Ore 1.24 del 27 maggio 1993. Uno scoppio violento sveglia Firenze, nel cuore della notte. All’improvviso è come si entrasse nell’intimità di mura domestiche sventrate da quel Fiorino imbottito da 200 chili di tritolo.
Uno degli attacchi mafiosi che sconvolsero l’Italia in quei terribili anni di piombo.
Via dei Georgofili, via Lambertesca e la Galleria degli Uffizi subirono ingenti danni e fu distrutta completamente la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili.
Nell’attentato morirono Fabrizio Nencioni, custode dell’Accademia e la moglie Angela e le loro due bambine – Nadia di 9 anni e la piccola Caterina di soli 50 giorni – più un giovane studente di architettura, Dario Capolicchio, che abitava in un appartamento al terzo piano. Inoltre rimasero ferite più di 40 persone.
Questa la notizia.
Qualche anno prima, nel 1987, nella mia strada una bomba aveva fatto saltare in aria un palazzo, a pochi metri da casa, senza – fortunatamente …o fortunosamente – provocare vittime, un fatto che non ha mai avuto una spiegazione.
La notte del 26 maggio fui svegliata da uno scoppio violento.
Lo schianto, che come me svegliò tantissimi fiorentini, era quello di una bomba, senza ombra di dubbio…..
Ci volle un po’ perché arrivassero le prime notizie. La prima per noi arrivò attraverso la voce rotta di un amico vigile del fuoco che aveva trovato tra le macerie il corpicino della piccina…e non riusciva a trattenere le lacrime…
Firenze oggi e domani ricorda la storia di queste persone, colpite nelle loro case, nella loro intimità, nel cuore del sonno,
Sicuramente la manifestazione più sentita è la più breve: stanotte alle 1 partirà da Palazzo Vecchio un corteo silenzioso che arriverà alle 1.04 – ora dell’attentato – in via dei Georgofili dove sarà deposta una corona d’alloro accanto all’olivo che fu piantato nel 2004
ed alla lapide che ricorda quella giornata e che contiene la poesia della piccola poetessa Nadia.
Fausta, grazie per questo splendido post in ricordo della strage…
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stragi di stato e misteri italiani ….
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Uno dei troppi momenti terribili che hanno sconvolto l’Italia. E poi la mafia dice che non colpisce i bambini…
Ti segnalo che all’inizio del post c’è un errore nella data (2003 invece di 1993)
Un abbraccio
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grazie annita….mi era proprio sfuggito! Buona domenica!
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Contribuisci a tener vivo anche in noi il ricordo delle vittime. In quel “tutto è finito” della piccola Nadia leggo quasi un presagio inconsapevole di morte.
Ti abbraccio cara Fausta.
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ho pensato anch’io quello che Annita ha detto sulla mafia che non colpisce i bambini questo ne è un’esempio che spero non venga mai dimenticato solo così forse riusciremo ad isolarla. Ciao grazie Fausta per aver ricordato a tutti noi questo drammatico fatto.
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Non si deve abbassare la guardia, non si deve dimenticare. E tu lo fai con questo post semplice ma toccante.
Sarebbe opportuno riflettere e stare in silenzio per onorare chi ha perso la vita.
Un caro saluto
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Momento tragico rimasto impresso nella nostra memoria, dobbiamo fare in modo di non dimenticare. Il disegno del bambino postato dice molto, un messaggio di speranza per un mondo migliore..
Un saluto
Lucia
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Cara Fausta, ieri, se non sbaglio, erano 38 anni dalla strage di Piazza della Loggia. Un’altra strage senza colpevoli. Anzi, se stiamo alle parole del Presidente Napolitano – e alla nostra memoria personale di cittadini attenti – si conosce la matrice neofascista dell’attentato.
E a me, credimi, tremano ancora i polsi se penso che alcuni di questi esponenti stavano seduti, fino a ieri, sulle poltrone di ministri e sottosegretari.
Ma che popolo è quello italiano che tollera cose così? Nessuna giustizia per le strag di stato, nessuna giustizia per le stragi dei terremoti, nessuna giustizia per le stragi del lavoro.
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Sai sempre “ricordare” le cose in un modo che arriva prima alla meta…l’ho sempre pensato. Altro da aggiungere a quello che sopra di me hanno scritto gli altri tuoi ospiti non vi è. Solo ricordare, e sperare…e fare… affinchè queste cose non si ripetano. Non ti nego di fare molta fatica a “crederci” -ancora- che si possano fermare tutte queste ingiustizie: questa come le molte che la cronaca ci offre. Ma -resistere- è un dovere!
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Complimenti, non ti conoscevo. Torno senz’altro per leggerti meglio.
Ciao e buona serata.
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La famiglia Nencioni era originaria de “La Romola” piccola frazione in campagna del Comune di San Casciano in Val di Pesa. Nei giardinetti pubblici c’è un monumento fatto di piastrelle colorate con la poesia e i disegni di Nadia Nencioni: tutte le volte che ci vado e leggo quella poesia mi si stringe il cuore!
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Grazie per questo ricordo..
Volevo segnalare anche io un errore nella data… Era maggio, non giugno. Grazie.
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grazie a te! chissà da dove mi era venuta quella data…
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