Sono nato nudo

Sono nato nudo, dice Dio,
perché tu sappia spogliarti di te stesso.

Sono nato povero,
perché tu possa soccorrere chi è povero.

Sono nato debole, dice Dio,
perché tu non abbia mai paura di me.

Sono nato per amore
perché tu non dubiti mai del mio amore.

Sono una persona, dice Dio,
perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.

Sono nato perseguitato
perché tu sappia accettare le difficoltà.

Sono nato nella semplicità
perché tu smetta di essere complicato.

Sono nato nella tua vita, dice Dio,
per portare tutti alla casa del Padre.

(Irma Nava)

natività

 A TUTTI VOI AMICI

IL MIO AUGURIO DI UN SERENO NATALE, COLMO DELLA PACE CHE QUESTO BAMBINO CI DONA!

Per pensare un po’….

Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti e sbuffò, rivolto al bambino. “Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile ti ho preso la bustina dei calciatori… Che cosa devo ancora prenderti?”.
“Prendimi la mano” rispose il bambino. (letto sul web)

padre-e-figlio

La leggenda del vischio

Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Gli affari, quel giorno, erano andati benissimo: comprando a dieci, vendendo a venti, moneta su moneta, aveva fatto un bel mucchietto di denari.
Si levò. Li volle contare. Erano monete passate chissà in quante mani, guadagnate chissà con quanta fatica. Ma quelle mani e quella fatica a lui non dicevano niente.
Il mercante non poteva dormire. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo. Pareva che tutti si fossero passati la parola per partecipare a una festa.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: – Fratello, – gli gridarono – non vieni?
Fratello, a lui fratello? Ma che erano questi matti? Lui non aveva fratelli. Era un mercante; e per lui non c’erano che clienti: chi comprava e chi vendeva.
Ma dove andavano?
Si mosse un po’ curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli.
Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma lui cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Comprava a dieci e rivendeva a venti. E rubava sul

peso. E piangeva miseria per vender più caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.
No, lui non poteva essere fratello a quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita.
Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote; anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco.
Entrò nella grotta insieme con gli altri; s’inginocchio insieme agli altri.
– Signore, – esclamò – ho trattato male i miei fratelli. Perdonami.
E proruppe in pianto.
Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò.
Alla prima luce dell’alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline.

vischio

8 dicembre – Festa dell’Immacolata

Rubo le parole a Davide Maria Turoldo

Vergine o natura sacra,
piena di bellezza
tu sei l’isola della speranza.

Vergine Madre della grazia
stendi ancora il tuo velo
ai campi devastati;
sola terra intatta
ritorna a partorire subito
e sempre, in mezzo al grano
al limite dissacrato delle selve..

Vergine, o festa di nozze,
grembo carico del Dio
gridato dalle pietre e pianto
dalla fonte al costato della montagna
sotto la violata luna,
vieni e partorisci lì nella tana
del serpe dal ventre gonfio.

Vergine, che fasci il globo
con bende di luce, nuvola
di fuoco nel cielo diaccio,
o di ristoro e profumo all’arsura
gialla dell’estate, ritorna
e partorisci subito e ovunque

Immacolata-concezionemaria

Sia dolce per te il cielo….ciao Madiba!

mandela

 

 

“Ho camminato  quella lunga strada verso la libertà.
Ho cercato di non vacillare; Ho fatto sbagli lungo la strada. Ma ho scoperto un segreto, che dopo aver scalato una grande collina, uno scopre solo che ce ne sono molte altre da scalare.
Mi sono riposato un momento per gettare un’occhiata al glorioso panorama che mi circondava, per guardare indietro la distanza che avevo percorso.
Ma posso riposare solo un momento, perché con la libertà arrivano le responsabilità, ed io non oso attardarmi perché il mio lungo cammino non è finito.”

Ora sta a noi portare avanti il suo pensiero e la sua luce