Cari amici scrivo questo post, per mettervi a parte di un mio progetto. E’ la prima volta che ne parlo pubblicamente, e lo faccio qui, sperando che possiate darmi una mano a diffondere la mia idea. Dalla scomparsa di papà, io e mia madre abbiamo cominciato a ragionare su come utilizzare tutte le cose che papà aveva nel suo studio. Vorremmo che nulla andasse perduto o che alcune cose fossero usate a scopo benefico.
Oggi, vi parlo della collezione di dischi rari. Si tratta di una raccolta di dischi a 78 giri, che consta di circa 750 unità. I dischi sono rigorosamente d’epoca, con pezzi veramente interessanti e autentici. Si possono ascoltare con un normale giradischi che abbia la velocità 78, oppure, per chi ha la fortuna di possederlo, con un grammofono La collezione, munita di un catalogo completo, annovera dischi di arie e pezzi celebri del melodramma,12 opere complete…
Venerdì scorso ad una delle mie amiche virtuali…(che poi non è più così; anche se ci siamo solo sentite per telefono mi sembra di conoscerla da una vita) saranno fischiate le orecchie nel pomeriggio.
Già, perché ho partecipato ad una lezione-spettacolo, ultima della serie di 4 incontri sulla poesia intitolati “Il respiro del novecento”.
Leggo sulla brochure: “Questa rassegna è dedicata ai quattro elementi: terra, fuoco, acqua e aria come forze cosmiche nelle quali i poeti si immergono dando voce ad una dimensione sensoriale ed emozionale che trova nella poesia la propria quintessenza linguistica.”
Nel volantino si legge ancora:
“Il mio tempo ragiona come l’acqua la mia mano
Agisce come la polvere
In una eternità
In cui il vento compone per la sabbia
Un lessico incompiuto”
Gli incontri si sono svolti nella splendida Biblioteca Ragionieri di Doccia (Sesto fiorentino) che si trova all’interno della Villa Buondelmonti nel quale il Marchese Carlo Ginori Conti nel 1737 creò la storica Manifattura delle porcellane di Doccia.
All’interno fu poi creato il Museo di Doccia dove erano collocate, in ordine cronologico le produzioni dalle antiche stufe grezze fino agli ultimi prodotti artistici.
Al lato dell’ingresso ci sono dei tondi di ispirazione robbiana con i volti di quelli che sono considerati numi tutelari della manifattura (Leonardo da Vinci, Benvenuto Cellini, Luca della Robbia, Donatello ecc..)
Nel 1893 la manifattura si fuse con la ditta milanese Richard e presto lo stabilimento divenne inadeguato alla grande espansione del lavoro per cui tutto fu spostato nel nuovo impianto di Sesto fiorentino. In un secondo tempo anche il Museo trovò una nuova collocazione.
La Biblioteca Ernesto Ragionieri nacque da un primo nucleo costituito dalla biblioteca privata di Claude Henry Amédée Chambion e dalla biblioteca popolare che già esisteva a Sesto. Quando divenne obbligatoria la presenza di una biblioteca comunale nacque questo spazio che tiene conto di tutta la gamma dei fruitori, che siano bambini, studenti, anziani, famiglie, con servizi moderni, ampi spazi per la lettura
e per l’ascolto della vasta gamma di cd e un piccolo giardino per i bimbi, senza per altro dimenticare la memoria storica conservata negli archivi comunali, dove si possono trovare particolarità come questi libro scritto nientemeno che da Carlo Lorenzini….Collodi!
Io sono arrivata presto e posso assicurare che ho ringraziato il momento di relax che ho goduto, leggendo il mio libro, nel silenzio di una grande sala ricordo dei vecchi saloni della Villa!
…Ma avevo iniziato parlando dello spettacolo e mi sono persa a raccontare del posto incantevole in cui la Biblioteca è collocata….
Il titolo della lezione era “Nell’aria – vento di Elohim”
La bravissima Letizia Fuochi, con la sua voce accattivante sia che canti o che reciti,
accompagnata dalla chitarra di Francesco Cusumano ha fatto “incontrare” due autori per me magici, due poeti: Erri De Luca e Fabrizio De Andrè in un emozionante percorso carico di pathos.
Partendo da “La buona novella” di Faber e “In nome della madre” di Erri le strade sembrano andare di pari passo cantando e raccontando di Maria, bambina e giovane donna, intramezzando poesie da “Opera sull’acqua” ed altri testi: Faber ed Erri hanno una visione della vita e dei suoi accadimenti che ha tanti punti in comune, poesia e musica che creano suggestioni ed empatia. Si avvicinano, si amalgamano perché, dice Erri, la scrittura è sorda e tocca alla musica creare la visione e risponde la visione di Faber “Poi vidi l’angelo mutarsi in cometa, dove forse era Sogno ma Sonno non era….”
Uno di quei pomeriggi indimenticabili da cui torni con un pieno di vita!
Bisogna essere felici di nulla,
magari di una goccia d’acqua
oppure di un filo di vento.
Di un animaletto che si posa
sul tuo braccio o del profumo
che viene dal giardino.
Bisogna camminare su questa terra
con le braccia tese verso qualcosa che verrà
e avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.
Bisogna saper contare le stelle,
amare tutti i palpiti del cielo
e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene.
Solo così il tempo passerà senza rimpianti
e un giorno potremo raccontare
di aver avuto tanto dalla vita.