“E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.”
❖ William Shakespeare
Dopo la Vita, la Natura è il dono più grande, impariamo ad amarla!
Nella casa dove sono nata e ho vissuto per quasi ventisette anni c’era un corridoio di 11 metri, sul quale si affacciavano le porte di tutte le stanze.
Poco dopo l’ingresso, nel punto in cui si incrociavano i muri maestri c’era una rientranza, un angolo. Lì c’era una seggiolina impagliata e accanto una consolle con sopra un leone, pezzo storico di famiglia, di imprecisato materiale tanti erano i segni della vecchiaia
gli elenchi del telefono e un piattino con le monetine che servivano per l’ascensore
Attaccato al muro c’era il telefono nero
Sotto al telefono un quadretto, una immagine del Cuore di Gesù al quale papà aveva fatto una cornicetta di legno dipinto.
Quell’angolo ha per me un significato molto forte e particolare.
Negli anni della guerra, quando l’urlo sinistro delle sirene (una era proprio sul palazzo di fronte al nostro) avvisava del prossimo bombardamento tutti scappavano verso i ricoveri. Mamma non se la sentiva di correre in strada in quella confusione: era sola con tre bambine piccole – papà era al di là delle linee nemiche – per cui il nostro riparo era quell’angolo dove il muro maestro era la nostra protezione.
Mamma si sedeva con me che ero la più piccola in braccio e le sorelline stavano accanto, tutte strette per cercare di vincere la paura.
E in quel posto, in quel frastuono, io che tremavo, presi in mano il quadretto e senza volere riuscii a far sorridere mamma e le sorelline “Vedi mamma, guarda come trema Gesù, ha paura anche lui!!!”
Quel quadretto mi ha seguito in tutti gli spostamenti e continua a proteggere la mia casa…
Dopo giorni nei quali sembrava che la primavera fosse esplosa, come volesse rincuorarci, siamo tornati al freddo, alle nuvole grigie, al vento tagliente…
E’ da più di un anno oramai che mi sono imposta di non lasciarmi prendere dalla malinconia (e non è certo una cosa facile) che prendo al volo ogni occasione, piccola che sia, per sorridere.
Oggi, in giro sul web, ho trovato questa vignetta che, nella sua verità e nella sua semplice ironia, mi ha fatto fare una bella risata.
Spero che faccia scappare un sorriso anche a voi!
«Pasqua è voce del verbo ebraico ‘pèsah’, passare. Non è festa per residenti, ma per migranti che si affrettano al viaggio. Vedo le persone di fede così, non impiantate in un centro della loro certezza ma continuamente in movimento sulle piste. Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri ad ogni costo, atleti della parola pace».
(Erri De Luca)
Gesù cammina sempre avanti a noi e ci invita a seguirlo…
Non erano tre, non erano re, non erano maghi, non ci sono notizie precise su di loro, ma certamente erano persone che “guardavano in alto”…
Quella stella così luminosa li ha incuriositi e si sono messi in viaggio, un lungo viaggio, per cercare, per capirne il significato.
Anche noi quest’anno abbiamo visto: la meravigliosa congiunzione di Giove e Saturno, così vicini da sembrare un’unica stella, proprio quella che hanno visto loro come hanno calcolato gli astronomi!
Mettiamo anche noi cuore e mente in cammino per cercare quello che dà senso alla nostra vita!
Un tema su cui ultimamente ho riflettuto molto.
Una famiglia non convenzionale: Giuseppe, padre senza essere il padre biologico – Gesù è il Figlio di Dio – che tuttavia è chiamato “Giusto”. Sua madre, Maria che, benché poco più che adolescente, con un coraggioso “Eccomi” si trova incinta senza aver “conosciuto” uomo, per opera dello Spirito Santo. Gesù, che per 30 anni cresce, vive e lavora insieme ai suoi genitori.
eppure
eppure questa famiglia ci viene mostrata come modello: la sacra Famiglia.
Cosa unisce questa famiglia che non doveva certo essere ricca, nella cittadina di Nazareth piccola e senza risorse?
Giuseppe era un falegname e Gesù cresce imparando il mestiere del padre, fabbricando con lui tavoli e sgabelli e tutte quelle cose semplici che dovevano formare l’arredamento delle case del paese. Maria svolge i lavori di casa e di sicuro il giovane Gesù l’aiuta.
In questa Famiglia – e scusatemi se vi sembrerò dissacrante ma questo leggo nel racconto del Vangelo – non vedo l’azione di un contratto ma la forza di un amore che unisce, che fa superare le difficoltà, che fa crescere il figlio e lo prepara alla vita, sentimenti forti e belli. Tutto questo mi fa pensare che la bellezza della famiglia, qualunque essa sia, si basa sull’amore e il rispetto.
Tutto questo mi fa pensare…
A Livorno c’è un luogo che è nel cuore di tutti i livornesi, uno dei primi luoghi che, venendo a vivere qui, mia figlia mi ha portato a vedere e ne sono rimasta incantata.
Un enorme negozio/vivaio ben rifornito tra assortimento di piante verdi o fiorite,
accessori, decorazione e arredamenti per giardini e terrazze…
prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio, terricci e prodotti chimici, allestito in maniera originale e ben fatta, un tripudio di profumi, colori e forme che riempiono gli occhi ed il cuore, dalla pianta più piccola fino agli alberi da frutto per chi è così fortunato da possedere un piccolo pezzo di terra.
Poi mi ha portata nuovamente nei giorni di Natale… pensavo di trovare alberi e piante adatti al periodo natalizio…invece…
Quando si avvicina Natale il tutto si trasforma in un mondo magico, dove ti sembra di vivere nelle favole: è il mondo di Babbo Natale pieno di addobbi e animali e ti perdi a girare tra i vari allestimenti, come se camminassi nella neve viaggiando nel mondo con le varie tradizioni!
Orsi polari, pinguini, unicorni e molto altro…per poi passare a palline di ogni forma, colore e grandezza,
al reparto presepe
con allestimenti anche in movimento e ogni cosa necessaria per crearne uno a tuo piacimento e logicamente Babbo Natale in tutte le forme e grandezza,
la sua casa, le cassette per imbucare le letterine e infine anche la grande poltrona dove Babbo Natale “in persona” si fa fotografare con i bambini e ascolta le loro richieste!
Per i piccoli è la gioia di un mondo incantato, per i grandi la tenerezza di tornare bambini!
Nell’ultima parte un piccolo spazio con dolciumi e il mondo di Natale gonfiabile e un po’ di intrattenimento degli elfi.
…
Da qualche giorno tutto questo non c’è più: il fuoco – forse appiccato da mani invidiose e cattive – ha distrutto tutto lasciando Livorno nella costernazione più grande e i proprietari nell’assurdo dolore di vedere sparire in pochi minuti la loro attività portata avanti con capacità ed amore da quarant’anni.
Il nostro affetto intorno a loro e la speranza di tutti che possa ritornare presto a donarci il suo mondo di bellezza!
Dalla pagina di una amica su facebook:
Se il nostro corpo è un testo
la malattia è un refuso.
La medicina del futuro
è l’attenzione alla lingua.
Badate prima di tutto alle parole,
le parole fanno tempeste
nella carne, possono fare buchi,
possono fare tane, trame, tele
di ragno.
Il male e il bene sono fasi, frasi,
sono mete, metafore
che legano un corpo all’altro,
un giorno all’altro.
Non dire una parola
che non sia felice di essere detta,
non ascoltare una parola
che non sia necessaria
come l’acqua, inafferrabile
come il vento.