Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Bellissimi versi, preghiera sublime……..
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Dante è stato grande poeta e con i suoi versi ha saputo descrivere la grandezza e l’umiltà di MARIA. Buon avvento Fausta.
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Anhe a te, Lucetta cara!
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Un caro saluto, nonna Fausta
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Maria, donna di grazia. E con grazia ha aderito a un progetto non suo ma di cui si è fidata. Fidarsi… che gran verbo.
Erri De Luca dice che la grazia è dono di profeta ed è la “forza di affrontare il mondo da solo senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi”.
Buon Avvento Fausta carissima. Un abbraccio e tanto bene.
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“che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”
Credo che non esistano parole migliori di queste. Non esiste gesto d’amore più grande. Non solo, successivamente, le ha donato le più alte schiere del paradiso, ma ha deciso di rinascere da lei e averla come madre.
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