La grande di festa di oggi, qui a Firenze, con la gioia per questa splendida città che oramai sento profondamente mia, mi ha fatto ripensare alle altre feste di San Giovanni, a Roma.
Ero una bambina – erano gli anni del dopoguerra – c’era voglia di riprendere la vita, la normalità e di stare insieme senza più la paura dei bombardamenti o degli arresti.
Il quartiere dove abitavo era quello di San Giovanni in Laterano, la splendida Basilica che vedevo dalle finestre di casa e il 24 giugno era festa grande. 
Fin dal mattino le bancarelle riempivano le strade del quartiere, non ricordo bene che genere di cose vendessero…però ricordo benissimo quelle dei giocattoli, molto più semplici e poco costosi rispetto a quelli di oggi, ma preziosi per noi che non ne avevamo certo le case piene….
Poi lo zucchero filato

e i sacchetti con le “mandorle torrate”

che riempivano del loro profumo dolce l’aria ma soprattutto i chioschetti, ambitissimi dato il caldo, delle gratta checche

con il loro parallelepipedo di ghiaccio, per metà coperto da un sacco di juta perché non si sciogliesse troppo presto, da cui gli esperti “grattacheccai” raschiavano il ghiaccio con un arnese un po’ simile ai pelapatate di ora,

per riempirne i bicchieri e versarvi lo sciroppo …arancio, granatina, menta e tamarindo i più ricercati.

La sera poi le numerose trattorie ed osterie della zona mettevano i tavoli sul marciapiede o addirittura sulla strada (tanto nessuna macchina passava e non si pagava lo spazio coperto)…

e accanto ai tavoli enormi ceste piene di lumache che girellavano tranquille non immaginando la fine che avrebbero presto fatto in pentola per il piatto “di rito” in quel giorno!

Dove c’era una fisarmonica c’era sempre qualcuno che si metteva a ballare, sempre in mezzo alla strada: si respirava aria di festa, una tranquilla festa paesana.
Poi, verso le 23 sul sagrato della Basilica cominciava lo spettacolo pirotecnico…fuochi d’artificio che concludevano in allegria una bella giornata di festa!
