Al tempo degli antichi romani l’anno iniziava a marzo, per cui ottobre era l’ottavo mese….ed ecco il perché del suo nome…..e per la stessa ragione c’erano settembre, novembre e dicembre…
Quest’anno ottobre è iniziato con un bel sole – almeno qui a Firenze – ed è così che ricordo l’ottobre di quando ero bambina e giovane donna a Roma….le famose, magnifiche ottobrate romane.

Ho un grande amore per questo mese, per gli alberi che si tingono di giallo e rosso, per le foglie che cadono in terra al passaggio anche di un lieve vento (come è divertente camminare sulle foglie secche e sentirle scricchiolare sotto i piedi e pensare che formeranno l’humus che darà nuova sostanza alla terra!), per il sole che, anche se un po’ stanco, lascia scie di rosso e arancio nel cielo, per il suo avviarci piano verso il riposo dell’inverno.

Al mercato ho visto le prime castagne….. e già sento il profumo delle bruciate invadere la casa e le strade…

Tra non molto i caldarrostai si troveranno in tanti angoli della città: sono diventati organizzatissimi ed ecologici (a parte il prezzo folle…che superbia per le castagne!!!) e non fanno più il cartoccio di carta paglia ma usano sacchettini doppi..uno per le castagne ed uno per le bucce…però questo poco utilizzato….
Il vino novello sta bollendo nei tini, in attesa dell’11 novembre…..intanto si festeggia con qualche buon rosso e basta davvero poco, un bicchiere di vino e un pugnello di castagne, per fare convivialità.

Un contadino mi raccontò che in questo periodo scendono nelle cantine con una candela accesa….se si spegne è bene uscire di corsa perché vuol dire che l’aria è satura dei fumi del vino nuovo che ribolle!
E’ arrivato il momento di riaprire gli armadi e cominciare il “cambio di stagione” perché l’aria può cambiare da un momento all’altro…..e questa è una delle “pecche” del mese, un’occupazione che spesso dura a lungo per gli sbalzi continui della temperatura…e – personalmente – l’idea di rimettere le scarpe chiuse mi intristisce un po’!!!
Amo di ottobre anche lo spettacolo dei campi arati e coltrati dove le zolle brune si preparano ad accogliere il seme per la nuova stagione…. Danno il senso della vita che muore e rinasce continuamente e sento che anche noi siamo il frutto di quello che è stato seminato prima di noi e saremo (almeno dovremmo essere) terra e seme per la generazione futura….

E’ un bel mese ottobre……che sia buono per tutti!