Italia, ma si trattava sempre di artigiani, nessuna industria era presente!

 

Banchi non solo buoni….anche belli da vedere

 

 

Queste sono alcune delle ricette delle prelibatezze dei maestri cioccolatieri…. Da provare…

 

 

-Perle piccanti al cioccolato

INGREDIENTI: 250 g di ricotta fresca, 100 g di cioccolato extra fondente, 40 g di zucchero, 1 bustina di vanillina, 1 cucchiaio di Rum scuro, peperoncino rosso in polvere, noci, arachidi, cacao

PREPARAZIONE: spezzettate il cioccolato e fondetelo nel forno a microonde o a bagnomaria. Intanto a parte lavorate la ricotta con lo zucchero, quindi unite il Rum, la vanillina, il peperoncino e per ultimo aggiungete il cioccolato fuso. Mescolate bene e riponete l’impasto in frigorifero per circa 30 minuti, in modo tale da far rapprendere l’impasto per poi lavorarlo meglio. Formate delle palline grandi quanto una ciliegia e passatele negli ingredienti che più vi soddisfano. Questi semplici cioccolatini si possono fare anche con il cocco, aggiungendo nell’impasto 50 g. di farina di cocco per poi passarli di nuovo nella farina di cocco.

 

-Gnocchi al cioccolato

INGREDIENTI: 400 g di farina, 120 g di burro, 100 g di zucchero, 3 uova, 50 g di cacao amaro, 2 dl di olio di oliva, 3 cucchiai di zucchero a velo, 1 bicchierino di rum

PREPARAZIONE: impasto il burro a pezzetti morbido, la farina setacciata, le uova, lo zucchero, il cacao (tranne un cucchiaio) e il rum. Lascio riposare l’impasto 10′. Formo dei rotolini e ne ricavo dei tocchetti di 2 cm. Li friggo nell’olio, li scolo su carta assorbente, li cospargo di cacao e zucchero a velo e li servo caldissimi.

E questa per chi si vuole cimentare in un “secondo” particolarissimo….

– Maialino da latte con salsa al cacao

INGREDIENTI: 400  g di maialino da latte (sella o cosciotto),
2 cipolle dolci, 1 bicchiere di vino rosso, 1 cucchiaio di panna , 2 cucchiaini di cacao amaro in polvere, 1 pomodoro piccolo, farina q.b., alloro, olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE: cuocere nel forno il maialino condito con sale, pepe ed olio, per 30 minuti a 200° C.
In un tegame mettere un filo d’olio, scaldarlo ed aggiungere le cipolle tagliate molto finemente (a velo) e cuocerle con l’alloro.
Pelare il pomodoro, tagliarlo a cubetti ed aggiungerlo alle cipolle.
Togliere il maialino dal forno e tenerlo al caldo.
Nel fondo di cottura del maialino aggiungere il vino rosso e le cipolle. Unire la panna, il cacao ed un poco di farina setacciata e legare la salsa.
Mescolare continuamente e cuocere a fuoco dolce fin quando la salsa non avrà assunto una consistenza cremosa e vellutata.
Servire il maialino tagliato a fette con la salsa.
Questo piatto può essere accompagnato con della patatine novelle cotte al vapore.

 

 

…..all’anno prossimo!!!

 

Domenic 31 gennaio

 
Domenica 31 gennaio
 
La seconda lettura di ieri era questo bellissimo brano di San Paolo.
Ogni volta che lo leggo o l’ascolto mi viene in mente il “Film Blu” .
Il canto che si ascolta alla fine del film è proprio questo brano…
Il film termina sulla parola AMORE…..
 
 
1^ Lettera ai Corinzi, 1 - 13

 

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli
ma non avessi l'Amore,
sarei come un bronzo risonante
o come un cembalo tintinnante.
E se anche avessi il dono della profezia,
e conoscessi tutti i misteri
e tutte le scienze,
e se possedessi una fede tale
da muovere perfino le montagne,
ma non avessi l'Amore,
non sarei niente.
E se donassi ai poveri tutte le mie sostanze
E lasciassi ardere il mio corpo,
ma senza l'Amore,
tutto questo a niente servirebbe.
 
Vediamo tutti attraverso uno specchio
E in modo oscuro;
Ma poi vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in modo frammentario,
ma poi conoscerò
allo stesso modo di come sono conosciuto.
 
Ora però restano tre cose:
Fede, Speranza e Amore;
ma, tra loro,  l'Amore è la cosa più grande.