E’ partita la Signora…

La Regina ha lasciato Livorno ed ha ripreso il viaggio con il suo carico di giovani emozionati ed orgogliosi di iniziare il loro addestramento.

Ha salutato la città con la sua presenza indimenticabile al Palio Marinaro, davanti alla Terrazza Mascagni.

Era arrivata la mattina del 24 giugno.  

All’orizzonte erano apparsi gli alti e snelli alberi del veliero e le sirene del porto avevano iniziato a suonare per festeggiare il ritorno, come ogni anno a giugno, della Signora del mare, la meravigliosa Amerigo Vespucci!

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Ritorna, sbarcano gli allievi che hanno terminato il loro anno e imbarca i nuovi che hanno appena fatto il giuramento.

È un veliero che va anche a motore, ma quando spiega le sue vele quadrate sui tre alberi (ho imparato…si chiamano “Trinchetto”, “Maestra” e “Mezzana”) sembra che voglia prendere il volo.

È incredibilmente bella, lo scafo snello, il legno lucidato a specchio, le cromature che brillano al sole: anche se l’hai già vista tantissime volte non puoi fare a meno di fermarti ad ammirarla e magari, se riesci a trovare un posticino o se hai prenotato per tempo, puoi salire a visitarla.

Porta con estrema grazia i suoi 91 anni, una vera signora. Quando arriva i giovani marinai si arrampicano sui pennoni e gli alberi sembra che prendano vita!

E poi, quando si illumina dei colori della nostra bandiera…

Che dite, si capisce che ne sono innamorata?

Ciao Raffaella!

Sei stata e sei ancora tanto amata, e sono sicura che lo sarai sempre, indimenticabile compagna delle nostre serate televisive!

Assommavi in te bellezza, grazia, gentilezza ma anche determinazione, coraggio, spirito di sacrificio, una grande lezione di vita.

Mi piace pensarti così nel Cielo dove starai deliziando tutti con la tua bravura e la tua gioia di vivere, con questa delicata vignetta di Covino 204

Al termine del giorno

E chiudo questa giornata con i pensieri che mi hanno accompagnato dal mattino:

a San Giuseppe che ha insegnato il lavoro al Figlio di Dio

e a Maria a cui è dedicato questo mese di maggio.

E termino con le parole del Sommo Poeta Dante:

Vergine Madre, figlia del tuo figlio
Umile ed alta più che creatura
Termine fisso d’eterno consiglio. Tu sei colei che l’umana natura
Nobilitasti sì, che il suo fattore
Non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore
Per lo cui caldo ne l’eterna pace
Così è germinato questo fiore. Qui sei a noi meridiana face
Di caritate, e giuso, intra i mortali
Sei di speranza fontana vivace. Donna, sei tanto grande e tanto vali
Che qual vuoi grazia e a te non ricorre
Sua disianza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre
A chi domanda, ma molte fiate
Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate
In te magnificenza, in te s’aduna
Quantunque in creatura è di bontade
Amen

25 aprile

Al termine di questa giornata del ricordo mi sento di fare alcune considerazioni, seguite da uno stralcio di un bell’articolo di Stefano Tamburini, direttore del Tirreno

“Libertà è partecipazione”

Per tutti quelli che hanno sacrificato le loro vite perché l’Italia diventasse un Paese libero e democratico, per tutti quelli che col loro sangue hanno permesso che si scrivesse una Costituzione così bella, così aperta all’uomo e ai suoi diritti, non possiamo essere indifferenti, non possiamo far finta di non vedere cosa sta succedendo, se vogliamo consegnare ai nostri figli una Patria ancora libera e democratica.

Per questo io mi sento partigiana!

Riporto queste parole di Stefano Tamburini, direttore del Tirreno:

“Oggi, nel brindare al compleanno della Libertà (sì, con la L maiuscola), dovremmo pensarci bene. Libertà e democrazia sono beni preziosi da non lasciare in mano a chi pensa che sia per sempre o che sia dovuto. Ricordiamocelo quando rivolgeremo un pensiero a chi ci ha regalato tutto ciò. Pensiamoci e speriamo che sia patrimonio anche di chi ha fra le mani questo bene prezioso alla guida delle Istituzioni. Perché la Libertà è come un grande amore, nessuno ne è proprietario, anche se chiamato a governare grazie al consenso elettorale. Ogni giorno la Libertà è una riconquista. In troppi se ne sono dimenticati.”

Ricordi

Nella casa dove sono nata e ho vissuto per quasi ventisette anni c’era un corridoio di 11 metri, sul quale si affacciavano le porte di tutte le stanze.

