Giovedì, venerdì, sabato…. Tre giorni chiamati “Santi”, tre giorni che sono un cammino verso la Pasqua
Mi piace ogni anno viverli con profondità e consapevolezza: un po’ di cibo per lo spirito in questi tempi affannati e distratti.
Ma la testa a volte va per strade tutte sue e stasera mi ha fatto tornare indietro di tanti anni, alla Pasqua di quando ero bambina, così diversa da quella che vedo ora, consumistica e vuota
Oggi le campane hanno suonato a festa e non suoneranno più fino alla notte di Pasqua
Da piccola il tempo pasquale era diverso, la domenica prima di quella chiamata “delle Palme” si chiamava “domenica di Passione”, veniva coperto il crocifisso e tutte le immagini con drappi viola, spesso bordati di una frangia dorata, si levavano tutti gli addobbi e tutti i fiori e le Chiese prendevano un aspetto di triste desolazione
Ma una cosa mi aveva colpito più di tutto……mi avevano detto che “si legavano le campane” fino alla domenica di Pasqua. Questo fatto delle campane legate mi rimuginava dentro e – guardando il campanile di San Giovanni in Laterano (allora era la “mia” chiesa)speravo di vedere dove le avevano legate e mi chiedevo come avevano fatto ad arrivare così in alto
Stasera mi sono “scoperta” a sbirciare di nuovo il campanile….ma non per cercare i nodi ma perché c’erano tante rondini che giocavano e garrivano tutto intorno…..
è vero ricordo anch’io che legavano le campane ricordo anche che alla televisione sulle uniche due reti venivano mandati in onda solo programmi religiosi tutte le discoteche chiudevano in segno di lutto.Oggi non è più così si pensa solo a festeggiarne la resurrezione e allora io aspetterò per farti gli auguri ma ti starò accanto nella preghiera ciao
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