Una spina nel cuore

Da un po’ di giorni ho questo pensiero che mi si è piantato nella mente….

Dovevo nascere a Bengasi.

Solo la gravidanza di mamma e il fatto che allora alle donne incinte non era permesso di salire su un aereo ha fatto sì che la mia famiglia restasse in Italia.

A Roma, benchè piccola, ho vissuto la guerra.

Chissà come sarebbe stata la mia vita. Chissà se saremmo tornati in Italia.

Forse è anche per questo che la sacrosanta ansia di libertà del popolo e la sopraffazione di chi non intende rinunciare al potere  mi colpiscono come spine nel cuore.

  1. E’ uno strazio vedere gente come noi massacrata e fatta a brandelli.
    Ieri ho ascoltato una donna in Tv che parlava un buonissimo italiano che cercava di spiegare cosa stava succedendo in Libia.
    Le lascrime le scorrevano sul viso con una tale intensità ed il suo dolore era così invasivo che è passato al di quà dello schermo e mi ha sommersa. Non ho potuto fare a meno di piangere con lei.

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  2. Il Suo disegno su di te era un altro, quello che hai seguito passo passo. Sono nata nel dicembre 45 alla fine della guerra…l’ho vissuta nel seno di mia madre e penso che abbia influito perchè fin da piccola avevo “pensieri” più grandi di me e mi facevo domande che hanno trovato risposta solo da adulta matura e nella fede in Dio. In questi giorni di strazio per la Libia rileggo le parole di san Paolo più volte:
    “Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?…Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.”
    E con questa speranza vado avanti. Ti abbraccio cara Fausta

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    • Io sono nata insieme alla guerra, nel 1940, la guerra il 10 giugno…io il 19. E a Roma – città aperta – era difficile vivere. I ricordi sono tanti e vivi, nonostante fossi piccola, ma sono cose che non si dimenticano più e penso alle persone laggiù, soprattutto ai bimbi…
      Consideravo appunto che non abbiamo nessun merito o demerito se nasciamo in una situazione o in un altra…..e chiunque, in ogni luogo ha diritto alla libertà e al rispetto, nessuno può sentirsi “padrone” dell’altro….
      La tua speranza è anche la mia, Lucetta….

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  3. Forse non sono in tema..o forse si, se si considera come commento il testo della canzone….”la terra che ci nasconde la luna…*le nostre chiusure….ma un bisogno di amore”.

    Ciao. Questa canzone, molto bella come lo sono quasi tutte quelle di E. Ruggeri.
    Ma questa canzone, per quanto non conosciuta come i suoi “grandi successi” e’ tra le mie preferite.

    E con questa canzone io ti saluto, carissima Fausta

    Marghian

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  4. Ogni popolo che soffre e lotta per la sua libertà ha diritto al sostegno di tutti noi. Speriamo riescano ad ottenerla davvero e anon cadere in mani ancor peggiori. Loro certo, ci stanno credendo più di noi nella libertà.
    Ciao

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