Shoa
“Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Si, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.
I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.
Fino al cielo?
Si.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può
immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
e anche io, oggi…
Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”
tratto da ‘SHOAH’ di CLAUDE LANZMANN
Ciao Fausta
Sul un muro di una camera a gas di Auschwitz:
“Se Dio esiste , deve chiedermi perdono .”
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C’è anche una bella poesia….
“Dov’era Dio in quei giorni, tu mi chiedi,
Quando dal treno si scendeva in fila,
Passando oltre il cancello della vita,
Per indossare l’abito rigato,
Per imparare il numero assegnato
Dall’Accettazione. S’era distratto,
Aveva in mente una specie di castigo?
Voleva solamente investigare
La resistenza del popolo eletto?
Mi guardi come se dovessi avere
La risposta per dono, o per mestiere.
Ma io non so perché, né dove fosse
Il Dio della mitezza e del perdono.
Forse era appeso al palo della luce
O folgorato sulla recinzione.” …. io penso proprio che fosse così!
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le poesie sono sempre belle perche sono scritte da persone che raggionano con il cuore…
io da anni voglio credere in Dio… ma a volte credo che lui è solo mitologia.. altrimenti come po un padre amorevole non aiutare ai sui figli… 😉
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Terribile… qualche anno fa sono stato a Dachau, ed in effetti quello che mi aveva colpito era l’ordine… le baracche allineate, le docce, i forni, tutto molto efficiente, una logica disumana… qualche anno fa vidi Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute di Marco Paolini… l’inizio dell’applicazione della eugenetica su scala industriale, ripreso poi per lo sterminio di massa… non aveva inventato niente il caro Hitler. E non dimentichiamo i complici! Tutti buoni ora, ma gli ebrei sono stati mandati ai forni anche dall’Italia, e ce li hanno mandati i fascisti dopo aver promulgato le abominevoli leggi razziali! Ricordiamolo sempre, a chi dice che a quei tempi i treni arrivavano in orario. Si, alle camere a gas, arrivavano.
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certa falsa ironia mi fa venire l’orticaria…. sono d’accordo on te!
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ovviamente il ricordo permane a distanza del tempo ed è giusto che sia così. Non si possono dimenticare gli orrori di quel periodo.
Dimenticare è come mettere la testa sotto la sabbia per non vedere.
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Ciao Fausta, non dobbiamo dimenticare. Un abbraccio ❤
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Della visita ad Auschwitz porto – sopra tutto – il ricordo di un fiore giallo, con alcuni compagni gialli anche loro, che ho visto nel prato, dietro le baracche, tra l’erba, mentre un uccello volava nel cielo, con altri suoi fratelli, incoscienti e distratti.
E ho pensato che la natura ha un che di bestiale, terribile, atroce.
L’indifferenza.
Perchè lì, quei fiori, si sono nutriti del sangue e delle ceneri di migliaia di innocenti.
E con quale diritto dei fiori, dei fili d’erba, degli uccelli, possono starsene così, serenamente intenti a godersi il tempo e la vita, dimentichi, inconsapevoli dell’immane tragedia della Storia vissuta su quelle stesse zolle?
Ed ho capito, forse, la solitudine dell’uomo, la sua fragilità, la sua debolezza.
E la necessità di doversi prendere cura di una creatura così fragile.
Perchè l’uomo è così, fragile, debole, cagionevole.
Mentre la natura è infinitamente più forte.
Troverai tra queste foto della visita anche quella del fiore giallo e dei suoi compagni, e quella degli uccelli che volavano nel cielo.
Come se niente fosse mai successo.
Oppure, memori, ma innocenti.
https://goo.gl/photos/xo4C8XJZDyMAvNmH7
Un abbraccio, cara Fausta, e un caro saluto a tutti i compagni di blog.
Piero
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Bellissime le foto…la cosa che mi impressiona di più è l’ordine assoluto che domina i campi… solo menti malate possono arrivare a tanto. Vorrei poter andare a visitare i campi di sterminio… non credo che si possa ritornare da lì uguali a come si è arrivati, troppo forte il messaggio che arriva da ogni cosa: lo è già in foto figuriamoci dal vivo!
Quei fiori gialli mi fanno pensare a Fabrizio De André… “dal letame nascono i fior”. E’ proprio la natura che ci insegna che possiamo vivere e fiorire in qualsiasi situazione, facendola nostra cercando di renderla più bella e vivibile!
Grazie dei tuoi commenti sempre belli e un abbraccio
Fausta
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Non ho niente da aggiungere ma sono qui, a piangere quei giorni temendo che ritornino.
Un abbraccio, cara Fausta.
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Lieber Gruß ich wünsche ein schönes Wochenende liebe Grüße und Umarmung Gislinde
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