Quando ero piccola le fritture venivano messe ad asciugare sulla mitica carta paglia, bella, consistente, della paglia aveva il colore e le sottili fibre che rendevano certa la sua identità e uno straordinario potere assorbente.
Poi arrivò sul mercato una “carta cucina assorbente”.
Era completamente bianca ma faceva onestamente il suo lavoro, versatile e sempre pronta a sostituire la carta paglia che era diventata una rarità.
Ebbe talmente successo che nella lingua corrente il nome del marchio finì per indicare la carta cucina in genere, ancora oggi si dice “devo comprare lo S******….
Ma il mercato richiede sempre novità per cui la carta ebbe due cornicette per ogni foglio……
successivamente i fogli si riempirono di disegni, fiori……
Per il grande uso che ne viene fatto ne sono spuntate fuori di tutte le marche e per fortuna qualcuno comincia a fare attenzione alle realtà che sono dietro alla fabbricazione, al tipo di carta, all’impatto sull’ambiente..
Ieri al Supermercato c’era anche lei nella lista dei miei acquisti: comincio a guardare ….alcune le scanso a priori, si sa anche troppo di loro…. mi colpisce la scritta “cellulosa vergine” su una marca sconosciuta ma quantità e prezzo sono accettabili e poi dovrebbe essere completamente riciclabile….
Stamani l’ho messa in uso
Un nuovo passo!!! La carta è diventata un canale pubblicitario!!!!
Con gran gioia, però, ho visto riapparire la carta paglia, al ristorante con i famosissimi “coccoli”