San Valentino

Se devi amarmi, per null’altro sia
se non che per amore.
Mai non dire:
t’amo per il sorriso,
per lo sguardo,
la gentilezza del parlare,
il modo di pensare così conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno.
Queste son tutte cose
che possono mutare, amato,
in sé o per te, un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti.
Soltanto per amore amami e per sempre, per l’eternità.

◈ Elizabeth Barrett Browing

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2015

…pensieri e immagini in libertà….

Che sia un anno da sfogliare giorno per giorno, pieno di colori e sorrisi

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che la crisi lasci il posto alle opportunità…

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che ci faccia ritrovare l’amore per la nostra patria, per la sua bellezza e per la grandezza di tante persone semplici ma concrete…

che ci ricordi i nostri desideri con una bella canzone

che ci faccia vivere con un po’ di sana ironia

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che ci faccia sorridere con una delicata vignetta

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e con il mio augurio….che questo nuovo anno appena nato ci dia la voglia di sperare, di farci coinvolgere dal bene, perché se o vogliamo davvero il Bene vincerà ma se ci lasceremo prendere dalla paura daremo campo libero al Male…. perché – come dice Rodari – “per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno”…

BUON 2015

 

 

Quanta musica puoi creare?

Ho trovato questo breve racconto pieno di saggezza nella pagina di una amica di facebook.

Lo trovo molto bello e mi piace condividerne il pensiero:

Immagina questo.
Una violinista sta eseguendo un pezzo difficile di fronte ad una vasta platea.
Improvvisamente c’è un forte schiocco che si propaga attraverso l’auditorium.
Il pubblico si rende immediatamente conto che una corda si è rotta e aspetta che il concerto sia sospeso sino a quando un’altra corda, o un nuovo strumento, sia portato alla suonatrice.
In vece la violinista si ricompone, chiude gli occhi e poi invita il direttore d’orchestra a riprendere il concerto.
L’orchestra riprende da dove aveva interrotto e la violinista suona con tre corde.

Mentalmente ha calcolato il nuovo posizionamento delle dita per compensare la corda mancante.
Un brano che poche persone riescono a suonare bene con quattro corde, questa violinista riesce a suonare bene con tre, nonostante la corda rotta.
Quando termina, un solenne silenzio invade la stanza e subito il pubblico si alza in piedi e applaude con calore.
La violinista sorride e si asciuga il sudore dalla fronte. Quando nella grande sala torna il silenzio, lei spiega perchè ha continuato a suonare nonostante la corda rotta.
“Sapete” dice ancora senza fiato “qualche volta è compito dell’artista scoprire quanta musica puoi ancora fare con quello che ti è rimasto”.
Noi sappiamo che cosa significa vero?
Forse noi abbiamo vissuto la maggior parte della nostra Vita e ce ne è rimasta solo una piccola fetta.
Possiamo ancora creare musica?
Forse la malattia ci ha privato della nostra capacità di lavorare.
Possiamo ancora creare musica?
Forse una perdita finanziaria ci ha impoverito.
Possiamo ancora creare musica?
O forse una relazione importante è finita e ci sentiamo soli al mondo.
Possiamo fare ancora musica?
Verrà il momento in cui tutti vivremo una mancanza.
Come la violinista avremo il coraggio di scoprire quanta musica potremo ancora fare con quello che ci è rimasto?
Quanto bene potremo ancora fare?
Quanta gioia potremo ancora condividere con gli altri?
Perchè io sono convinto, più che mai, che il mondo ha bisogno della musica che solo tu puoi fare.
ALLORA, QUANTA MUSICA PUOI FARE TU CON QUELLO CHE TI E’ RIMASTO?

(KH Marolìa)

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Stagione teatrale 2013/2014 – parte 2^

Proseguendo con gli spettacoli della passata stagione, nel mese di novembre il Maggio fiorentino ha presentato, in quel piccolo gioiello che è il Teatro Goldoni ritornato finalmente a nuova vita dopo anni di abbandono, “La Serva Padrona” di Pergolesi, un intermezzo buffo a cui ha partecipato Alessandro Riccio nelle vesti del servo Vespone.

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Un solo spettacolo al Teatro Verdi (i suoi prezzi sono assurdi…) ma che è bastato da solo a far dimenticare tutto il resto del palinsesto: lo sfolgorante “Priscilla – il musical”, una magia di colori, scene sfolgoranti e bellissime musiche (basta pensare a I will survive, Mamma mia, Material girl, It’s raining man)….

