Una serata magica ieri 12 maggio al Teatro Verdi: “Gloria del violino” – i Solisti Veneti diretti dal Maestro Claudio Scimone – con la partecipazione di Uto Ughi e del suo magico Guarneri del Gesù, un violino preziosissimo…..
I Solisti Veneti, diretti da Claudio Scimone, sono l’orchestra da camera più popolare in Italia e all’estero. In cinquant’anni di attività hanno esportato la musica veneziana e veneta in tutto il mondo con 5000 concerti in più di 80 Paesi e nei principali festival internazionali, a cui si aggiunge una vastissima produzione discografica di oltre 350 titoli.
Da sempre il nome de I Solisti Veneti è legato a quello di Claudio Scimone, fondatore dell’orchestra nel 1959, che alla bella età di 77 anni dirige ancora il gruppo con una bravura ed una simpatia incredibili….. alla fine del concerto il Maestro – come saluto – ha formato con le dita un cuore, indirizzandolo al pubblico!!!!

L’inizio del concerto è per loro, la Sinfonia di Boccherini “La casa del diavolo”, 3 tempi di grande bravura.
http://youtu.be/2PJTCyq04W8
Il secondo brano, variazioni da opere di Rossini, mostra la grande bravura di Lorenzo Guzzoni e del suo clarinetto. Al di là della difficoltà del brano e della bravura di Guzzoni, è la sua carica che affascina. Il clarinettista suona e accompagna la musica come se danzasse e duetta con il Maestro Scimoni incrociando con lui sguardi a volte anche divertiti…..e la gioia che dà loro la musica si trasmette anche al pubblico.
Il terzo brano è di Antonino Pasculli: “simpatici ricordi della Traviata” per oboe e orchestra, con lo splendido Paolo Grazia. Brani di altissima bravura….mi mancava il respiro per lui!!!
http://youtu.be/DrPjASLvnKE
Per ogni brano gli applausi sono fragorosi ed i due solisti vengono richiamati ripetutamente alla ribalta.
E finalmente arriva Uto Ughi, tra l’ovazione del pubblico… inizia con le Romanze nn. 40 e 50 di Beethowen
http://youtu.be/SdULX7YMN5U
Segue il Concerto K216 di Mozart.
E’ difficile riuscire a trovare le parole per descrivere quello che ho provato nell’ascoltare le note che escono dal suo prezioso violino, l’anima e il cuore del violinista, la sua emozione che diventa l’emozione del pubblico, la sua grandissima passione che dà un gusto e un colore magico alle opere che suona.
C’è un’altra particolarità che distingue il Maestro: la sua grande disponibilità. Alla profonda concentrazione dell’esecuzione – in cui percepisci che la musica lo pervade nel’anima e nel corpo – segue una grande simpatia, il gusto di parlare con i musicisti e col pubblico, la parola scherzosa al punto che – in un intervallo tra due tempi delle variazioni sulla Carmen, primo bis della serata, in cui, spinti dall’entusiasmo, alcuni del pubblico hanno applaudito – se ne è uscito sorridendo con “ecco, vi siete mangiati la parte più bella” ed ha chiesto all’orchestra di tornare indietro in modo da farla ascoltare di nuovo! Ho conosciuto artisti che per una cosa del genere sarebbero andati via dal palco! Questa è la profonda umiltà, che è data solo da una sensibilità umana veramente grande!!
E visto che dopo il bis, nonostante indicasse l’orologio, non volevamo lasciarlo andare, ha chiesto al pubblico cosa volesse ascoltare e tra tante indicazioni ha scelto Paganini…..la Paganiniana, un pout pourri di brani del celebre compositore….brani che solo pochi sono in grado di eseguire…..
http://youtu.be/EdrHGDADSlw
Per tutto il tempo non sono riuscita a staccare gli occhi dalle sue mani, dalla leggerezza delle dita sulle corde, dalla forza e dalla leggerezza dell’archetto, a tratti così veloce che pensi debba prendere il volo.
Di sicuro una serata indimenticabile!
