Ho sentito il bisogno di inserire il post della mia meravigliosa Laura perchè voglio poterlo rileggere in ogni momento…… io ho messo solo una foto, lei ha messo le sue splendide parole, il cielo ha messo il suo incommensurabile incanto!!!!
Hai fatto bene Fausta carissima. E’ tutto bello: parole e immagini. La frase di
Camille Flammarion mi ha fatto gioire dentro….. Ciao mia cara. Presto sarà Pasqua. Ti abbraccio.
🙂 è bello che tu lo abbia qui questo pensiero…tanto bello, per me.
Perchè almeno così siamo vicine non solo nell’anima …
…che sei speciale te lo ridico qui! 🙂
“Il mattino e’ iniziato, come iniziò il primo mattino, il merlo ha parlato come fece il primo uccello. Lodate il canto, lodate il mattino, lodate il loro fresco sorgere nuovamente, dal mondo. Dolce cade la nuova pioggia e la luce del sole la illumina dal cielo . Come la prima rugiada che cadde sulla prima erba dei prati. Lodate la dolcezza del giardino da questa bagnato, nato in completezza quando i Suoi piedi lo hanno calpestato.
Mia e’ la luce del Sole, *mio e’ il mattino, che sono nati da quella Unica Luce, che i Cieli hanno veduto manifestarsi. Lodate con gioia ogni mattino, la nuova creazione di Dio…del nuovo giorno. Il mattino e’ iniziato, come iniziò il primo mattino, il merlo ha parlato come fece il primo uccello. Lodate il canto, lodate il mattino, lodate il loro fresco sorgere nuovamente… dal mondo”.
(Kat Stevens-traduz. Marghian) A presto, Fausta…. Ciao!!!!
Dolce Fausta, da me ho cancellato tutto, ma desidero che tu abbia questo scritto:
Volgo gli occhi al cielo con pudore sottile, come quando ci si sente polvere d’uomo in un deserto d’infinito. Lo guardo con stupore e meraviglia ogni volta e tutte le volte è un mio nuovo specchio e nuove sono le sue ampiezze. Nel cielo, racchiuse, le sfumature di ciò ch’io mi penso, in quell’arcobaleno che talvolta si mostra nella sua magistrale essenza. Fra le nubi si raccoglie la mia malinconia che si scioglie in lacrime di pioggia ogni qualvolta il respiro del vento agita il peso di quei dolori disegnati di grigio. Tuono e saetta, coscienza di vita, gridano misericordia a Dio.
Cielo di luce e sole degli attimi di nobiltà concessami, gioie sottili scavate su ancestrali ricordi, archetipi d’universo infinito.
Cielo tinto d’albe antiche, fra il candore e l’incenso, fra le ali degli angeli, d’acquarelli è vestito e di risvegli lenti, di profumo di caffè e di partenze, di occhi appena aperti e di baci attesi sotto alle lenzuola.
Cielo cangiante dei giorni incerti che scivolano fra l’azzurro, il blù e l’indaco.
Cielo nascosto negli occhi degli assenti, dei passanti distratti e delle piaghe di un Egitto sempre giovane.
Cielo trascorso dagli eventi, dal traffico, dagli autobus pieni all’ora di punta, dagli umori del mondo sputati dalle ciminiere delle fabbriche del silenzio.
Cielo intravisto dalle camere del dolore, azzurrità stracciata laddove l’abominio dell’uomo infrange la sua brutalità su carni di neve, dove il sangue scorre in fiumi di guerra e dove la fame divora il suo pane turchese a morsi di morte.
Cielo vissuto dagli occhi degli amanti, dai cuori viandanti e dai viaggi distanti.
Cielo di tramonti di fuoco specchiati nel mare di questa gente fraternamente distante, colori scesi oltre il monte di fronte dove ancora la terra è baciata dal lavorio costente e incessante, dove le zolle feconde, al cielo, si genuflettono e ad esso consacrano la grazia delle stagioni.
Cielo buio che spegne il giorno accendendo i sogni nascosti nelle stelle, amabili lucciole notturne disegnate a forma di leggenda, fidate compagne di quella luna misteriosa che accompagna le preghiere della terra a Dio.
Cielo notturno d’autostrade vuote, di case illuminate, di rime trasudate dagli animi ispirati, di amori consumati e di quelli aspettati e mai arrivati.
Oh immenso cielo, ricovero d’orazioni, di speranze in te riposte, di misteri mai svelati e d’anime passate nascoste fra le stelle, cielo di un Dio amato e di fertili terre promesse, in te mi perdo e in te rimetto ogni notte i miei desideri e i miei pensieri sciolti d’inchiostro.
Io misero buio e tu infinita Luce; sei poesia per questa mia esistenza, a te queste mie parole appese sulla nebbia di questo mattino di primavera, a te elevo il canto di questo mio alito di vita.
[Laura]
Al Cielo…
…ed a tutte le Anime che sanno respirarlo
…a Fausta, autrice delle fotografie e
Anima Speciale, bella come i colori
del suo “Cielo di Firenze”
Ho sentito il bisogno di inserire il post della mia meravigliosa Laura perchè voglio poterlo rileggere in ogni momento…… io ho messo solo una foto, lei ha messo le sue splendide parole, il cielo ha messo il suo incommensurabile incanto!!!!