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Al teatro di Cestello “Aria di famiglia”, un ritratto duro e tenero di una famiglia che si ritrova per festeggiare la madre e “Parenti serpenti”: chi ha visto il film sa quanto può essere divertente ed insieme tragico questo testo che mette a nudo le difficoltà dei rapporti in una famiglia.

Due spettacoli semplici ma che comunque fanno trascorrere un bel pomeriggio

Al Teatro Dante “Pretty”: siamo andate per vedere dal vivo l’attore principale, Filippo Nigro, e abbiamo trovato una piacevole commedia piena di occasioni per ridere e per riflettere.

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Al Teatro Le Laudi “La panne” di Durrenmatt, la storia di un incidente e del suo tragico finale: un umorismo profondo che si lega a grandi temi quali la giustizia, la coscienza, il destino, l’individualità.

Ho lasciato per ultimi gli spettacoli che ho più amato

Il delicato e magico – soprattutto per chi come me ha vissuto quel periodo di canzoni  – “Tina Allori” che rivive attraverso i ricordi della nipote Letizia Fuochi, cantautrice che negli ultimi anni, oltre a produrre un disco notevole (Come l’acqua alla terra, che ha avuto ottime recensioni dalla critica specializzata), ha portato in tour più di un bello spettacolo di teatro-canzone.

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Al Teatro di Rifredi l’irresistibile Alessandro Riccio con il suo “Pane e volpi” storia di truffe, raggiri e imbrogli.

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Sempre a Rifredi ho assistito per la terza volta a “L’ultimo Harem” di Angelo Savelli, interpretato dalla stupenda Serra Ylmaz, Valentina Chico e Riccardo Naldini, uno spettacolo in cui tutto è strano, tutto è esotico a cominciare dallo spazio della rappresentazione. E’ come entrare in una favola ma non è favola: l’harem è una realtà dello spirito dove chiudere la propria donna ma anche le proprie insicurezze e il potere della donna che seduce attraverso il racconto.

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Al Teatro Puccini tre spettacoli: Bucce, con la bravissima e poliedrica Silvia Paoli.

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“Se non ci fossi io”, interpretata all’affiatatissimo trio – conosciuto in TV attraverso Distretto d Polizia – Daniela Morozzi, Gianni Ferreri e Roberto Nobile, che affronta in chiave comica, ma mai superficiale, le problematiche legate all’handicap, ma soprattutto alla paura di vivere e di amare.

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Il terzo spettacolo è stato il famosissimo “Caveman” il monologo più famoso al mondo dedicato al rapporto uomo-donna. Maurizio Colombi si esibisce rivelandosi un attore comico irresistibile.

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Nella splendida cornice di Villa Gerini di Colonnata uno spettacolo itinerante scritto e interpretato da Silvia Frasson insieme ad Alessandro Waldergan accompagnati dalle musiche del violoncello e della delicata voce della brava Naomi Berrill.  E’ un viaggio straordinario attraverso vari miti passando da vari stili interpretativi, dal comico al colloquiale fino alla recitazione drammatica e partecipata, al punto da coinvolgere emotivamente gli spettatori, del mito di Antigone.

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Per i due spettacoli al teatro comunale di Firenze (quello Vecchio, quello Bello che chiude i battenti, con grande tristezza dei fiorentini) non c’è bisogno di parole: una bellissima edizione della Madama Butterfly di Giacomo Puccini ed i sempre emozionanti “Carmina Burana”, con i soliti immancabili bis di “O Natura” richiesti a gran voce dalla platea entusiasta!

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A chiusura della stagione, al Mandela Forum “Giulietta e Romeo – ama e cambia il mondo”.

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Devo essere sincera? Nonostante tutto quello che si è detto, lo spettacolo mi ha lasciata indifferente. Niente di particolare le musiche e neppure le scene. Indubbiamente belli i balletti, anche se copiati alla grande da Notre Dame de Paris. Deliziosi e teneri invece i due protagonisti Giulia Luzi e Davide Merlini, dalle voci non eccelse ma che impersonano in maniera perfetta i due innamorati di Shakespeare.

