Ricordo queste giornate…
Archivi del mese: aprile 2016
La giornata della Terra
Leggo su Wikipedia:
<La Giornata della Terra, è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra.
Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo>.
Ma è davvero così? Dal 1970 mi sembra che si stia soprattutto distruggendo l’ambiente in cui viviamo e – se non ci fossero realtà come il WWF con le sue Oasi o Greenpeace con i suoi eroici volontari e poche altre – la Terra avrebbe ben poche possibilità di sopravvivenza e noi con essa.
Ma non credo che serva a niente recriminare, la cosa importante è agire e ognuno, anche nel suo piccolo, può dare una mano (raccolta differenziata, attenzione agli sprechi ecc.) forse costa un po’ di sacrificio ma, come dice il Piccolo Principe, “Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle”.
Per questo ecco le parole tratte da “Il Profeta” di Kahlil Gibran
“La terra vi concede generosamente i suoi frutti, e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani.
E scambiandovi i doni della terra scoprirete l’abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati.
Quando voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne, incontrate sulle piazze del mercato
i tessitori e i vasai e gli speziali, invocate lo spirito supremo della terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le bilance e il calcolo, affinché il valore corrisponda a valore.
E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica. A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti nel mare. La terra e il mare saranno con voi generosi quanto con noi».
E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di flauto, comprate pure i loro doni.
Anch’essi sono raccoglitori di incenso e di frutti, e ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei sogni, distillano ornamento e cibo all’anima vostra.
E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno vada via a mani vuote.
Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato”.