Caldo….

Da qualche giorno – praticamente da quando la temperatura ha fatto questo “salto in alto” lasciandoci col fiato corto e le gambe molli – intorno a casa c’è un gran cicaleccio.

Ma non sono gli “umani” che chiacchierano (e ce ne sarebbero tante da dire!!!) ma le cicale, quelle vere che si fanno sentire fino a che non arriva l’aria più fresca della sera.

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Ed ho ripensato alla favola di Esopo che La Fontaine ha ripreso, una favola che non mi ha mai convinto….

La cicala e la formica

 L’estate passava felice per la cicala che si godeva il sole sulle foglie degli alberi e cantava, cantava, cantava. Venne il freddo e la cicala imprevidente, si trovò senza un rifugio e senza cibo.

Si ricordò che la formica per tutta l’estate aveva accumulato provviste nella sua calda casina sotto terra. Andò a bussare alla porta della formica.

La formica si fece sulla porta reggendo una vecchia lampada ad olio.

– Cosa vuoi? – chiese con aria infastidita.

– Ho freddo, ho fame….- balbettò la cicala. Dietro di lei si vedeva la campagna innevata. Anche il cappello della cicala ed il violino erano pieni di neve.

– Ma davvero? – brontolò la formica – lo ho lavorato tutta l’estate per accumulare il cibo per l’inverno. Tu che cosa hai fatto in quelle giornate di sole?

– Io ho cantato!

– Hai cantato? – Bene… adesso balla!

La formica richiuse la porta e tornò al calduccio della sua casetta, mentre la cicala, con il cappello ed il violino coperti di neve, si allontanava, ad ali basse, nella campagna.

C’era sempre la morale finale: chi nulla mai fa, nulla mai ottiene.

Non mi piace questo finale, fa parte di una mentalità chiusa e un po’ gretta che anche ora mi sembra vada per la maggiore….

La cicala per tutta l’estate ha regalato il suo canto senza chiedere niente in cambio, al contrario della formica che ha pensato solo a se stessa…!

Invece trovo molto bello il finale con cui Gianni Rodari cambierebbe la favola:

        Ho visto una formica

        in un giorno freddo e triste

       donare alla cicala

       metà delle sue provviste.

 

       Tutto cambia: le nuvole,

       le favole, le persone…..

       La formica si fa generosa…..

       E’ una rivoluzione.

 

  1. preferisco sicuramente il bel finale di Rodari anche perchè la formica nell’estate non ha lavorato da sola ma si è fatta aiutare dalle sue tante colleghe, mentre la cicala a rallegrato tutte da sola ciao

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  2. Anch’io preferisco il finale di Rodari!!!! Pensa Fausta che prima mentre pranzavo e adesso che sto scrivendo…..le cicale fuori mi stanno “rallegrando”. Si sentono solo loro. Il caldo è forte e aspetto la frescura della sera. Ciao carissima.

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  3. Non si capisce piu’ nulla, il clima cambia i caratteri degli animali….la cicala che diventa laboriosa…e la formica…anche, spero!!!!!

    Magari….avverra’ che il gatto dormira’ con il topo, il leone insieme all’agnello….chi lo disse? Lui!!!!!!! ( o “loro”-i Profeti”). magari fosse l’inizio di tutto questo!!!!!!
    Ci farebbe sopportare anche il caldo ( si avvererebbe il “no hay mal que por bien no venga”-non c’e male che non venga per …darci un bene-). Io…lo penso, cosi’ il caldo mi pesa meno..come mi pesa meno il mal di schiena o che, fra 10 gg…rientrero’ al lavoro, ed e’ questa, per me, la grave e tremenda… 🙂 tragedia.

    “Perdete ogni speranza , o voi che…ri-entrate”.
    ———————————————————————————————————

    Ciao Fausta!!! Come va? Non che abbia importanza (sempre di 🙂 apprezzamento si tratta!)ma….”su ogni giorno che e’ una piccola esistenza o….su “se rosa del cielo…aliena anche tu”?!. Scherzo, non e’ di vitale importanza….credo ti riferisca al paragone sui *giorni come “piccole vite”. Mi ..piace il paragone che ho fatto (chi si loda…. 🙂 ) sul “sogno che e’ come un piccolo “al di la’”..effettivamente, in sogno, viviamo “un’altra realta’, a volte simile a quella “da svegli” a volte viviamo in sogno cose che “non ci appiccicano per niente”….in ogni modo sempra una specie di “al di la’”
    Per molti spiritualisti noi, in sogno, viviamo proprio nell’AL DI LA’. Cosa questa che io non ho mai creduto. *Ernesto Bozzano, metapsichista di fama mondiale che visse tra il 1862 ed il 1943 di cui lessi il libro “le voci dei viventi di ieri” li’ scrisse: “.quando sognamo, non lo facciamo..con lo spirito?”. Non so se Bozzano conoscesse, come sono conosciute ggi, le funzioni del cervello. Oggi sappiamo che le visioni oniriche sono “cerebrali” e che esse corrispondono ad un particolare stato del cervello (andamento delle onde cerebrali, sonno REM eccetera). Che egli lo sapesse o meno, io credo che in sogno noi, essendo vivi, sognamo con il cervello, non andiamo “chissa’ dove” se non in rari casi o, cosa un po’ diversa, nei “casi di premorte” o di “estasi”…ambiti per me ben diversi, associabili si, a “sogni” ma…..Il mio e’ e resta solamente un…paragone. Ciao Fausta!!!!

    Marghian

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  4. Concordo con te: Nemmeno a me è mai piaciuta molto questa favola. Si dà valore alle cose materiali e si sminuiscono i doni che non si “mangiano” ma che nutrono ed allietano l’anima. L’eterna questione “essere o avere”…

    Mi sa che la formica della favola era parente di Brunetta, secondo cui lo spettacolo non è cultura e quindi può essere lasciato morire o quella del ministro Tremonti per il quale “con la cultura non si mangia”
    Quando sentii queste affermazioni mi venne in mente subito questa favola.
    Scusa se ho divagato, ma il parallelismo mi è venuto spontaneo…Tifiamo per la cicala! 🙂
    Ciao

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    • Ahahah! Buono il paragone con Brunetta e Tremonti…… bisognerebbe mandargliela con la spiegazione e il finale di Rodari….ma tanto non credo che riuscirebbero a capire!!!!
      Tifiamo per la cicala!!!! 🙂

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  5. Fausta che bello rileggere questa favola, io formica da una vita, oggi mi devo scontrare con le cicale di sempre…ma questa è un’altra storia. Un saluto caldissimo, anche se qui si sta abbastanza bene, buona estate

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    • Capisco Lucia….ma è un’altra lettura della favola.
      Contesto la porta chiusa in faccia alla cicala e alla considerazione che ci sia un solo modo di vivere la vita. Non sarebbe triste il mondo se ci fossero solo formiche?

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  6. Gli opposti servono, altrimenti come si potrebbe discutere sul bene e sul male?
    Che sono concetti relativi all’interpretazione soggettiva.
    Sono affascinata dalla costanza della cicala e del suo canto ripetitivo, degno del miglior Niman, che celebra l’estate piena.
    E sono affascinata dall’organizzazione gerarchica delle formiche che sono tutte tese al benessere del gruppo.
    In quanto a Brunetta e Tremonti non sanno nemmeno chi sono Esopo o Rodari!
    E tantomeno La Fontaine!
    Originale articolo!
    Love
    L

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