 

 

 

 

 

 

Stagione Tetrale 2013-2014

Tornando un po’ indietro nel blog mi sono accorta che quest’anno non avevo fatto il mio consueto resoconto della stagione teatrale scorsa, cosa che faccio per non dover andare a cercare nella memoria…. ricordo bene cosa ho visto ma a distanza di tempo è più difficile ricordare in quale stagione.

Eccomi qua, allora, fortunatamente non ho cancellato il pro-memoria che insieme alla mia figliola facciamo all’inizio di ogni stagione.  E’ un lavoro complesso: partiamo avendo davanti agli occhi i vari palinsesti dei teatri fiorentini e inizia la “caccia al tesoro”… Per esempio lo scorso anno ci siamo trovate davanti una lista di spettacoli veramente lunga e interessante…. Ma a questo punto bisogna fare i conti con il tempo e soprattutto con il portafogli. Dato un budget che sia ammissibile ogni mese, bisogna restarci dentro e questo comporta una scelta accuratissima e difficile.

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Intanto c’è un punto fermo, oramai da tre anni, ed è l’abbonamento agli spettacoli del Teatro Lumière che ha il pregio di unire una spesa più che conveniente ad un palinsesto sempre di grande interesse, vario e piacevole: quest’anno la particolarità è stata data dal fatto che gli autori erano tutti viventi e tutti italiani., segno di quanto talento e forza creativa c’è ancora nel nostro teatro anche se purtroppo misconosciuta dai “grandi”.

La stagione è iniziata alla grande con Novecento di Baricco, in una versione ideata e recitata dal bravissimo Corrado d’Elia,

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seguito dal concerto acustico di Mariella Nava  – la poetessa delle note – con interventi spassosi e teneri di Anna Meacci.

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Due figli d’arte: Marco Morandi e Carlotta Proietti, insieme a Matteo Vacca hanno divertito con il loro “Non c’è due senza te”,

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così come Ennio Coltorti, insieme al figlio Emilio Jesus e a Germano Gentile in “Colpo basso”, storia di un pugile che non vorrebbe esserlo.

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Con loro sono ritornati i grandi amici del Lumiere: Michela Andreozzi, oramai conosciutissima, che ha regalato la primissima del suo nuovo spettacolo “Maledetto Peter Pan”;

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Michele La ginestra con Beatrice Fazi (la Melina di Un medico in famiglia) con “Ti posso spiegare”;

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Nicanor Cancellieri insieme a Franca Pampaloni e Silvia Laniado nel concerto clownesco “Troppe Arie” dove i tre interpretano due vecchie sorelle musiciste con la loro badante;

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“Signorine in trans” con Francesca Nunzi e Cinzia Berni;

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e ancora Diego Ruiz e Milena Miconi ne “La stranissima coppia”.

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Anche il Direttore artistico Marco Predieri ha presentato e recitato la sua deliziosa commedia “Cuori matti”

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La stagione si è conclusa con lo splendido musical – cantato e suonato dal vivo “Valjean con Fabrizio Rizzolo.

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Per gli altri teatri …. al prossimo post!

Il respiro del Novecento

Venerdì scorso ad una delle mie amiche virtuali…(che poi non è più così; anche se ci siamo solo sentite per telefono mi sembra di conoscerla da una vita) saranno fischiate le orecchie nel pomeriggio.

Già, perché ho partecipato ad una lezione-spettacolo, ultima della serie di 4 incontri sulla poesia  intitolati “Il respiro del novecento”.

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Leggo sulla brochure: “Questa rassegna è dedicata ai quattro elementi: terra, fuoco, acqua e aria come forze cosmiche nelle quali i poeti si immergono dando voce ad una dimensione sensoriale ed emozionale che trova nella poesia la propria quintessenza linguistica.”

Nel volantino si legge ancora:

“Il mio tempo ragiona come l’acqua la mia mano

Agisce come la polvere

In una eternità

In cui il vento compone per la sabbia

Un lessico incompiuto”

Gli incontri si sono svolti nella splendida Biblioteca Ragionieri di Doccia  (Sesto fiorentino) che si trova all’interno della Villa Buondelmonti nel quale il Marchese Carlo Ginori Conti nel 1737 creò la storica Manifattura delle porcellane di Doccia.

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All’interno fu poi creato il Museo di Doccia dove erano collocate, in ordine cronologico le produzioni dalle antiche stufe grezze fino agli ultimi prodotti artistici.

