Sabato Santo
Giorno di silenzio
Giorno di vuoto
Nulla si sa di questo giorno, nessun racconto, nessun ricordo, tutto tace
La Chiesa è spoglia, nessuna luce, nessuna celebrazione, le campane si sono fatte silenziose.
E’ il giorno dopo la morte, il giorno in cui la speranza sembra perdere senso, c’è solo un dolore infinito, un senso di abbandono
Anche noi viviamo il nostro Sabato Santo: nelle guerre, nella disoccupazione, nella difficoltà della vita di tutti i giorni, nelle malattie, nel dolore che tante volte ci sembra senza senso, nella corruzione, nella insensibilità di chi dovrebbe governare per il bene del popolo e non per il proprio tornaconto, nei momenti in cui fiducia e speranza sembrano diventare parole senza significato…
Questa è la giornata del mistero… come per la gravidanza il tempo cresce per arrivare al momento in cui nascerà la vita nuova. Il silenzio del sabato non è mutismo ma un tempo pieno di energie vitali
E’ il giorno dell’attesa, ed è questo il suo messaggio
Vivo questa attesa….
Aspettiamo… scaldandoci con pensieri di speranza e vicinanza. In questo silenzio che ha voce… sordo solo per chi non ascolta.
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sei sempre saggia… un abbraccio
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buona Pasqua!
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Si viviamo questa attesa vicine alla Madonna con questa preghiera:
“Noi non sappiamo, o Maria, da quale tipo
di consolazione profonda
sei stata sostenuta nel tuo Sabato santo.
Siamo certi però che colui che ti ha gratificata
di tali doni in momenti decisivi della tua esistenza
ti ha sostenuto anche in quel giorno,
in continuità con tutte le grazie precedenti.
La forza dello Spirito, presente in te fin dall’inizio,
ti ha sorretta nel momento del buio
e dell’apparente sconfitta del tuo Gesù.
Tu hai ricevuto il dono di poterti fidare fino in fondo
del disegno di Dio
e ne hai riconosciuto nel tuo intimo la potenza e la gloria.
Tu ci insegni così a credere anche nelle notti della fede,
a celebrare la gloria dell’altissimo nell’esperienza dell’abbandono,
a proclamare il primato di Dio
e ad amarlo nei suoi silenzi e nelle apparenti sconfitte.
Tu, o Madre della speranza, hai pazientato con pace
nel Sabato santo e ci insegni a guardare con pazienza e perseveranza
a ciò che viviamo in questo sabato della storia, quando molti,
anche cristiani, sono tentati di non sperare più nella vita eterna
e neppure nel ritorno del Signore.
L’impazienza e la fretta caratteristiche della nostra cultura tecnologica
ci fanno sentire pesante ogni ritardo nella manifestazione svelata
del disegno divino e della vittoria del Risorto.
La nostra poca fede nel leggere i segni della presenza di Dio
nella storia si traduce in impazienza e fuga.
Tu nel Sabato santo ci stai davanti come madre amorosa
che genera i suoi figli a partire dalla croce,
intuendo che né il tuo sacrificio né quello del Figlio sono vani.
Tu, o Maria, sei Madre del dolore, tu sei colei che
non cessa di amare Dio nonostante la sua apparente assenza,
e in lui non si stanca di amare i suoi figli, custodendoli
nel silenzio dell’attesa.
Nel tuo Sabato santo, o Maria, sei l’icona della Chiesa dell’amore,
sostenuta dalla fede più forte della morte e viva nella carità
che supera ogni abbandono.
O Maria, ottienici quella consolazione profonda
che ci permette di amare anche nella notte della fede
e della speranza e quando ci sembra di non vedere
neppure più il volto del fratello!”
da “La Madonna del Sabato santo”, del card. C.M.Martini
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Grazie, Lucetta, è bellissima questa preghiera! Buona Pasqua, e che Maria ci sia sempre vicina!
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Un giorno di meditazione eriflessione.
Buona pasqua, Fausta
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Un giorno di riflessione aspettando la luce. Un giorno in cui a noi donne tocca essere Marta e Maria… a minuti una a sentirsi in colpa per avere dato spazio all’altra. Buona Pasqua di gioia, serenità e forza.
Ciao Fausta.
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