X Agosto

San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto :
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

 (Giovanni Pascoli)

stelle-cadentixx

Puoi costruire la pace

 

Se hai cibo,
puoi sfamare.
Se hai acqua,
puoi dissetare.
Se hai cuore,
… puoi amare.
Se hai generosità,
puoi donare.
Se hai dignità,
puoi educare.
Se hai pazienza,
puoi sopportare.
Se hai comprensione,
puoi tollerare.
Se hai indulgenza,
puoi perdonare.
E se sfami,
disseti, ami,
doni, educhi,
sopporti,
tolleri,
e perdoni,
puoi costruire la pace.

(Patrizia Camesasca)

costruirelapace

 

 

 

Domenica delle palme

olivopalma

 

Quelli che andavano davanti a Gesù sventolando rami di palma e cantando Osanna sono gli stessi che pochi giorni dopo gridavano di crocifiggerlo.

Portare a casa un rametto di olivo (non un albero o quasi come fa la maggior parte delle persone) dovrebbe servire da monito per non fare lo stesso ….. tanto è vero che i rami vecchi verranno bruciati per farne la cenere, segno di penitenza, che servirà il Mercoledì delle Ceneri…

Benvenuto Marzo!

MARZO

(di Salvatore Di Giacomo)

Marzo: nu poco chiove
e n’ato ppoco stracqua
torna a chiòvere, schiove;
ride ‘o sole cu ll’acqua.

Mo nu cielo celeste,
mo n’aria cupa e nera,
mo d’ ‘o vierno ‘e ‘tempeste,
mo n’aria ‘e Primmavera.

N’auciello freddigliuso
aspetta ch’esce o sole,
ncopp’ ‘o tterreno nfuso
suspirano ‘e viole…

Catarì, che vuò cchiù?
Ntienneme, core mio,
Marzo, tu ‘o ssaje, si’ tu,
e st’auciello song’io

 pazzerello

Bertolt Brecht

Ho “rubato” dal blog di una mia amica – http://danielaedintorni.com/ – questa poesia che amo tantissimo, per ricordare la morte nel 1965 di questo grandissimo autore, drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco.

Sue sono opere come Tamburi nella notte, l’Opera da tre soldi, Santa Giovanna dei Macelli, l’Irresistibile ascesa di Arturo Ui, Madre Coraggio e i suoi figli e la stupenda Vita di Galileo…..e mi fermo perchè ci sarebbe da nominare tutta la sua vastissima opera e le sue poesie.

Amare il mondo

 

Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri,

né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede.

Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi,

senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna,

senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna.

Se qualche cosa sentiamo di “potere”

e lo vogliamo fermamente

è su di noi, soltanto su di noi.

Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi,

ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c’è in ognuno di noi.

Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita,

a questa vita

una ragione

che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo

e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo,

non per rifarlo, ma per amarlo.

Ritratto di donna

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.

Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.

Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor del cielo!

(Wislawa Szymborska)

 

Fine di una libreria

 

FINE (Speriamo non definitiva) DI UNA LIBRERIA

 

 

 Verso la fine di novembre avevo letto nel blog di una amica la notizia della chiusura di un’altra libreria storica di Firenze – la bottega di Roberto Baroni…una di quelle nelle quali trovi le cose di solito introvabili….. libri, enciclopedie, opuscoli, cataloghi, tutti usati, tutti pieni di vita……

Mi ero ripromessa di andare a vedere e di scrivere qualcosa su questa storia così particolare….. poi per tante ragioni, non ultima la pioggia continua che non invogliava alle passeggiate, la cosa era passata nel “dimenticatoio”…..

Ieri, domenica pomeriggio, sono stata al Teatro della Pergola a vedere “La Strada” (dramma con musiche tratto dall’omonimo film di Federico Fellini, con  Massimo Venturiello, regista e attore nei panni di Zampanò  e Tosca nei panni di Gelsomina – uno spettacolo veramente bello e commovente).

Proprio di fronte al teatro ci sono i bandoni chiusi della bottega di Roberto Baroni, specializzata in libri di seconda mano. Uno straordinario personaggio che sembra uscito anche lui da un libro, uno di quei libri che sono la sua passione e la sua vita….

Attaccati alla vetrina alcuni post-it:  “gratis”….

Baroni aveva detto “«I libri, soprattutto quelli di seconda mano, non si vendono più: i giovani cercano le ultime uscite e i best seller, che si trovano anche in edicole e supermercati, gli appassionati i volumi da collezione: entrano mirati alla ricerca di edizioni rarissime e se non trovano subito quello che cercano escono senza neanche dare un’occhiata. I clienti, soprattutto studiosi, professori e ricercatori, erano rimasti in pochi, seppur affezionati. Mi ero stancato»

Così il 31 dicembre scorso ha deciso di chiudere, dopo 40 anni, l’attività.

Aveva cominciato con la libreria lasciatagli dallo zio, in via XXVII Aprile, poi in via degli Alfani ed infine nei piccoli locali di via della Pergola, con migliaia di volumi sistemati un po’ negli scaffali e un po’ in alte pile sul pavimento.

 Le biblioteche non accettano libri più vecchi di 5 anni,  i colleghi cercano libri rari da collezione,  così Baroni ha deciso che alcuni li avrebbe tenuti con sé,  alcuni li avrebbe usati per fare dei regali…… ma non poteva sopportare che i tanti altri andassero al macero.

Così, ogni giorno, ha cominciato a lasciare una decina di libri sul davanzale, sperando che qualcuno abbia voglia di prenderne uno, “adottandolo”……per leggerlo a casa….

Fortunatamente anche queste sono sue parole…..”ho cessato l’attività, ma la passione è rimasta. E un domani, chissà, se si presentasse l’occasione giusta potrei anche ricomparire con i miei libri in qualche altra parte della città”.

 
 

Pirandello

 

Ripensando alla candelora mi è tornato in mente questo racconto letto a scuola….. tanti tanti anni fa….

 

 

CANDELORA

 

 Nane Papa, con le mani grassocce appese alle falde del vecchio panama sformato, dice a Candelora:

– Non ti conviene. Dai retta a me, cara. Non ti conviene.

E Candelora, su le furie, gli grida:

– E che mi conviene allora? rimanere con te? crepare qua di rabbia, di schifo?

 

 

(Luigi Pirandello Novelle per un anno, a cura di Mario Costanzo, Premessa di Giovanni Macchia, I Meridiani vol. III, Arnoldo Mondadori editore, Milano1990)

 

Per leggere tutta la novella:

 

http://www.classicitaliani.it/pirandel/novelle/13_174.htm