Al lato dell’ingresso ci sono dei tondi di ispirazione robbiana con i volti di quelli che sono considerati numi tutelari della manifattura (Leonardo da Vinci, Benvenuto Cellini, Luca della Robbia, Donatello ecc..)

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Nel 1893 la manifattura si fuse con la ditta milanese Richard e presto lo stabilimento divenne inadeguato alla grande espansione del lavoro per cui tutto fu spostato nel nuovo impianto di Sesto fiorentino. In un secondo tempo anche il Museo trovò una nuova collocazione.

La Biblioteca Ernesto Ragionieri nacque da un primo nucleo costituito dalla biblioteca privata di Claude Henry Amédée Chambion e dalla biblioteca popolare che già esisteva a Sesto. Quando divenne obbligatoria la presenza di una biblioteca comunale nacque questo spazio che tiene conto di tutta la gamma dei fruitori, che siano bambini, studenti, anziani, famiglie, con servizi moderni, ampi spazi per la lettura

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e per l’ascolto della vasta gamma di cd e un  piccolo giardino per i bimbi, senza per altro dimenticare la memoria storica conservata negli archivi comunali, dove si possono trovare particolarità come questi libro scritto nientemeno che da Carlo Lorenzini….Collodi!

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Io sono arrivata presto e posso assicurare che ho ringraziato il momento di relax che ho goduto, leggendo il mio libro, nel silenzio di una grande sala ricordo dei vecchi saloni della Villa!

…Ma avevo iniziato parlando dello spettacolo e mi sono persa a raccontare del posto incantevole in cui la Biblioteca è collocata….

Il titolo della lezione era “Nell’aria – vento di Elohim”

La bravissima Letizia Fuochi, con la sua  voce accattivante sia che canti o che reciti,

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accompagnata dalla chitarra di Francesco Cusumano ha fatto “incontrare” due autori per me magici, due poeti: Erri De Luca e Fabrizio De Andrè in un emozionante percorso carico di pathos.

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Partendo da “La buona novella” di Faber e “In nome della madre” di Erri le strade sembrano andare di pari passo cantando e raccontando di Maria, bambina e giovane donna, intramezzando poesie da “Opera sull’acqua” ed altri testi: Faber ed Erri hanno una visione della vita e dei suoi accadimenti che ha tanti punti in comune, poesia e musica che creano suggestioni ed empatia. Si avvicinano, si amalgamano perché, dice Erri, la scrittura è sorda e tocca alla musica creare la visione e risponde la visione di Faber “Poi vidi l’angelo mutarsi in cometa, dove forse era Sogno ma Sonno non era….”

Uno di quei pomeriggi indimenticabili da cui torni con un pieno di vita!

La stagione teatrale 2012 – 2013 -parte 2^

Firenze in questi ultimi anni è diventata una fucina di cultura. Come dicevo per il Teatro Lumière, tanti giovani coraggiosi hanno aperto spazi teatrali di originale ispirazione, che mettono in scena opere nuove, anche esse di autori giovani….una bella scommessa culturale. Spesso succede che per uno spettacolo sia gli attori che il teatro riescano a “tirar fuori” solo il rimborso spese…e questo è vero amore per il Teatro!!! Proprio per questo li ho chiamati coraggiosi perché nessuno di loro ha supporti finanziari oltre la vendita di abbonamenti e biglietti e qualche raro sponsor. Per dire quanto in Italia si dia spazio alla cultura e ai giovani. Purtroppo questo vale anche per il teatro più antico e prestigioso di Firenze: il Teatro della Pergola che ha rischiato la chiusura. Purtroppo ancora non sono riuscita a frequentarli tutti ma li seguo ugualmente con attenzione e affetto.

Ed ecco gli altri spettacoli:

Inizio proprio con lo splendido Teatro della Pergola dove ho visto il grande ed emozionante Luca Zingaretti ne “La torre d’Avorio” di Ronald Harword.

Il secondo spettacolo è stato “Duo di noi” di Michael Frayn con Emilio Solfrizzi e Lunetta Savino….. stupendi a vederli dal vivo….

Al Teatro di Rifredi ho visto per l’ennesima volta “L’ultimo Harem”di Angelo Savelli con Serra Yilmaz (l’attrice prediletta di Ozpetec), Riccardo Naldini e Valentina Chico. Uno spettacolo pieno di magia che mi ammalia ogni volta….

