1° MAGGIO

Articolo 1 della Costituzione della Repubblica italiana, la nostra legge fondamentale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro

Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”

Articolo 35: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni…”.

 ……….

Articolo 36: “Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Potremmo essere faro di giustizia per il mondo…

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro…

25 aprile

Al termine di questa giornata del ricordo mi sento di fare alcune considerazioni, seguite da uno stralcio di un bell’articolo di Stefano Tamburini, direttore del Tirreno

“Libertà è partecipazione”

Per tutti quelli che hanno sacrificato le loro vite perché l’Italia diventasse un Paese libero e democratico, per tutti quelli che col loro sangue hanno permesso che si scrivesse una Costituzione così bella, così aperta all’uomo e ai suoi diritti, non possiamo essere indifferenti, non possiamo far finta di non vedere cosa sta succedendo, se vogliamo consegnare ai nostri figli una Patria ancora libera e democratica.

Per questo io mi sento partigiana!

Riporto queste parole di Stefano Tamburini, direttore del Tirreno:

“Oggi, nel brindare al compleanno della Libertà (sì, con la L maiuscola), dovremmo pensarci bene. Libertà e democrazia sono beni preziosi da non lasciare in mano a chi pensa che sia per sempre o che sia dovuto. Ricordiamocelo quando rivolgeremo un pensiero a chi ci ha regalato tutto ciò. Pensiamoci e speriamo che sia patrimonio anche di chi ha fra le mani questo bene prezioso alla guida delle Istituzioni. Perché la Libertà è come un grande amore, nessuno ne è proprietario, anche se chiamato a governare grazie al consenso elettorale. Ogni giorno la Libertà è una riconquista. In troppi se ne sono dimenticati.”

Votare oh oh…

Ho “rubato” queste parole ad un amico, Maurizio Lenzi, perchè sono in perfetta sintonia con il mio pensiero e le mie scelte…

Con questa amarezza mi accingo a fare il mio dovere di cittadino e vado a votare cercando un barlume di speranza.
Voterò per chi ha urlato meno, per chi non ha ricette miracolose per sconfiggere la povertà (buffoni), l’illegalità (pavidi) o l’immigrazione (razzisti); per chi non finge di fare opposizione (falsi) e pasteggia nella stessa mangiatoia. 
Non darò un voto di protesta, non mi asterrò e non annullerò la scheda! Non sarà facile, ma voterò con la speranza di aver scelto il meglio possibile per rappresentare la mia visione del mondo.

Spero di esserci riuscita, spero in un futuro migliore…

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1° maggio

Buon Primo Maggio a chi ha la fortuna di lavorare, a chi il lavoro lo sta cercando, a chi é precario e a chi il lavoro rischia di perderlo e a chi purtroppo lo ha perso.
Buon primo maggio a chi ha la fortuna di amare quello che fa e chi invece lavora per amore della sua famiglia
Buon primo maggio a chi lavora con le mani rendendo sacro quello che tocca, a chi lavora con il cuore regalando sogni all’umanità, a chi lavora con la testa e ci permette un mondo migliore
Buon primo maggio a chi non é sopravvissuto al lavoro perché non si può morire di lavoro.

(Cristina Scaletti) *

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  • Cristina è stata Assessore alla Cultura di Firenze e contiua ad essere attiva nella Giunta fiorentina con intelligenza e senso della realtà, pensando al benessere della città e dei fiorentini. E’ una Donna a tutto campo, è medico, è sportiva effettiva… insomma è un esempio per le donne…)

Doroty Counts

Quando vidi per la prima volta Forrest Gump mi incuriosirono i vari momenti della storia d’America in cui era stata inserita la sua presenza e andai a cercarli sul web. Uno, in particolare, mi colpì e mi è tornato in mente ora perché è avvenuto il 4 settembre… di 59 anni fa.

Una storia di coraggio, determinazione, libertà

In quel giorno la giovane afroamericana Doroty Counts entrava nella Harding High School, fino ad allora riservata solo ai bianchi.

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Ma una cosa è essere ammessi, una è essere accettati e Doroty fu fatta immediatamente oggetto di insulti, sputi, lancio di sassi.

All’interno dell’Istituto non cambiarono le cose, gli insegnanti la ignoravano, alla pausa pranzo le gettarono sul tavolo un secchio di immondizia. Ci furono minacce, anonime ovviamente, rivolte non solo a lei ma anche alla famiglia.

