La sento mia…

Entro nella vecchiaia in punta di piedi, 
come in un bosco d’autunno, 
passo dopo passo sulle foglie vive 
che ancora cadono. 
Davanti a me – l’albero della vita.
E lentamente con sguardo ansimante 
salgo verso il passato 
e scendo nei giorni futuri. 
Finalmente! Tanto infinito è per me 
il cammino senza fretta.
Le direzioni non sono avare di curve. 
La lontananza non fa male. 
Non colpisce il gong della luna. 
Non può essere incatenato 
lo spirito che ha infranto le catene.
Non ti può essere tolto 
quello che hai dato. 
Mi rimane un’ultima 
goccia di luce senza fine. 
E spira pace dal mondo intero.

Blaga Dimitrova

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  1. Questi dolci e malinconici versi sono quasi miei e quel “quasi” è dovuto alla forza che ancora sento e agli orizzonti che mi sono ancora lontani. Poi il fisico mi prega di rallentare e… va bè. lo accontento. 😉
    Ciao Fausta carissima.

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