La Farfalla

 

L’ultima, proprio l’ultima,

di un giallo così intenso, così

assolutamente giallo,

come una lacrima di sole quando cade

 

sopra una roccia bianca

così gialla, così gialla!

 

l’ultima

volava in alto leggera,

aleggiava sicura

per baciare il suo ultimo mondo.

Tra qualche giorno

sarà già la mia settima settimana

di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui

e qui mi chiamano i fiori di ruta

 

e il bianco candeliere del castagno

nel cortile. 
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.

Quella dell’altra volta fu l’ultima:

le farfalle non vivono nel ghetto.

 

Pavel Friedman (1921 – 1944)

San Sebastiano

Una delle passeggiate che amavo di più quando, bambina con papà e poi ragazza, vivevo a Roma, era quella che mi portava alle Catacombe di San Sebastiano fuori le mura, un complesso archeologico sull’Appia antica.

Dalla finestra della cucina, prima che cominciassero a costruire palazzi e palazzoni, vedevo gli studi cinematografici della Dear e, cosa degna di nota, il Mausoleo di Cecilia Metella. Più o meno 4 Km che allora erano una “passeggiatina” – oltre a tutto la bellezza delle strade che percorrevo faceva sì che non era possibile sentire la stanchezza.

Nel 1° sec.d.C. il sito veniva usato per sepolture pagane e cristiane. In seguito era diventato il luogo privilegiato dove si radunavano i cristiani per i loro riti e per la sepoltura.

Probabilmente all’inizio erano stati sepolti lì anche S. Pietro e S. Paolo, poi vi furono seppelliti i martiri Sebastiano ed Eutichio. La grande devozione per San Sebastiano considerato colui che interveniva in favore dei sofferenti fece sì che Costantino fece erigere sopra le catacombe una grandiosa basilica e la zona – prima chiamata “Memoria Apostolorun” fu dedicata proprio a San Sebastiano.

Venendo qui a Firenze ho trovato ancora San Sebastiano, protettore della Misericordia.

La “venerabile Arciconfraternita della Misericordia” , da cui hanno preso vita quasi tutte le altre associazioni di volontari per il soccorso (a Firenze in caso di bisogno si dice “chiama la Misericordia, che in realtà vuol dire “chiama l’ambulanza”) celebra la sua festa il 20 gennaio, data presumibile della morte del santo, con la Messa celebrata al mattino nella cappella della Misericordia di piazza del Duomo, alla presenza di tutte le autorità cittadine, e alla sera con il canto solenne dei Vespri, il Panegirico del Santo e la Benedizione.

Nel 1581 furono stanziati fondi al fornaio del campanile per “picce 150 di panellini”.

Da allora, in ricordo dell’evento, la Misericordia dona agli “Ascritti” e ai fiorentini i panellini benedetti in segno di solidarietà e carità.

Per tutta la mattina i volontari portano i panellini alle scuole, agli ospedali, ai ricoveri e agli uffici, mentre alla sede della Misericordia vengono offerti a chiunque si presenti.

Questo è il primo anno che non sono riuscita a passare a prendere il mio panellino…..

Epifania – Manifestazione

“Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”.

(Mt. 2, 1-12)

 

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

 

(Is.60, 1-6)

 

2012 – ANNO BISESTILE

“L’anno bisestile è un anno solare in cui avviene la periodica intercalazione di un giorno aggiuntivo nell’anno stesso, un accorgimento utilizzato in quasi tutti i calendari solari (quali quelli giuliano e gregoriano) per evitare lo slittamento delle stagioni: ogni 4 anni accumulerebbero un giorno in più di ritardo. Per correggere questo slittamento, agli anni “normali” di 365 giorni si intercalano anni “bisestili” di 366: il giorno in più viene inserito nel mese di febbraio, che negli anni bisestili conta 29 giorni anziché28. Inquesto modo si può ottenere una durata media dell’anno pari a un numero non intero di giorni”.

(Da Wikipedia)

La storia risale al 43 AC, quando Giulio Cesare decise di riformare il calendario Numano.

Nacque così il Calendario Giuliano che si basava sulle fasi lunari ed era formato da 365 giorni più ¼ :

Questo quarto creava un problema per tutte le attività civili per cui vennero radunati i quarti riunendoli in un solo giorno ogni 4 anni.

Era il “Bis sextus dies ante calendas martias” (il sesto giorno prima delle calende di marzo…..quindi a Febbraio!)

In questo modo, però, il calendario non corrispondeva più  al calendario solare. Fu il papa Gregorio XIII che – riformandolo ancora una volta – tolse in un sol colpo 10 giorni passando dal 4 ottobre che era un giovedì al 15 ottobre che era un venerdì, senza perciò scombinare i giorni della settimana ma riportando l’equinozio di primavera al  21 marzo. Tutto era tornato in ordine ed ancora oggi noi seguiamo il Calendario Gregoriano.

L’anno bisestile però si porta dietro una brutta nomea “anno bisesto, anno funesto” o, come diceva Caterina, la “tata” di nonna “anno bisesto beato chi ci resto”…..

Non si sa di preciso il perché della nascita di questo detto. Sicuramente il mese di febbraio era il mese dedicato ai riti per i morti con i “Feralia”.

L’unica notizia precisa ci viene dal nonno di Girolamo Savonarola – Michele Savonarola – che in uno dei suoi pessimistici testi affermava che gli anni bisestili portavano con sé epidemie, calamità…..

Nonostante il progresso della civiltà queste paure, superstizioni,  sono ancora presenti: chi è che – sotto sotto – non spera che almeno questo 2012 sfati la leggenda!!!!

(Notizie spigolate qua e là sul web e su Wikipedia)

Bevo….

 

Bevo a chi è di turno,

in treno, in ospedale,cucina,

albergo, radio, fonderia,

in mare, su un aereo, in autostrada,

a chi scavalca questa notte senza un saluto,

bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,

a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,

a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,

a chi non è invitato in nessun posto,

allo straniero che impara l’italiano,

a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,

a chi si è alzato per cedere il posto, a chi non si può alzare,

a chi arrossisce, a chi legge Dickens,

a chi piange al cinema,

a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,

a chi ha perduto tutto e ricomincia,

all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,

a chi è nessuno per la persona amata,

a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,

a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,

a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,

a chi restituisce da quello che ha avuto,

a chi non capisce le barzellette,

all’ultimo insulto che sia l’ultimo,

ai pareggi, alle ics della schedina,

a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,

a chi vuol farlo e poi non ce la fa,

infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera

e tra questi non ha trovato il suo.

[Erri De Luca]