Il padre allora decise di toglierla dalla scuola; la famiglia si trasferì in Pennsylvania e lì Doroty si laureò nell’Università integrata di Philadelphia.

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Le cose poi sono cambiate. La Hardy High School le conferì una laurea ad honorem e ricevette perfino le scuse di uno delle più accanite persone che l’avevano insultata

Ci sono due frasi che mi hanno colpita in particolare…

una è del padre: “Ricorda tutto quello che ti è stato insegnato. Affronta le avversità a testa alta. Non sei inferiore a nessuno”.

l’altra è sua: “La Harding ha cambiato la mia vita, certo. Ma l’ha cambiata in positivo perché, dopo quel che mi è successo, ho promesso a me stessa di impegnarmi affinché ciò non accadesse ad altri ragazzi”.

Ora vive a Charlotte – New York City, e lavora a livello locale senza scopo di lucro nella Child Care Resources Inc.  per una migliore attenzione e cura dei bambini. Ha divorziato, e ha due figli che ha adottato, oramai grandi…

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Mi entusiasma questo suo desiderio incessante di parlare ai ragazzi dell’importanza della formazione per far loro comprendere che le persone hanno dovuto combattere per dar loro questa opportunità, e che niente si riceve gratis ma che vale sempre la pena di combattere per sé e per gli altri!

1 Maggio

Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento.”
– Sarebbe bello, sì…..

“1° maggio Festa del lavoratori”
– Aperti gli outlet e il Centro commerciale I gigli, Pienamente operativi i negozi del centro storico di Firenze che, come in altre città d’arte, approfitta dell’afflusso turistico”…e il diritto dei lavoratori?

“ART. 4 della Costituzione italiana”
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le
condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la
propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale
o spirituale della società.
– ma a quanti manca il lavoro?

Come sarebbe bello poter ridare a queste feste il loro vero significato!!!

“ART. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”

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La giornata della Terra

Leggo su Wikipedia:

<La Giornata della Terra, è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra.

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo>.

Ma è davvero così? Dal 1970 mi sembra che si stia soprattutto distruggendo l’ambiente in cui viviamo e – se non ci fossero realtà come il WWF con le sue Oasi o Greenpeace con i suoi eroici volontari e poche altre – la Terra avrebbe ben poche possibilità di sopravvivenza e noi con essa.

Ma non credo che serva a niente recriminare, la cosa importante è agire e ognuno, anche nel suo piccolo, può dare una mano (raccolta differenziata, attenzione agli sprechi ecc.)  forse costa un po’ di sacrificio ma, come dice il Piccolo Principe, “Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle”.

Per questo ecco le parole tratte da “Il Profeta” di Kahlil Gibran

“La terra vi concede generosamente i suoi frutti, e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani.

E scambiandovi i doni della terra scoprirete l’abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati.

Quando voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne, incontrate sulle piazze del mercato

i tessitori e i vasai e gli speziali, invocate lo spirito supremo della terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le bilance e il calcolo, affinché il valore corrisponda a valore.

E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica. A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti nel mare. La terra e il mare saranno con voi generosi quanto con noi».

E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di flauto, comprate pure i loro doni.

Anch’essi sono raccoglitori di incenso e di frutti, e ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei sogni, distillano ornamento e cibo all’anima vostra.

E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno vada via a mani vuote.

Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato”.

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Stefano Benni

Stefano Benni, uno scrittore che amo tanto, ha risposto al ministro Franceschini rinunciando al premio Vittorio De Sica che gli era stato assegnato.

Ecco è il testo della motivazione:

Gentili responsabili del premio De Sica e gentile Ministro Franceschini, vi ringrazio per la vostra stima e per il premio che volete attribuirmi.
I premi sono uno diverso dall’altro e il vostro è contraddistinto, in modo chiaro e legittimo, dall’appoggio governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo.
Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con l’opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l’ultima risorsa e la meno necessaria.
Non mi aspettavo questo accanimento di tagli alla musica, al teatro, ai musei, alle biblioteche, mentre la televisione di stato continua a temere i libri, e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero vengono di fatto paralizzati. Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l’evento il governo riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e improvvisati, privilegi intoccabili e processi alle opinioni. Nessuno pretende grandi cifre da Expo,ma la cultura (e la sua sorgente, la scuola) andrebbero rispettate e aiutate in modo diverso. Accettiamo responsabilmente i sacrifici, ma non quello dell’intelligenza.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.
Un cordiale saluto e buon lavoro
Stefano Benni

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