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Anche io lo ho visto stamatina da Laura, e bellissimo… serena giornata cara Fausta ti abbraccio Pif
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Hai fatto bene Fausta carissima. E’ tutto bello: parole e immagini. La frase di
Camille Flammarion mi ha fatto gioire dentro….. Ciao mia cara. Presto sarà Pasqua. Ti abbraccio.
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Concordo con tutti! Bellissimo!!!
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Un bella frase presa a prestito ma molto intensa e profonda.
Un caro saluto
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🙂 è bello che tu lo abbia qui questo pensiero…tanto bello, per me.
Perchè almeno così siamo vicine non solo nell’anima …
…che sei speciale te lo ridico qui! 🙂
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Cieco chi guarda il cielo,l’orizzonte e non si accorge di avere tutto il mondo attorno….grazie Fausta ti voglio bene
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EASTER IS APPROACHING-la Pasqua si avvicina e..
MORNING HAS BROKEN
IL (nuovo) MATTINO E’ SORTO
“Il mattino e’ iniziato, come iniziò il primo mattino, il merlo ha parlato come fece il primo uccello. Lodate il canto, lodate il mattino, lodate il loro fresco sorgere nuovamente, dal mondo. Dolce cade la nuova pioggia e la luce del sole la illumina dal cielo . Come la prima rugiada che cadde sulla prima erba dei prati. Lodate la dolcezza del giardino da questa bagnato, nato in completezza quando i Suoi piedi lo hanno calpestato.
Mia e’ la luce del Sole, *mio e’ il mattino, che sono nati da quella Unica Luce, che i Cieli hanno veduto manifestarsi. Lodate con gioia ogni mattino, la nuova creazione di Dio…del nuovo giorno. Il mattino e’ iniziato, come iniziò il primo mattino, il merlo ha parlato come fece il primo uccello. Lodate il canto, lodate il mattino, lodate il loro fresco sorgere nuovamente… dal mondo”.
(Kat Stevens-traduz. Marghian) A presto, Fausta…. Ciao!!!!
Marghian
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Grazie Marghian per questo canto di lode che è preghiera…. bisognerebbe cantarlo ogni mattina……
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Dolce Fausta, da me ho cancellato tutto, ma desidero che tu abbia questo scritto:
Volgo gli occhi al cielo con pudore sottile, come quando ci si sente polvere d’uomo in un deserto d’infinito. Lo guardo con stupore e meraviglia ogni volta e tutte le volte è un mio nuovo specchio e nuove sono le sue ampiezze. Nel cielo, racchiuse, le sfumature di ciò ch’io mi penso, in quell’arcobaleno che talvolta si mostra nella sua magistrale essenza. Fra le nubi si raccoglie la mia malinconia che si scioglie in lacrime di pioggia ogni qualvolta il respiro del vento agita il peso di quei dolori disegnati di grigio. Tuono e saetta, coscienza di vita, gridano misericordia a Dio.
Cielo di luce e sole degli attimi di nobiltà concessami, gioie sottili scavate su ancestrali ricordi, archetipi d’universo infinito.
Cielo tinto d’albe antiche, fra il candore e l’incenso, fra le ali degli angeli, d’acquarelli è vestito e di risvegli lenti, di profumo di caffè e di partenze, di occhi appena aperti e di baci attesi sotto alle lenzuola.
Cielo cangiante dei giorni incerti che scivolano fra l’azzurro, il blù e l’indaco.
Cielo nascosto negli occhi degli assenti, dei passanti distratti e delle piaghe di un Egitto sempre giovane.
Cielo trascorso dagli eventi, dal traffico, dagli autobus pieni all’ora di punta, dagli umori del mondo sputati dalle ciminiere delle fabbriche del silenzio.
Cielo intravisto dalle camere del dolore, azzurrità stracciata laddove l’abominio dell’uomo infrange la sua brutalità su carni di neve, dove il sangue scorre in fiumi di guerra e dove la fame divora il suo pane turchese a morsi di morte.
Cielo vissuto dagli occhi degli amanti, dai cuori viandanti e dai viaggi distanti.
Cielo di tramonti di fuoco specchiati nel mare di questa gente fraternamente distante, colori scesi oltre il monte di fronte dove ancora la terra è baciata dal lavorio costente e incessante, dove le zolle feconde, al cielo, si genuflettono e ad esso consacrano la grazia delle stagioni.
Cielo buio che spegne il giorno accendendo i sogni nascosti nelle stelle, amabili lucciole notturne disegnate a forma di leggenda, fidate compagne di quella luna misteriosa che accompagna le preghiere della terra a Dio.
Cielo notturno d’autostrade vuote, di case illuminate, di rime trasudate dagli animi ispirati, di amori consumati e di quelli aspettati e mai arrivati.
Oh immenso cielo, ricovero d’orazioni, di speranze in te riposte, di misteri mai svelati e d’anime passate nascoste fra le stelle, cielo di un Dio amato e di fertili terre promesse, in te mi perdo e in te rimetto ogni notte i miei desideri e i miei pensieri sciolti d’inchiostro.
Io misero buio e tu infinita Luce; sei poesia per questa mia esistenza, a te queste mie parole appese sulla nebbia di questo mattino di primavera, a te elevo il canto di questo mio alito di vita.
[Laura]
Al Cielo…
…ed a tutte le Anime che sanno respirarlo
…a Fausta, autrice delle fotografie e
Anima Speciale, bella come i colori
del suo “Cielo di Firenze”
un bacio
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Ciao fausta…gia’, ci farebbe bene cantarlo ogni mattina. Ciao fausta.
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