GIORNI CATTIVI
Quando nell’ultima settimana
venne a Gerusalemme,
gli osanna gli risuonavano incontro,
dietro gli si affrettavano con rami.
,
Ma poi, giorni sempre più foschi e crudeli
da non raggiungere i cuori con l’amore
i sopraccigli corrugati a sprezzo,
ed ecco l’epilogo, la fine.
Con tutta la loro pesantezza di piombo
i cieli si coricarono sui cortili.
I farisei cercavano le prove
strisciandogli dinanzi come volpi.
E dalle cupe forze del tempio
fu dato in giudizio alla feccia,
e lo maledirono con quell’ardore
di quando prima lo esaltavano.
La folla, là d’intorno,
spiava dai portoni,
s’accalcava in attesa dell’esito
sospinta e risospinta.
E un bisbiglio si propagò lì vicino
e dicerie da molte parti.
E la fuga in Egitto e l’infanzia
già ricordavano come un sogno.
Ricordavano il pendio maestoso
del deserto e quel dirupo
da dove satana l’aveva tentato
con una potestà universale .
E il banchetto di nozze a Cana,
e la tavola attonita del miracolo,
e il mare su cui nella nebbia,
come su terra, era andato alla barca.
E l’affollarsi dei poveri nella capanna,
e la discesa con la candela nel sotterraneo
che a un tratto s’era spenta atterrita
quando il re suscitato si levò…
(PASTERNÀK BORIS LEONIDOVIC)
Sono passata per un saluto.
Un tempo c’era la pagina adatta per farlo…ora utilizzo il tuo ultimo post anche se non sono a tema.
Ti lascio comunque l’augurio di una Pasqua serena
Giusy
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E’ vero, anche a me manca! Auguri anche a te!
Fausta
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Ti incollo qui come commento una riflessione che ho letto e condivido con te.Buona settimana santa Fausta. Un abbraccio. Lucetta
Il mistero della passione di Cristo è ancora vivo in noi oggi, perché ognuno di noi ha la propria dose di sofferenza da portare con se.
Alcuni di noi possono trovarsi in un periodo di profonda sofferenza, altri potrebbero essere al momento relativamente felici. Ma nessuno di noi vive una vita totalmente priva di sofferenza. E’ la natura stessa della vita, in diversa misura, ed è così in tempi ed epoche diversi. E’ il prezzo della felicità.
Un buon modo per preparasi alla Settimana Santa potrebbe essere quello di entrare in contatto più sinceramente con la nostra sofferenza personale, passata o presente. Cosa causa (oppure ha causato) la nostra pena, il nostro dolore, la nostra perdita, la nostra solitudine, il nostro fallimento, la nostra frustrazione, il nostro tradimento?
Tutte queste sono esperienze che fanno parte dell’esistenza e noi le vediamo tutte intensamente riflesse nella Passione e Morte di Gesù. La perdita della libertà e del posto nella società. La solitudine di coloro condannati o torturati ingiustamente. Il fallimento delle speranze e il sapore amaro del tradimento, oppure l’abbandono degli amici più cari.
La passione è qualche cosa di molto profondo, un sentimento che assorbe tutto, anche se temporaneamente. Ma è anche misteriosamente necessaria, perché mentre la viviamo, si cambia….
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Ti ringrazio, Lucetta, per qiesto brano molto toccante e vero. Buona Settimana Santa anche a te…e che la Pasqua ci trovi in pace!
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Ciao Fausta!!!! Anche per me e’ la paaqua e’ “resurrezione” piu’ che ” tristezza e morte “.
Ora, se per me “resurrezione della carne” ha un significato non chiaro (non so si sia la giusta interpretazione: “queste carni”, questa Terra” o, come dice anche San Paolo, “corpo spirituale” e vita eterna in una dimensione trascendente, oltre tempo e spazio eccetera…) da credente la Resurezione di Cristo segna il “passaggio” che e’ per tutti noi.
(segue..da me, nel post).
Grazie Fausta, e serena settimana santa. Ciao.
Marghian
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Mi è piaciuta molto questa poesia sull’argomento del tuo post e te la dedico nella settimana santa, con un bacio e tanti auguri:
Venerdì Santo
Nulla, credi, è più dolce per i nostri
occhi di questo giorno senza sole,
con i monti velati di viole
perché la primavera non si mostri:::
Venerdì Santo! E ieri sera tu
ti rimendavi quest’abito, tutto
grigio, un abito come a mezzo lutto
per la morte del povero Gesù…
Traevi dalla tua cassa di noce
qualche grigio merletto secolare:
così vestita, accoglierà l’altare
la buona amante con le mani in croce…
Prega per me, prega per te, pel nostro amore,
per nostra cristiana tenerezza,
per la casa malata di tristezza,
e per il grigio Venerdì che muore:
Venerdì Santo, entrato in agonia,
non ha la sua campana che lo pianga…
come un mendico, cui nulla rimanga,
rassegnato si muore sulla via…
Prega, e ricorda nella tua preghiera
tutte le cose che ci lasceranno:
anche il ramo d’olivo che l’altr’anno
ci donò, per la Pasqua, Primavera.
Quante volte l’olivo benedetto
vide noi moribondi nel piacere,
e vide le nostre due anime, in nere
vesti, per noi pregare a capo al letto!
E pregavamo, come se morisse
qualcuno: un poco, sempre, morivamo:
Ma sempre sull’aurora nuova, il ramo
d’olivo i liei amanti benedisse!
Ora col nuovo tu lo cambierai:
anche devi pregare per gli specchi
velati, per i libri, per i vecchi
abiti che tu più non vestirai…
E’ sera: un riso labile si perde
sulle tue labbra, mentre t’inginocchi:
io guardo, dietro la veletta, gli occhi…
due perle nere in una rete verde.
Fausto Maria Martini
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Bellissima!!! Grazie Harielle e Buona Pasqua!!!
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Solo ora trovo il tempo di leggere i tuoi ultimi post. Intanto ti dico che ho una speciale preferenza per Pasternàk…
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