Poco dopo l’ingresso, nel punto in cui si incrociavano i muri maestri c’era una rientranza, un angolo. Lì c’era una seggiolina impagliata e accanto una consolle con sopra un leone, pezzo storico di famiglia, di imprecisato materiale tanti erano i segni della vecchiaia

gli elenchi del telefono e un piattino con le monetine che servivano per l’ascensore

Attaccato al muro c’era il telefono nero

Sotto al telefono un quadretto, una immagine del Cuore di Gesù al quale papà aveva fatto una cornicetta di legno dipinto.

Quell’angolo ha per me un significato molto forte e particolare.

Negli anni della guerra, quando l’urlo sinistro delle sirene (una era proprio sul palazzo di fronte al nostro) avvisava del prossimo bombardamento tutti scappavano verso i ricoveri. Mamma non se la sentiva di correre in strada in quella confusione: era sola con tre bambine piccole – papà era al di là delle linee nemiche – per cui il nostro riparo era quell’angolo dove il muro maestro era la nostra protezione.

Mamma si sedeva con me che ero la più piccola in braccio e le sorelline stavano accanto, tutte strette per cercare di vincere la paura.

E in quel posto, in quel frastuono, io che tremavo, presi in mano il quadretto e senza volere riuscii a far sorridere mamma e le sorelline “Vedi mamma, guarda come trema Gesù, ha paura anche lui!!!”

Quel quadretto mi ha seguito in tutti gli spostamenti e continua a proteggere la mia casa…

Epifania del Signore

https://youtu.be/k8mjRxkMBkE

Non erano tre, non erano re, non erano maghi, non ci sono notizie precise su di loro, ma certamente erano persone che “guardavano in alto”…

Quella stella così luminosa li ha incuriositi e si sono messi in viaggio, un lungo viaggio, per cercare, per capirne il significato.

Anche noi quest’anno abbiamo visto: la meravigliosa congiunzione di Giove e Saturno, così vicini da sembrare un’unica stella, proprio quella che hanno visto loro come hanno calcolato gli astronomi!

Mettiamo anche noi cuore e mente in cammino per cercare quello che dà senso alla nostra vita!

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A Livorno c’è un luogo che è nel cuore di tutti i livornesi, uno dei primi luoghi che, venendo a vivere qui, mia figlia mi ha portato a vedere e ne sono rimasta incantata.

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Un enorme negozio/vivaio ben rifornito tra assortimento di piante verdi o fiorite,

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accessori, decorazione e arredamenti per giardini e terrazze…

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prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio, terricci e prodotti chimici, allestito in maniera originale e ben fatta, un tripudio di profumi, colori e forme che riempiono gli occhi ed il cuore, dalla pianta più piccola fino agli alberi da frutto per chi è così fortunato da possedere un piccolo pezzo di terra.

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Poi mi ha portata nuovamente nei giorni di Natale… pensavo di trovare alberi e piante adatti al periodo natalizio…invece…

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Quando si avvicina Natale il tutto si trasforma in un mondo magico, dove ti sembra di vivere nelle favole: è il mondo di Babbo Natale pieno di addobbi e animali e ti perdi a girare tra i vari allestimenti, come se camminassi nella neve viaggiando nel mondo con le varie tradizioni!

 

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Orsi polari, pinguini, unicorni e molto altro…per poi passare a palline di ogni forma, colore e grandezza,

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al reparto presepe

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con allestimenti anche in movimento e ogni cosa necessaria per crearne uno a tuo piacimento e logicamente Babbo Natale in tutte le forme e grandezza,

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la sua casa, le cassette per imbucare le letterine e infine anche la grande poltrona dove Babbo Natale “in persona” si fa fotografare con i bambini e ascolta le loro richieste!

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Per i piccoli è la gioia di un mondo incantato, per i grandi la tenerezza di tornare bambini!

Nell’ultima parte un piccolo spazio con dolciumi e il mondo di Natale gonfiabile e un po’ di intrattenimento degli elfi.

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Da qualche giorno tutto questo non c’è più: il fuoco – forse appiccato da mani invidiose e cattive – ha distrutto tutto lasciando Livorno nella costernazione più grande e i proprietari nell’assurdo dolore di vedere sparire in pochi minuti la loro attività portata avanti con capacità ed amore da quarant’anni.

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Il nostro affetto intorno a loro e la speranza di tutti che possa ritornare presto a donarci il suo mondo di bellezza!