Pace

“A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi.
Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi.
Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso, se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo” (Etty Hillesum)

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  1. …..Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi……

    Non posso che essere pienamente d’accordo. Dobbiamo smettere una buona volta di guardare…..agli altri e fare un lavoro serio di pulizia interiore.

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  2. in qualche modo sono arrivato a considerazioni simili.
    non ho mai letto niente della Hillesum, non so bene perchè, ma ne diffido un pò, ma senza aver mai provato a leggerla.
    però in questo pensiero più o meno ci si può ritrovare: cos’altro possiamo fare, noi, alla nostra età ormai più che adulta, se non tenere accesa la fiaccola della testimonianza?
    Testimoniare che le cose possono sempre cambiare, che non si devono accettare per un dato di fatto irremovibile: sono caduti re, imperatori, dittatori, e le loro strutture con i piedi d’argilla sono franate miserevolmente.
    Di questo parlano le rovine di Roma, a saperle ascoltare, non della fastosità e della potenza, ma della caducità e della contingenza.
    Noi, testimoniamo quello che amiamo, è questo che dice la Hillesum.
    Testimoniamo l’amore dello Spirito, più che quello del cuore, per dirla con i filosofi ottocenteschi romantici.
    Testimoniamo l’amore per noi stessi e per i nostri simili.
    Testimoniamo l’amore per il genere umano.
    Solo così domani il mondo cambierà: sono certo che cambierà, non ho alcun dubbio.
    Proprio ieri ho visto un documentario in tv sulla follia degli shogun giapponesi della seconda metà del 1600, che imposero per due secoli il divieto assoluto, per qualsiasi giapponesi, di lasciare il suo paese e per qualsiasi straniero (eccezion fatta per i mercanti olandesi) di sbarcare in Giappone.
    Una follia durata 2 secoli e più.
    La stessa follia di chi fece costruire la muraglia cinese o il vallo di Adriano, la follia di fermare il mondo, di impedirne il cambiamento.
    Un caro abbraccio,
    Piero

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    • C’è ancora tanta follia nel mondo ma anche io sono convinta che tutto questo avrà una fine e anche il mondo avrà una vita nuova.
      Testimoniare? sì, l’amore per la vita, per l’uomo, per la terra…..sarà tutto questo, sarà la poesia, sarà la libertà dello Spirito che alla fine ci salverà!

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  3. Eh, ieri Hitler, poi campi di concentramento nella ex jugoslavia, oggi l’isis..la pace e’ ancora lontana. Gia’, “per non dimenticare” che la terra e la vita (intesa come condizione umana, non come “la vita da vivere” che e’ bellissima..) non sono un paradiso. Pero’ possiamo migliorare la nostra condizione, nella ricerca della pace.

    Ah, favoloso, Demis- riferimento al commento di Fausta su un mio post…-. Una voce angelica- forse gli angeli, adesso, si mettono in crisi: “questo qui canta meglio di noi” 🙂
    A parte la battuta, era unico. La mia mamma lo chiamava “gesugrìstu”, “gesu’ cristo”, sai, i capelli, la barba, la tunica…. E le piaceva tantissimo, anche a mio padre. Cosa rarissimaa per loro, perche’ non sopportavano chi cantava in lingua straniera. “No si cumprèndit su chi nàranta”, dicevano, “non si capisce cosa dicono”. Demis pero’ faceva eccezione. Ciao Fausta 🙂

    Marghian

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  4. mi pare una ricetta a metà tra il semplicistico e l’utopia, l’amore è una gran bella cosa ma non riuscirà mai a modificare la mappa genetica della specie umana. L’istinto della sopraffazione non ci abbandonerà mai, purtroppo.
    Forse prenderne atto sarebbe più produttivo sul piano della gestione.

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    • @Tads: Libertà di idee, per carità, ma non sono per niente d’accordo con te. A me invece sembra molto più semplicistico pensare che non si possa far niente<. così diventa colpa di un qualcosa non ben definito e ci si leva dall'obbligo di rimboccarsi le maniche….
      L’amore non è un sentimento che viaggia nelle nuvole ma una spinta a muovesi per cambiare la realtà e la speranza di riuscirci prima o poi!

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      • non penso che il problema sia essere d’accordo o meno, ognuno è libero di interpretare la vita e l’umanità come meglio crede, io guardo al futuro basandomi sulla realtà della storia e sulle conoscenze che ho sul fronte della psicologia e della sociologia. Non ho mai detto né pensato che non si possa far niente, tutt’altro, credo si possa e si debba fare molto ma non impalcando eventuali soluzioni sull’amore ma, appunto, questo è solo il mio terreno punto di vista. 😉

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