Archivi del mese: settembre 2014
Domenica alla Fierucola
Domenica 13 settembre, una splendida giornata per l’inizio della nuova stagione delle Fierucole.
Per essere esatti la prima giornata è stata ieri, dato che quando si svolge nella piazza della SS Annunziata la Fierucola dura due giorni, sabato e domenica, di solito della prima settimana del mese. Solo a settembre si svolge la settimana successiva perché il primo sabato è dedicato alla festa della Rificolona , di cui la Fierucola è la continuatrice ideale..
La cornice è stupenda: la piazza è dominata dalla basilica della SS. Annunziata con la loggia dei Servi di Maria, da un lato il porticato dell’Ospedale degli Innocenti, opera del Brunelleschi e dall’altro quello speculare eretto da Antonio da Sangallo il Vecchio e Baccio d’Agnolo.
Come una ciliegina sulla torta in fondo c’è la via dei Servi che è come un cannocchiale puntato sulla cupola del Duomo,
le due fontane dei Mostri Marini e la statua equestre di Ferdinando I° con lo stemma formato da uno sciame d’api che circondano l’ape regina.
I cerchi concentrici sono sfalsati e questo rende difficile contare il numero delle api senza confondersi… è uno dei luoghi in cui accompagno i miei ospiti, come la Farmacia di Santa Maria Novella, il caffè delle Giubbe Rosse….
Il tema della prima Fierucola è il Pane, il pane contadino, quello fatto a mano, con le farine macinate a freddo e cotte nel forno a legna.
Si trovano tutti i tipi di farina,
c’è l’olio, ci sono tutti i prodotti che si creavano nei piccoli poderi familiari, c’è la ricerca di frutti e sementi antiche e tutti i prodotti creati da piccoli artigiani.
Insieme al mercato ora ci sono anche incontri e dibattiti per far conoscere le esperienze dei nuovi agricoltori e il loro amore per le loro origini rurali.
Io ho approfittato della bellissima domenica di sole per tornare in centro – dopo tanti giorni – e mi sono diretta in piazza. Una bella vista di gazebi bianchi
e tante persone che girano, si informano, assaggiano, acquistano.
C’è una bellissima atmosfera di amicizia, proprio come era un tempo nelle campagne, ci sono tanti colori, tanti profumi….. le erbe officinali, il pane, le verdure, i formaggi….
Ho passeggiato fra i banchi, assaggiato il pane bruscato con l’olio, comprato i pomodorini gialli
le pere volpine e le piccole mele limoncelle che mangiavo sempre da bambina
ho fatto qualche foto e scambiato sorrisi
….una eccezionale ricarica per il corpo e lo spirito!
Ed ora – ogni volta che mi sarà possibile – ci saranno le fierucole mensili nella piazza di Santo Spirito – e quelle della ceramica ad ottobre e quella di Natale, entrambe alla santissima Annunziata…
Vi racconterò…..
Rughe all’insù e rughe all’ingiù
anche io voglio avere le rughe all’insù!
Ci sono molti modi di suddividere gli esseri umani, le disse. Io li divido tra quelli con le rughe all’insù e quelli con le rughe all’ingiù, e io voglio far parte della prima categoria. Voglio che la mia faccia da vecchia non sia triste, voglio avere le rughe che vengono dal riso, e portarle con me all’altro mondo. Chissà che cosa dovremo affrontare laggiù.
Donne dagli occhi grandi, Angeles Mastretta
Condannati a non sperare per migliaia di anni, di Carmelo Musumeci
Di tutte le prese in giro che ci propinano di questi tempi riguardo ai famosi “cambiamenti” direi che questa è assolutamente la più atroce!
Eccolo un documento che testimonia l’assurdità di cui siamo capaci: SCADENZA PENA DEFINITIVA 31/12/9999
e un commento del nostro Carmelo Musumeci
Condannati a non sperare per migliaia di anni
Matricola: DD2-91-00348. Cognome e nome: Musumeci Carmelo. Nato il 27/07/1955 a Aci Sant’Antonio (CT) Italia. Paternità: Antonio. Maternità: Pappalardo Antonia.
Data di arresto: 22/10/1991. Scadenza pena definitiva: 31/12/9999
(Fonte: Certificato di detenzione del Ministero della Giustizia)
Ho sempre pensato che in natura non c’è nessuna cosa che dura per sempre, se persino le stelle nell’universo alla fine muoiono e si spengono. E che solo gli uomini hanno creato una pena che non finisce mai, inventandosi l’ergastolo ostativo.
Tempo fa uno studente, che aveva letto qualcosa di me in rete, mi ha chiesto se gli mandavo una copia del mio certificato di detenzione per una ricerca universitaria sulla pena dell’ergastolo in Italia. Erano anni che non richiedevo più il mio certificato…
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