31 dicembre 2018

L’anno si è ormai consumato, e nonostante per tanti sia stato difficile, se siamo qui è perché siamo stati capaci di camminare, di sudare, di portare avanti la vita.
E allora è tempo di creare un nuovo spazio perché nuovi desideri possano mettere radice:
“Bisogna liberare un letto per ospitare qualcuno. Bisogna liberare il proprio dire per ascoltare. Bisogna liberare un tavolo per apparecchiarlo. Bisogna liberare le proprie ragioni per arricchirsi di punti di vista nuovi. Bisogna liberare un’agenda per vivere un incontro. Bisogna liberare i nostri rimorsi per vivere solo cominciamenti. Bisogna liberare i rimpianti per scoprire senso in tutto. Bisogna liberare il bisogno di controllare per assaporare l’ebbrezza della fiducia. Bisogna liberare il proprio avere per scoprire i miracoli della condivisione. Bisogna non aver paura di togliere qualcosa. Togliere non è perdere, non è ridurre, è esattamente il contrario. Togliere è fare spazio alla novità, alla vita che cresce, al bene che moltiplica tutto ciò che abita.”

(fra’ Giorgi Bonati)

vento in poppa

Auguri!!

Stamani mi sono svegliata con in testa la poesia dei miei 4 anni!

“E’ Natale, è Natale
gli angoletti son discesi
hanno candide le ali
e i capelli tutti d’or.
O mammina mia diletta
o mio caro e buon papà
questa vostra figlioletta
tanti auguri oggi vi fa!”

Con questa ingenua poesiola faccio a tutti il mio più sincero augurio di un vero Natale!

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Babbo Natale

I bambini credono a un uomo che in una notte, nella sua slitta magica trainata da renne volanti, attraversi il mondo e infilandosi in un camino, porti dei regali a tutti.
Okay.
Però prima di prenderli in giro ricordiamoci che noi crediamo a:
– Ti chiamo uno di questi giorni;
– Tranquilla, lei è solo un’amica;
– Non ti ho risposto perché ero impegnato;
– Non ti ho risposto perché ho lavorato tanto;
– Non sei tu, sono io;
– Non sono pronto per una relazione;
– Sei la donna giusta al momento sbagliato.

ecc…

P. S. Lasciamoli credere a Babbo Natale, non ha mai fatto male a nessuno

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8 dicembre

 

 

Vergine madre, figlia del tuo figlio,

umile e alta più che creatura,

  termine fisso d’etterno consiglio,

tu se’ colei che l’umana natura

nobilitasti sì, che ‘l suo fattore

   non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l’amore,

per lo cui caldo ne l’etterna pace

così è germinato questo fiore.

Qui se’ a noi meridïana face

di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,

se’ di speranza fontana vivace.

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,

sua disïanza vuol volar sanz’ali.

La tua benignità non pur soccorre

a chi domanda, ma molte fïate

liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,

in te magnificenza, in te s’aduna

quantunque in creatura è di bontate.

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Prima domenica di Avvento

Avvento: desiderio di incontrarTi!

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DADAWORD

Avvento, tempo dell’attesa e della speranza: è la tua venuta, o Cristo, che vogliamo rivivere,
preparandoci più profondamente nella fede e nell’amore.
Avvento, tempo della Chiesa affamata del Salvatore: essa vuole ripeterti, volgendosi a te
con più insistenza, con un lungo sguardo, che tu sei tutto per lei.
Avvento, tempo dei desideri più nobili dell’uomo che più coscientemente convergono verso di te,
e che devono cercare in te, nel tuo mistero, il loro compimento.
Avvento, tempo di silenzio e di raccoglimento, in cui ci sforziamo d’ascoltare la Parola
che vuol venire a noi, e di sentire i passi che si avvicinano.
Avvento, tempo dell’accoglienza in cui tutto cerca di aprirsi, in cui tutto vuol dilatarsi
nei nostri cuori troppo stretti, al fine di ricevere la grandezza infinita del Dio che viene a noi.
J. Galot

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