Poi  “Chi ha paura di Virginia Woolf” di Edward Albee, con una grandissima Maria Paola Sacchetti insieme ad Aldo Innocenti, Caterina Boschi e Alessio Pollastri

Al Teatro di Cestello ho visto Alessandro Riccio nel bel “C’è del buono in Stenterello” (che gioca sul vero cognome dell’attore che ha creato la maschera di Stenterello ….Luigi Del Buono)….. e ancora uno spettacolo di Riccardo Marasco “Con Firenze nel cuore”.

Al Teatro Le Laudi uno spettacolo  particolarmente emozionante tanto da tenere il pubblico col fiato sospeso per tutto il tempo:  “La parola ai giurati” di Reginald Rose (probabilmente avrete visto il film…altrettanto bello)Sempre allo stesso teatro uno struggente spettacolo per la giornata del Ricordo: “Neve di Carta” scritto, cantato, suonato e recitato dalla splendida Letizia Fuochi insieme a tre musicisti e sei attori.

Ho rivisto Alessandro Riccio anche in “Le Grand Cabaret a bordo” al Teatro Puccini, insieme a Salvatore Frasca e il grande fisarmonicista Alberto Becucci,  e alla bellissima Villa di Lilliano nei pressi di Firenze, nel particolarissimo Tottentanz, un “dialogo” sulla morte, divertente e profondo, con Lorenzo Baglioni nei panni (da scheletro) della Morte .

Avevo i biglietti per due spettacoli al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze….quello che sembra la tela di Penelope…non finisce mai.Uno era  la meravigliosa Sinfonia n. 2 – Resurrezione – di Gustav Malher, diretta dal grande Zubin Metha…….. poi ci doveva essere il “Gianni Schicchi” di Puccini, prima in scaletta a Giugno, spostato poi a dicembre ed infine ad aprile…ma quando ci siamo presentati all’ingresso del Teatro ci è stato detto che lo spettacolo era stato soppresso….. eccezionale, vero? Come distruggere la cultura …..

Le notti d’estate hanno regalato due grandi spettacoli itineranti a Villa Gerini, una delle ville Medicee….

All’interno della villa, nelle magnifiche stanze, si è svolta “La commedia di Candido” di Stefano Massini con un cast di dodici bravissimi attori fiorentini e una clavicembalista che accompagna gli attori e il pubblico negli spostamenti.

Ancora a Villa Gerini la magia del “Sogno di una notte di mezz’estate”: camminando nel bosco della villa, illuminata dalla luna e da luci azzurrine, alla fievole luce di lampadine tascabili per non inciampare, si incontrano fate e folletti, Oberon e Titania, Ippolita e Teseo….17 persone giovani e giovanissimi per regalarci un sogno.

Una parola a parte merita la Compagnia delle Seggiole che non fa spettacoli in Teatro ma in varie location fiorentine, entrando nella storia dei luoghi e dei personaggi che li hanno abitati, con una guida e vari “fantasmi” che si presentano via via raccontando la loro storia.  Una maniera bella e ammirevole per far conoscere particolari poco conosciuti del patrimonio artistico della città.

Sono stati:

“Senza alchuno prezo o premio” storia della Misericordia di Firenze, da cui sono nate poi tutte le associazioni di ambulanze di Firenze.

“In sua movenza è fermo” – il Teatro della Pergola visto nei sotterranei e nei luoghi dove lo spettatore non entra mai

“L’ospite illustre” un viaggio nella Casa Martelli, un museo quasi sconosciuto , uno scrigno di meraviglie.

E l’ultimo, alla fine di luglio “L’azione del silenzio” alla Certosa del Galluzzo., guidati da un grate della Certosa. La grande magia è stata il fatto che è stato chiesto il silenzio per entrare nel mistero spirituale di questi luoghi e silenzio è stato, totale, nonostante i 25 partecipanti alla serata.

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Dalla fine di Luglio ad ora senza teatri….ero in crisi d’astinenza, sono contenta e curiosa  per  la nuova stagione….

Buon Natale 5

Avrei voluto raggiungervi uno per uno, amici miei cari

Avrei voluto regalarvi un sogno, ad ognuno quello che più desiderava….

Ad voluto stringervi in un abbraccio, uno per uno….

Donarvi un sorriso, una carezza…uno per uno

Ma non era possibile, allora…

Ecco il mio augurio per tutti:

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Ed una dolcissima canzone….qualcuno la conoscerà….dal Musical “Forza, venite gente”