Analisi del 2014

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 14.000 volte in 2014. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 5 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

È già Natale

Eccolo qui, Dio.
Non è proprio come ce lo aspettavamo.
Anche se un po’ ci siamo abituati dopo duemila anni di celebrazioni e di canti natalizi.
E se abbiamo avuto il coraggio e la forza di fare un po’ di avvento, forse alla fine ci tocca anche il cuore guardare quell’adolescente che stringe forte al petto il suo primogenito.
È nato, nella storia, in quel piccolo borgo di Giudea, a Betlemme.
È davvero accaduto, ha lasciato una traccia. E oggi ricordiamo quel giorno, quella nascita che è stata l’inizio di un tempo di salvezza. e tornerà, questo crediamo noi discepoli, nella pienezza del tempo a dare senso a questo tempo.
Ma ora viene in ciascuno di noi, rinasce e ci fa rinascere.
Se abbiamo il coraggio di accoglierlo.

………….……………………

E se
Se, invece, ci mettiamo in viaggio, se abbiamo il coraggio, oggi, di ritagliarci dieci minuti di silenzio e preghiera davanti ad un presepe, possiamo ancora fare della nostra vita una culla, un luogo che accoglie questo Dio così scomodo.
È una provocazione, Dio che nasce.
La vita non dev’essere così male se Dio la abita. E Dio non si è ancora stancato dell’uomo se diventa uomo. Dio viene. È l’uomo che non c’è.
La luce viene, ma le tenebre non vogliono accoglierla, nemmeno oggi.
Se, però, osiamo rinascere.
Se ancora scommettiamo.
Se lo lasciamo venire questo Dio neonato, che ci scuote, ci imbarazza, ci chiede di farci carico di lui noi che, invece, vorremmo un Dio che ci risolve i problemi, non che ce ne dà!, allora sarà davvero Natale, nascita.
Rinascita, crisi o non crisi che sia.

Dio è qui.
Accoglierlo o ignorarlo fa la differenza.
Io la mia scelta l’ho già fatta, da tempo.
E voglio rifarla.

(Paolo Curtaz)

Che sia così il nostro Natale…. e sarà Natale non solo per noi….

angelo

LA VIGGIJA (LA VIGILIA)

Quarche anno fa, er giorno de viggija
Magnavi magro, come da precetto
Un pesce lesso, prima d’annà a letto
E due patate pè tutta la famija

Che er giorno doppo era poi Natale
Er compleanno de Gesù Bambino
E nell’attesa era assai carino
Er “predisporsi” fisico e mentale

Oggi se dici magro dici pesce
…ma er più costoso, quello prelibato
Perché la ggente, e qui non se ne esce,

più che ar natale pensa al suo palato!
…Sarebbe da provà quanto ci “accresce”
Er non magnà…se magna ‘n affamato!

Michele la Ginestra

Mensa-dei-poveri-Crotone

Dolcissima

È troppo bella per non sentire il desiderio di conservarla e condividerla!

Briciolanellatte Weblog

luna e balloonMia dolcissima. Riesco a immaginare quel tuo sguardo tra l’incredulo e il preoccupato nel leggere queste poche righe. Ho riflettuto molto se scriverle o no, ma poi ho pensato a quanto sarei stato felice, io, se a scriverle fosse stato mio padre.
No, non si tratta di un gelido e burocratico testamento: tutto ciò che è stato mio è tuo, semplicemente perché lo è sempre stato. No. Si tratta piuttosto di un modo per parlarti quando parlarti non sarà più possibile. Ciò che più mi è mancato da parte di mio padre è stato il non poterlo salutare un’ultima volta. Quel suo andarsene silenzioso e solo nel primo abbraccio del mattino mi ha lasciato un senso di incompiutezza, di sospensione, di non finito. C’erano ancora mille incomprensioni da dipanare, mille sorrisi imbavagliati dal rancore da liberare e altrettante parole, dure come sassi, ma leggeri come coriandoli, da dire. Certo, forse io e lui…

