Del due giugno ho tanti ricordi ma soprattutto due mi sono rimasti più impressi nella memoria.
Il primo è il più forte e il più bello: il 2 giugno del 1946, come una foto impressa nella mente, mia madre con il suo spolverino grigio delle grandi occasioni e soprattutto con uno sguardo fiero e deciso che esce di casa per andare a votare per la prima volta nella storia italiana, con la consapevolezza che finalmente la donna aveva il suo peso nelle scelte politiche (fino ad allora avevano potuto votare solo per eleggere i rappresentanti delle amministrazioni comunali).
Penso che sia da lì, nonostante avessi solo sei anni, che è nata la mia coscienza dell’importanza di vivere con serietà e gioia.
Il secondo è ricorrente, per tanti 2 giugno: mio zio, in quanto medaglia d’oro al valor militare, regalava a mamma i biglietti per la tribuna di fronte a quella d’onore: lei non veniva ma andavamo noi tre sorelle (nonostante tutto era una delle poche occasioni di fare qualcosa di diverso…!): un caldo tremendo, tante ore in piedi sotto al sole senza potersi muovere e io che aspettavo solo l’arrivo dei bersaglieri, unica cosa emozionante in tutta la sfilata…e una lunga camminata all’andata e al ritorno perché non c’erano i mezzi pubblici….
Nonostante tutto questi sono i colori che amo!
bello questo tuo post coi ricordi di chi quei momenti li ha vissuti….buon 2 giugno
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Un caro saluto, Fausta
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Bella immagine ma non ho capito che riferimento può avere con il mio post…..
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Cara Fausta,
ricordo anche io le prime elezioni, le mie intendo, il voto ai diciottenni che mi aprì per la prima volta la via delle urne.
L’epoca dei referendum epocali, dei grandi valori civili e politici, le passioni che sommovevano gli animi.
ricordo le lunghe discussioni, quasi dei dibattiti, che ginnasiali, il nostro professore di lettere, nelle lunghissime mattine scolastiche del sabato, quattro ore piene piene, che lui dedicava quasi per la metà, a formarci come cittadini, a farci imparare il valore del confronto, della coscienza, del rispetto… che pena quando vedo in tivvù quelle miserie umane che chiamano talk show, dove si scontrano le medesime visioni dell’ignoranza babelica… come posso spiegarti la pena di fronte alla povertà intellettuale dello spettacolo della politica parlata e vuota?
Votare era confrontarsi con sè e con gli altri, era un modo di costruire il presente ed il futuro della nostra collettività…
Ed ora, cosa è rimasto di tutto questo?
Un pò si spettacolo vuoto, una canèa rumorosa, l’eco di una rissa lontana… e intanto ci stanno rubando quel pò di futuro che ancora ci spetta, ci stanno insozzando il presente con i loro stracci sporchi, ci fanno rimpiangere quel passato che poi non vuole proprio passare, che resta ricco, vivido, come un tesoro interrato, che qualcuno, un giorno, chissà quando, riscoprirà… col rischio che non ne sappia neppure riconoscerne il valore…
Cara Fausta, bel post il tuo, bello davvero.
Grazie.
Un abbraccio,
Piero
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Ti capisco perfettamente Piero, anche per me è lo stesso…vivo con sofferenza (sì, posso chiamarla così!) questa piattezza morale e civile che sta coinvolgendo tutto, dalle persone all’ambiente alla natura…..
Nonostante io sia ottimista per natura vedo difficile la scoperta del tesoro: noi abbiamo avuto a casa e nella scuola esempi di onestà, pulizia morale, capacità di capire da che parte stava il “bene comune”…. ma questi giovani che hanno?
Nonostante tutto ancora – ed è la mia paola preferita – spero, spero che qualcosa si muova nel cuore e nella mente delle persone, che si aprano occhi che sembrano ciechi, che si ritorni a volare….
Grazie per i tuoi bellissimi commenti, Piero!
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Bellissimi e simpaticissimi ricordi!!! Io ho un anno meno di te; ricordo che guardavo tutta la cerimonia alla televisione e pure per me, anzi per noi bambini, i bersaglieri erano quelli più attesi e mi pare che poi uscivamo fuori per vedere gli aerei della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori…che attendevano di sorvolare la parata ….ma ormai da tempo non si vedono più….Un saluto
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è importante ricordare e trasmettere i ricordi ai giovani d’oggi, che non sanno quanti sacrifici hanno vissuto i nostri genitori.. Bello questo post. Ti mando un abbraccio
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Mi piace molto quest’immagine orgogliosa di tua mamma, e di tutte le donne, che finalmente potevano decidere. Pensare che oggi l’astensione dal voto e’ del 50% fa veramente male al cuore.
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