Ho letto questo sul sito di “La Repubblica” di qualche giorno fa.
A me Jovanotti cantante piace tantissimo ma ho scoperto qui il padre e l’uomo che esprime il suo pensiero con parole semplici ma efficaci:
L’editoriale di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti
Quando nostra figlia è arrivata all’età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. E’ nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l’Italia ha una Scuola Pubblica. Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta.
Un luogo pubblico, che fosse di sua proprietà in quanto giovane cittadina, che non fosse gestito come un’azienda e che non basasse i suoi principi su una dottrina religiosa per quanto ogni religione venisse accolta. Un luogo pubblico, di tutti e per tutti, scenario di conquiste e di errori, di piccole miserie e di grandi orizzonti, teatro di diversi saperi e di diverse ignoranze. C’è da imparare anche dalle ignoranze, non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti, è bello che sia così, è una grande conquista avere una scuola pubblica, specialmente quella dell’obbligo.
Io li ho visti i paesi dove la scuola pubblica è solo una parola, si sta peggio anche se una minoranza esigua sta col sedere al calduccio e impara tre lingue. A che serve sapere tre lingue se non sai come parlare con uno diverso da te ? Il nostro presidente del consiglio dicendo quello che ha detto offende milioni di famiglie e migliaia di persone che all’insegnamento dedicano il loro tempo migliore, con cura, con affetto vero per quei ragazzi.
Tra le persone che conosco e tra i miei parenti ci sono stati e ci sono professori di scuola, maestre, ho una cugina che è insegnante di sostegno in una scuola di provincia. Li sento parlare e non sono dei cinici, fanno il loro lavoro con passione civile tra mille difficoltà e per la maggior parte degli insegnanti della scuola pubblica è così. Perchè offenderli? Perchè demotivarli? Perché usare un termine come “inculcare”? E’ una parola brutta che parla di un mondo che non deve esistere più.
La scuola pubblica non è in competizione con le scuole private, non è la lotta tra Rai e Mediaset o tra due supermercati per conquistarsi uno spettatore o un cliente in più, non mettiamola su questo piano…
La scuola di Stato è quella che si finanzia con le tasse dei cittadini, anche di quelli che non hanno figli e anche di quelli che mandano i figli alla scuola privata, è questo il punto. E’ una conquista, è come l’acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l’acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l’acqua del rubinetto per vendere più acque minerali.
E’ una conquista della civiltà che diventa un diritto nel momento in cui viene sancito. Ma era un diritto di tutti i bambini già prima, solo che andava conquistato, andava affermato. La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata.
In quanto idea, e poi proprio in quanto scuola: coi banchi gli insegnanti i ragazzi le lavagne. Bisogna amarla, ed esserne fieri.
la scuola pubblica è una risorsa preziosa che va amata!
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Mi piace tanto Jovanotti. Ho iniziato a seguirlo tanti anni fa. L’altra sera mi sono riascoltata le sue canzoni e riguardato tutti i video. E’ stato un piacere.
Lui è un’anima semplice e come tale sa arrivare alla gente.
Che belle parole le sue. Sono certa che la maggioranza delle persone sane e pulite, la pensa come lui, come te, come me.
La scuola è fatta di tante persone. Lo sappiamo che ci può essere il fannullone, è normale. Ma non per questo un presidente del consiglio può denigrare un’intera categoria.
Nessuna Capitol Letter, ed è voluto.
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Ti ringrazio dal profondo del cuore per questo post.
Insegno da tanti anni ormai ed è un lavoro che ho scelto di fare e non è stato facile: anni di precariato, un anno di qua e uno di là e non sempre era comodo il posto di lavoro, anzi…E come me tanti, tantissimi altri colleghi.
Non difendo tutto a spada tratta, c’è molto da lavorare per rendere migliore la scuola. Molti errori son stati fatti nel passato e bisogna avere il coraggio di ammetterli, ma rivendichiamo anche tutto il buono che è costato impegno, sforzo comune dei docenti e anche battaglie. La scuola pubblica deve continuare ad esistere e quel qualcosa che di malato certo c’è, va curato e in fretta. Si cura, non si dà il colpo di grazia solo per tronaconto personale.
Grazie ancora…
Ciao
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Girasole ha parlato anche per me nel senso che condivido in pieno le sue parole. Ho insegnato 30 anni in una scuola privata….MA ho una sorella e delle amiche che insegnano nella pubblica e conosco i loro sacrifici per far fronte a ciò che non va offrendo ugualmente un buon servizio.
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