Sabato Santo

…e continuano i ricordi…..oramai ho aperto il cassetto in cui riposano. Io provo a tenerli ordinati ma loro saltano fuori come e quando vogliono….e la cosa mi piace…

Sabato Santo

Da tre giorni la casa è profumata di fiori d’arancio e vaniglia

Mercoledì mamma ha cominciato a preparare la pastiera e la cosa richiede pazienza e tempo perché il giorno di Pasqua sia perfetta

Il primo è il giorno della pasta frolla…..non quella comprata a panetti, surgelata – per carità niente di male, ora il tempo è poco, ma il sapore e la friabilità sono diverse….eccome!!!!

A casa nostra ancora non è entrato il frigorifero per cui si sistema “lo sgabuzzino” (che poi è una stanzina adibita a ripostiglio) con seggiole e panchetti, la finestra aperta e l’aria fresca della notte  funzione a dovere…

Poi si passa alla crema e alla ricotta, da lavorare con l’acqua di fiori d’arancio perché diventi tutta profumata. Il mio compito era quello di spezzettare il blocco di cioccolata …. Tante piccole scagliette ad arricchire l’impasto insieme ai canditi.

Venerdì la pastiera viene finalmente preparata: tutte le teglie di casa sono messe in uso (mamma ne prepara sempre tre o quattro e non bastano mai a soddisfare la gola di tutti)

Il forno lavora tutto il giorno per cuocere le torte e mi pare di sentire ancora il profumo che invade la casa

Una volta cotte si sistemano sugli sgabelli nel ripostiglio, devono riposare perché i sapori si amalgamino ed esprimano tutta la loro fragranza

Una spolverata di zucchero a velo e voilà

A mezzogiorno di Sabato finalmente si “sciolgono le campane”!

Spalanco sempre le finestre per sentirle….le campane di Roma!

Poi il giorno di Pasqua la messa al mattino, tutti noi insieme, a San Giovanni: allora c’era un Padre predicatore – non ricordo più come si chiamava – e veniva tantissima gente ad ascoltarlo. Sentivo parlare tanto bene di lui, dicevano che era molto bravo…. A me, francamente, sembrava un po’ buffo con quella voce tonante….e quelle prediche tanto lunghe….ma in un certo senso mi affascinava

E al ritorno a casa….oh! che è successo? I nostri tre letti (le mie sorelline ed io) avevano uno strano rigonfiamento vicino al cuscino……

Ai miei occhi di bimba, mentre eravamo alla messa, l’angioletto della Pasqua era passato a lasciarci l’uovo!!!!

E più tardi veniva il Parroco….perché la benedizione delle famiglie si faceva il giorno di Pasqua con l’acqua benedetta nuova

  1. E’ PASQUA…AUGURI FAUSTA

    “nonna tuttua (tuo nipotino Matteo ti chiamava cosi’, *ricordo benissimo che me lo spiegasti)..e’ molto carino!”.
    Sai come mi chiamava mia nipotina Marcella-ora 41 enne- quando aveva 3 anni? “Zio Vivo”!!!- per “zio livio”.
    “Beh..un buon auspicio…”zio vivo”….”la bambina si , che se ne intende!” dissi una volta.

    Ciao Fausta…e tanti tanti auguri per la Pasqua.

    Marghian

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  2. Sono molto belli i tuoi ricordi Fausta. Io penso che i ricordi siano qualcosa di vivo, perché ciò che abbiamo vissuto di bello non è perso, ci aspetta in qualche misteriosa dimensione fuori dal tempo!

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