La leggenda di San Valentino

Sabino, era un giovane centurione romano che s’innamorò di Serapia, una ragazza di religione cristiana. I due giovani decisero di sposarsi ma la famiglia di Serapia negò il consenso. I due ragazzi si rivolsero dunque al Vescovo Valentino. Sabino però non essendo battezzato per amore di Serapia accettò subito compensare la mancanza con il sacramento impartito da Valentino. Iniziarono allora i preparativi per festeggiare il battesimo di Sabino e le imminenti nozze. I due ragazzi erano molto felici per l’imminente avvenimento, ma Serapia contrasse una grave malattia. La ragazza fu colpita da una grave forma di tisi e si aggravò fino ad essere vicina alla fine. Sabino, disperato, chiese subito a Valentino di essere battezzato al più presto e di unirlo in matrimonio con Serapia prima che lei morisse. Valentino, commosso, battezzò il giovane e lo unì in matrimonio al capezzale di Serapia. La leggenda vuole che quando Valentino alzò le mani al cielo per benedire la loro unione, un improvviso sonno beatificante avvolgesse i due giovani per l’eternità.

Oggi è la festa degli innamorati…tutti, di ogni persona che ama!

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02/02/2020 – Ricordi

2 febbraio, la Candelora, festa della luce!

Ricordo l’allegro battibecco tra mia suocera e me: lo rifarei volentieri… chissà, forse anche la Bruna sorride per questo.. 

A Roma si dice: Candelora Candelora, de l’inverno semo fora, ma se piove o tira vento de l’inverno semo drento!

Nella campagna toscana invece: Candelora Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora, ma se è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno”

Comunque una delle due aveva ragione…

Un anno bisestile e una data palindroma… una curiosità!

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Epifania

Epifania di David Maria Turoldo

 

Eran partiti da terre lontane:

in carovane di quanti e da dove?

Sempre difficile il punto d’avvio,

contare il numero è sempre impossibile.

Lasciano case e beni e certezze,

gente mai sazia dei loro possessi,

gente più grande, delusa, inquieta:

dalla Scrittura chiamati sapienti!

Le notti che hanno vegliato da soli,

scrutando il corso del tempo insondabile,

seguendo astri, fissando gli abissi

fino a bruciarsi gli occhi del cuore!

 

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Con oggi si torna ai giorni normali – ma conservando il desiderio e la curiosità del cammino e della ricerca – perchè

Pasqua Epifania tutte le feste si porta via!

Retrospettiva

Oggi ripensavo alla giornata di Natale, così inaspettatamente gioiosa, piena di calore, di sorrisi, di risate, di piatti appetitosi, di crostini preparati tutti insieme in cucina nel caos delle persone e del “nostro” Teo – cane ingombrante ma dolcissimo, impazzito dai profumi che gli arrivavano al naso, che elemosinava con sguardo tenero qualche bocconcino…

Buonissimo l’antipasto, strepitose le lasagne della zia Francesca, eccellente l’arista tenera e succulenta e le patate al rosmarino dello chef Sabina… ma la frutta? Eppure l’avevo presa: clementine, uva e anche due melograni portafortuna…

Vado a vedere in veranda e infatti c’erano le buste di carta piene della bella frutta… mi è scappato un sorriso. Non sarebbe successo se ci fossi stato tu: era la tua passione preparare dei bellissimi vassoi che sembravano quadri, non lo lasciavi fare a nessun altro!

Ecco, anche se in ritardo, ho preparato io il cestino, non so se l’approverai ma ci ho messo tutta la mia buona volontà!

E come ti abbiamo sentito tutti presente e anche divertito a Natale, così ti penso io ora, che magari scuoti la testa… “potevi fare meglio!”

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Vigilia

Quando il sonno fa un po’ i capricci, per addormentarmi recito poesie.
Un trucco che mi aiutato tante volte a mantenere la calma.
Questa notte il vento mi ha riportato la mia prima poesia di Natale, scritta apposta per i miei quattro anni dalla mia mamma:

“E’ Natale, è Natale,
gli angioletti son discesi
hanno candide le ali
e il vestito tutto d’or!
O mammina mia diletta
O mio caro e buon papà
questa vostra figlioletta
tanti auguri oggi vi fa!”

Buona Vigilia!

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Inverno

Questa notte ho faticato ad addormentarmi per il rumore che non dava tregua a causa della pioggia violenta e del vento che soffiava a 61 km/h.

Perciò alle 5 circa ero ancora sveglia e mi sono ricordata che era proprio l’ora in cui quest’anno inizia l’inverno. Direi che quest’anno l’inverno si è preso sul serio!

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Tra un anno bisestile e l’altro il tempo solare non tiene il passo con quello stabilito per convenzione e così quest’anno il solstizio d’inverno  non è caduto il fatidico 21 dicembre:   ci rimetteremo in pari nel 2020 e spero che si smetta di dire che l’anno bisestile porta male…

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Uno dei detti popolari dice “anno bisesto, anno funesto” ma a casa mia ricordo che dicevano “anno bisesto bato chi ci resto” con un madornale schiaffo alla grammatica!

Ma come dice Rodari

L’anno nuovo

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Nel salutare l’inverno e pensando all’anno nuovo ormai vicino auguro a me e a tutti voi di “fare” un anno di pace, di rispetto, di generosità, di attenzione alla nostra MadreTerra!

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