Riflessioni: Giuda Iscariota

Riprendo ancora dal web:

È stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire, perché altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre l’ha forse allattato perché si dicesse di lui: “Sarebbe stato meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete d’argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restò a Giuda che la corda per impiccarsi. Perché nessuno si è interessato al pentimento di Giuda? Gesù l’ha chiamato “amico”. È veramente lecito pensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinché sullo sfondo chiaro, il nero apparisse ancora più nero, e il tradimento più ripugnante? Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora l’averlo chiamato “amico”? L’amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinché si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?
Non chiariremo mai il mistero di Giuda, né quello del rimorso che da solo non può cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più “complice” di nessuno.

“Giuda si avvicinò
a Gesù e disse:  «Salve, Rabbì».
E lo baciò.
Gesù gli disse: «Amico, per
questo sei qui!» 
(Matteo 26, 49-50)

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Quanto è grande il mistero di Giuda: “con un bacio tu mi tradisci?”

Quanto grande è il dolore di sentirsi tradito da un amico.

Accorgersene e riconoscere la colpa è il primo passo, poi bisogna perdonarsi per sentirsi perdonato, senza farsi prendere dalla disperazione che ci fa scappare ma con la tenerezza di sentirsi ancora una volta accolti..

Quante volte sono Giuda… ogni volta però ritrovo le Sue braccia aperte…

  1. Forse potremmo scusare l’uomo Giuda, pensare che si sia lasciato trascinare da falsi e cattivi amici, che quel denaro sia stata una tentazione troppo forte… o forse che quel tradimento lo facesse sentire importante. Ma questo tratto del Vangelo, ci insegna lo sdegno per un gesto affinchè ce ne teniamo lontani. Ecco, per me quel che conta non è tanto Giuda ma il gesto.
    Grazie per questa tua bella riflessione, Fausta. Buona Pasqua, con tanta serenità e grazia nel cuore.

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  2. Mi ispirava profonda pietà il personaggio di Giuda in “Jesus Christ Superstar”, ricordi? Quando chiedeva: perché hai scelto me? Perchè me per la parte del traditore che sarebbe stato esecrato nei secoli dei secoli? Affascinante discutere se Giuda avesse avuto modo di scegliere diversamente (tutti potremmo scegliere diversamente), e se non lo avesse fatto come si sarebbero compiute le Scritture? Qualcun’altro avrebbe tradito? Oppure non ci sarebbe stato bisogno di nessun sacrificio perché il mondo avrebbe accolto ugualmente il Vangelo anche senza la risurrezione?

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