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AREA CANI

Quando nel 1970 sono venuta ad abitare in questa casa, dopo i tre anni vissuti a Siena, di fronte avevamo solo una grande fabbrica – capannoni bassi, poco rumore e nessun fumo inquinante e un bel “fazzoletto” di terra dove una contadina, la mitica Attilia, teneva polli e conigli e coltivava la terra vendendo poi i suoi freschissimi prodotti. C’erano dei bellissimi alberi che creavano un’isola ombrosa dove si restava volentieri a chiacchierare, ed una polla di acqua freschissima e buona (un gran dono dato che dopo l’alluvione l’acqua era ancora imbevibile). Dal mio balcone al 4° piano vedevo il Parco delle Cascine e più in là le verdi colline che circondano Firenze come una corona per questa splendida città, e splendidi tramonti ed il cielo che ancora lasciava vedere le stelle.

Per tanti anni ho goduto di questo privilegio, la strada si era allungata e nella parte nuova crescevano palazzi ma la fabbrica impediva che si costruisse di fronte al mio.

Una quindicina di anni fa le cose cambiarono. La fabbrica fu chiusa e il terreno dell’Attilia espropriato: presto si inselvatichì senza che nessuno facesse niente.

Solo i bambini della vicina scuola elementare, dove andavano anche le mie figlie, fecero un’azione di protesta perché il terreno fosse almeno ripulito permettendo loro di andarvi a giocare al sicuro dalle macchine. La rete intorno si riempì di disegni fatti dai bambini e di letterine all’amministrazione comunale….ma nulla.

Poi furono tagliati gli alberi e sorsero quattro mega palazzoni, quattro cubi di 1000 appartamenti l’uno, a mio parere (e non solo mio) particolarmente brutti. Rimase libero solo il vecchio campo, sempre più selvaggio e sporco ed anche pericoloso perché sarebbe bastata una scintilla per scatenare un incendio.

Solo all’inizio di questa primavera una mattina si videro i giardinieri del Comune al lavoro: tagliarono tutta l’erba, misero quattro panchine, recintarono tutto e sul cancellino che si apriva sulla strada attaccarono un cartello che fu per tutti una piacevole sorpresa.

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Ben presto arrivarono i primi ospiti, i cani dei palazzi intorno con i loro padroni a godere di quello spazio libero e sicuro e questa estate sono stati per me il passatempo pomeridiano mentre mi riposavo sul balcone….

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Non c’è niente che aiuti a fare amicizia quanto portare a spasso un cane – lo so per esperienza avendone avuti tanti – e i padroni si ritrovavano sulle panchine a chiacchierare mentre i loro amici a quattro zampe si divertivano….

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Ma la stessa cosa vale anche per i cani che hanno fatto amicizia ed è fantastico vedere come si salutano festosi ogni volta che uno di loro arriva…. Gli corrono incontro abbaiando e si mettono intorno al cancellino per fargli festa, poi corse e salti. Anche fra loro ho visto che si formano delle amicizie più profonde, si stendono sull’erba al sole, vicini come se si raccontassero qualcosa….

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Sono molto istruttivi….non litigano o se qualche volta lo fanno dopo pochi minuti sono di nuovo a giocare insieme mentre conosco buona parte dei loro padroni e so bene che ci sono invidie e gelosie anche se davanti ci sono solo sorrisi!

Ovviamente ci sono i soliti benpensanti che hanno trovato da ridire perché i cani abbaiano ma sono lì solo in orari lontani dal “riposino” pomeridiano e non so a chi possano dare noia, visto che oltre a tutto la strada rimane pulita….

Ora, con tutte queste piogge, nessuno si ferma… spesso i cani vengono mandati da soli nel campo pregno di acqua per i loro bisogni…e che siano veloci!

Sia loro che anche io aspettiamo che arrivino di  nuovo i giorni di sole!

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