Il 25 aprile del 1945 avevo quasi cinque anni ……ricordo quei giorni, indelebili nella memoria….
Torino, 5 aprile 1944
La Divina Provvidenza non ha concesso che io offrissi all’Italia sui campi d’Africa quella vita che ho dedicato alla Patria il giorno in cui vestii per la prima volta il grigioverde. Iddio mi permette oggi di dare l’olocausto supremo di tutto me stesso all’Italia nostra ed io ne sono lieto, orgoglioso e felice! Possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nel mondo intero. Lascio nello strazio e nella tragedia dell’ora presente i miei Genitori, da cui ho imparato come si vive, si combatte e si muore; li raccomando alla bontà di tutti quelli che in terra mi hanno voluto bene. Desidero che vengano annualmente celebrate, in una chiesa delle colline torinesi due messe: una il 4 dicembre anniversario della battaglia di Ain el Gazala; l’altra il 9 novembre, anniversario della battaglia di El Alamein; e siano dedicate e celebrate per tutti i miei Compagni d’armi, che in terra d’Africa hanno dato la vita per la nostra indimenticabile Italia. Prego i miei di non voler portare il lutto per la mia morte; quando si è dato un figlio alla Patria, comunque esso venga offerto, non lo si deve ricordare col segno della sventura. Con la coscienza sicura d’aver sempre voluto servire il mio Paese con lealtà e con onore, mi presento davanti al plotone d’esecuzione col cuore assolutamente tranquillo e a testa alta.
Possa il mio grido di “Viva l’Italia libera” sovrastare e smorzare il crepítio dei moschetti che mi daranno la morte; per il bene e per l’avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice!
Franco Balbis
Fucilato il 5 aprile 1944
Sei stata testimone di un giorno grande nella storia e nella memoria, che non è giusto venga dimenticato. La nostra Costituzione è stata scritta sull’esempio di chi dedicò la vita alla Patria. Nella storia successiva noi italiani talvolta abbiamo obliato il passato, che per fortuna è qui, nelle parole di chi lo ha vissuto, di chi c’era o di chi si è sacrificato (chi si sacrificherebbe per l’Italia ora?). Per me il tuo post è di illuminante importanza, grazie per aver condiviso con noi un momento così importante. Un abbraccio
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Non so quanto sarebbe felice, per l’Italia di oggi. baci
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e nei momenti peggiori che queste parole devono essere ricordate con più forza affinchè le atrocità commesse non vengano pìù ripetute ciao Fausta buon 25 Aprile
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Che bella foto… Buon 25 aprile Fausta, col cuore.
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Bellissimo, una cosa che oggi manca, il patriottismo,gli ideali. Peccato
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Cè poco da commentare questa pagina, perché sono le parole che escono fuori nobili e profonde.
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Vorrei che oggi ci fosse veramente l’unità d’Italia, con un governo costruito da uomini saggi e soprattutto onesti che amino gli italiani, come per esempio Enrico Mattei e il sindaco La Pira. Uomini che non pensassero al loro tornaconto ed a farsi leggi ” ad personam”, ma che dessero a questa nazione sicurezza non solo a tutti i giovani ma a tutto il popolo. Vorrei anche che non promettessero la luna e che quando vengono votati non sappiano dire solamente NO. Con i no non andiamo da nessuna parte ma solo allo sfascio.
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Sono ricordi di bambina che sono fermo immagine, indelebili, della vita che è seguita. Penso, specie a quella età, che il momento sia stato talmente grande da saper avvolgere e incentivare verso un futuro fatto di sogni e speranze.
Un sorriso per un sereno fine settimana.
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Ciao Fausta, ber poste per ricordare. L’immaggine co li regazzini è dorce. ‘N quer tempo ero ciuca e me trovavo drento ‘na piccola casa de pietra niscosta ner castagneto nella valle de Civita, er Rio Torbino ci donava l’acqua pe vive e le frasche nisconnevono la casa da le mitrajate. Grazzie pe li tu commenti. Nun ciavevo l’immaggine de la panchina co li du vecchiarelli, ho messo la panchina vota tanto puro quanno li vecchiarelli nun ce saranno più loro saranno sempre su quella panchina. ‘N abbraccico
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Ciao Fausta, non c’è commento da fare, un post cosi arriva dritto al cuore, grazie per averlo condiviso, un grande abbraccio.
Angela
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Io dovevo ancora nascere..otto anni dopo. Ma comprendo comunque l’importanza della celebrazione della liberazione da una mostruosita’ come il nazi-fascismo.
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Si’, Fausta.. sono sempre di meno le rondini, ma ci sono; e per dirla in stile “bibbia”: “anche per una sola rondine, per quella rondine.. la primavera mai cessera’ di arrivare” (sai, tipo in “Genesi”, “per amore di quei dieci…” eccetera eccetera). Ciao Fausta, e grazie ancora.
Marghian
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Molto toccante, credo che l’animo, in momenti cosi’ drammatici, abbia due possibilita’: annientarsi od esaltarsi, esaltarsi in senso costruttivo, da esprimere sentimenti come questi.
Marghian
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che bel ricordo… un cao saluto stef
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Mi chiedo: dove sono andati a finire gli ideali che animavano persone come Franco Balbis?
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me lo chiedo anche io…..
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un bellissimo ricordo di una data importante e purtroppo non più così
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‘Gni periodo ciè er bono e puro er cattivo, cercamo de fa incora mejo pe suffrì de meno. ‘Na bona giornata a tutti l’amichi der brogghe. 😉
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Io ,avevo solamente un anno, e poi successivamente, più grandicella
i miei raccontavano episodi vissuti della guerra, e dei vari bombardamenti …
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