Auguri Toscana! ♥

 Ogni anno, il 30 novembre si celebra la festa della Toscana.

Il Granducato di Toscana, prima dell’invasione sabauda, era tra gli stati più illuminati e progrediti della penisola italiana. Il 30 novembre 1786 il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena promulgò a Pisa la Riforma Penale abolendo la pena capitale (oltre alla tortura e alla mutilazione delle membra), primo stato al mondo a compiere questo importante passo di civiltà per l’umanità, in quanto considerata “conveniente solo ai popoli barbari”.Come primo segnale fece dare fuoco alle forche del Bargello.

Dal 30 novembre del 2000 è stata sancita la celebrazione di questo importante evento – che riunisce tutti coloro che si riconoscono negli ideali di pace, giustizia e libertà – e in quell’occasione le campane di tutta la Toscana hanno suonato a festa.

Ancora oggi ci svolgono celebrazioni e festeggiamenti in tutte le città

toscana

«Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi, ed avendo considerato che l’oggetto della Pena deve essere la soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la correzione del Reo figlio anche esso della Società e dello Stato, della di cui emenda non può mai disperarsi, la sicurezza nei Rei dei più gravi ed atroci Delitti che non restino in libertà di commetterne altri, e finalmente il Pubblico esempio; che il Governo nella punizione dei Delitti, e nel servire agli oggetti ai quali questa unicamente è diretta, è tenuto sempre a valersi dei mezzi più efficaci col minor male possibile al Reo …avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo…»
(51° articolo della Riforma)

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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Non basta un giorno, ma servono tutti per non dimenticare…

Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:

“In piedi Signori, davanti a una Donna!”

(William Shakespeare)

 “Ricorda però che

essere donna non significa sminuire l’uomo,

essere donna non significa sentirsi superiore all’uomo

essere donna non ci dà il diritto di dire che solo noi abbiamo un cervello

essere donna non significa sentirci una razza eletta

Per essere donna

bisogna riconoscere all’uomo tutto il rispetto che pretendiamo da lui.

Tantissimi uomini sono migliori di noi”

(di Alessandra Lucini)

Pomeriggio d’autuno

La mia scrivania, quella su cui troneggia il computer, è vicina alla finestra.

Questa è una delle ragioni per cui, mentre cerco di leggere o scrivere, mi trovo sempre il gatto davanti allo schermo mentre guarda attentamente gli uccelli che si posano sul cornicione del palazzo di fronte

 

o si distende in attesa di una coccola.

Ma è anche un bel punto di osservazione per scrutare il cielo e i suoi cambiamenti d’umore.

Stasera, verso le 18, sono stata avvolta da una luce rosata. Mi è bastata un’occhiata dietro le tendine per prendere al volo la macchina fotografica ed uscire sul balcone ad immortalare lo spettacolo.

Ed era così splendido che lo voglio dividere con voi…

 

 

 

Sono rimasta incantata a guardare con gli occhi pieni di tanta bellezza e il cuore pieno di gratitudine…..

2 NOVEMBRE

La morte non è niente.

Non conta.

Io me ne sono solo andata nella stanza accanto.

Non è successo nulla.

Tutto resta esattamente com’era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata
che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.

Quello che siamo stati l’uno per l’altro,
lo siamo ancora.
Chiamatemi con il mio vecchio nome.
Parlate di me con la facilità che avete sempre usato.
Non cambiate il tono della vostra voce.
Non assumete un’aria forzata di solennità o di dolore.
Ridete come abbiamo sempre riso
degli scherzi che facevamo insieme.
Sorridete, pensate a me e pregate per me.

Fate che il mio nome rimanga per sempre
quella parola familiare che è stata.

Pronunciatelo senza sforzo,
senza che diventi l’ombra di un fantasma.
La vita significa tutto ciò che ha sempre significato.
È la stessa che è sempre stata.
C’è una continuità assoluta, ininterrotta.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere lontana dal vostro cuore
dal momento che non sono con voi?

Vi sto soltanto aspettando da qualche parte,
molto vicino, appena svoltato l’angolo.

Va tutto bene.

 Ritroverai il mio cuore,

ne ritroverai la tenerezza purificata.

Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:

il tuo sorriso è la mia pace.

(Henry Scott Holland)