“L’olivo benedetto vuol trovar pulito e netto”
Quante volte, all’avvicinarsi della Pasqua ho sentito ripetere questo proverbio!
Quello delle pulizie pasquali era quasi un rito di rinnovamento: bisognava preparare la casa per consentire all’olivo – simbolo di benedizione e di pace – di trovare la casa già pulita e rinnovata.
Per questo si cominciava per tempo, ognuno con il suo compito, ed era impossibile non dare una mano… ricordo il mio primo compito a cui mi dedicavo con impegno come se fosse la cosa più importante! Dovevo lucidare le maniglie di porte e finestre. Avevo più o meno 6 anni ed avevo in dotazione dei panni di tela bianca, uno di lana ritagliato da abiti o golf non più usati ma conservati per queste occasioni e una lattina di “sidol” un liquido apposito che faceva annerire panni e mani ma, dopo il passaggio finale del panno di lana, lasciava le maniglie luccicanti come nuove.
Che orgoglio a lavoro finito!
In campagna poi questo lavoro veniva fatto proprio per permettere alla natura che rinasceva, con il giungere della primavera, di pulire e svecchiare campi e vigne.
Ed è proprio in questo periodo che si potano gli olivi.
Così il legame con la Domenica delle palme diventa chiaro…
In questa domenica, che precede la Domenica di Pasqua, vengono benedetti i ramoscelli d’olivo o i rami di palma per ricordare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma e di olivo, alberi che abbondano in quelle regioni, la stessa folla che – istigata dai farisei – pochi giorni dopo gli preferì Barabba.
Alla fine della celebrazione i fedeli portano a casa un ramoscello di olivo benedetto, come simbolo di pace….
Ma forse sarebbe meglio come domanda sempre attuale: tu da che parte stai?