27 dicembre domenica della sacra Famiglia

Un tema su cui ultimamente ho riflettuto molto.

Una famiglia non convenzionale: Giuseppe, padre senza essere il padre biologico – Gesù è il Figlio di Dio – che tuttavia è chiamato “Giusto”. Sua madre, Maria che, benché poco più che adolescente, con un coraggioso “Eccomi” si trova incinta senza aver “conosciuto” uomo, per opera dello Spirito Santo. Gesù, che per 30 anni cresce, vive e lavora insieme ai suoi genitori.

eppure

eppure questa famiglia ci viene mostrata come modello: la sacra Famiglia.

Cosa unisce questa famiglia che non doveva certo essere ricca, nella cittadina di Nazareth piccola e senza risorse?

Giuseppe era un falegname e Gesù cresce imparando il mestiere del padre, fabbricando con lui tavoli e sgabelli e tutte quelle cose semplici che dovevano formare l’arredamento delle case del paese. Maria svolge i lavori di casa e di sicuro il giovane Gesù l’aiuta.

In questa Famiglia – e scusatemi se vi sembrerò dissacrante ma questo leggo nel racconto del Vangelo – non vedo l’azione di un contratto ma la forza di un amore che unisce, che fa superare le difficoltà, che fa crescere il figlio e lo prepara alla vita, sentimenti forti e belli. Tutto questo mi fa pensare che la bellezza della famiglia, qualunque essa sia, si basa sull’amore e il rispetto.

Tutto questo mi fa pensare…

AUGURI!

Da oggi, Dio, non sei più solo Dio;
da oggi, uomo, non sei più solo uomo.
Il grembo di una donna
ha fatto nascere
qualche cosa di nuovo,
sulla terra e nel cielo.
E niente sarà più come prima.

(Adriana Zarri da “La scala di Giacobbe”)