I’ Brindellone

E’ il protagonista della più attesa delle attrazioni pasquali…. lo scoppio del carro!!!

La sua storia parte da molto lontano…risale addirittura al tempo delle crociate!

Rientrato a Firenze il 16 luglio 1101 dopo la liberazione di Gerusalemme, il capitano Pazzino de’ Pazzi fu festeggiatissimo ed accolto con solenni onori. In dono aveva avuto da Goffredo di Buglione tre pietre del Santo Sepolcro. Le tre pietre rimasero inizialmente conservate nel Palazzo de’ Pazzi e poi vennero portate nella Chiesa dei Santi Apostoli dove tuttora sono gelosamente conservate.

Dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo, i giovani di tutte le famiglie si recavano nella cattedrale dove, al fuoco benedetto che ardeva, accendevano rispettivamente una fecellina (piccola torcia) per poi andare per la città a portare la fiamma purificatrice in ogni casa. Il fuoco santo veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro.

Più tardi si iniziò a portare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati. Da questo semplice rito nacque quello dello scoppio del carro…

Per un periodo i principi della Repubblica ordinarono che non si facesse più lo scoppio del carro ma i fiorentini non gradirono l’abolizione e fecero revocare il decreto.

All’inizio il carro era molto più semplice di quello attuale, ma a causa delle deflagrazioni e delle vampate che sopportava doveva essere quasi del tutto ricostruito ogni anno.

La famiglia dei Pazzi che aveva l’incarico di preparare il carro ne fece allestire uno molto più solido ed imponente che dovesse durare per sempre. Fu, dunque, costruito il grande carro del tipo “trionfale” a tre ripiani. Il carro subì pochi restauri, soprattutto dopo l’alluvione dell’Arno del 1966,  ma oramai gode ottima salute.

Brindellone

La mattina di Pasqua, scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del calcio fiorentino, il carro, detto affettuosamente dai fiorentini “Brindellone” parte dalla sua rimessa del piazzale di Porta al Prato, trainato da due paia di candidi buoi infiorati ed arriva in piazza del Duomo, fra il Battistero e la Cattedrale.

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Un filo di ferro, che sostituisce la vecchia corda sugnata (ingrassata con la sugna perchè non si rompesse durante il volo della colombina), viene teso a circa sette metri di altezza, da una colonna di legno, posta per l’occasione al centro del coro, fino a giungere al carro.

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Alla fine della Messa, nella Cattedrale, il celebrante accende la colombina con il fuoco benedetto:

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la colombina parte e va a colpire il brindellone, dando il via, con gran fragore, al susseguirsi di esplosioni e spettacoli pirotecnici (il tutto dura 20 minuti circa).

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L’imponente mole del carro si avvolge di nuvole e scoppi e sembra che l’aria stessa si accenda con scintille sempre più luminose.

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Scintille che ad un tratto diventano una vera pioggia di viola, di rosa, di rosso, di verde, di bianco e di blu. Il profilo del Brindellone scompare del tutto in questo gioco di colori, via via i vari piani del carro si accendono in scoppi e girandole di fuoco fino ad arrivare alla cima dove si apre la triplice girandola con i tre stendardi che portano il simbolo dell’agnello pasquale.

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Fino alla fine i fiorentini stanno col fiato sospeso perché la riuscita dello “scoppio” dà l’indicazione di come sarà il raccolto della stagione!

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Anche questo ora è diventato parte dello spettacolo!!!

Una serata speciale – le mie impressioni sullo spettacolo PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO – IL MUSICAL

Un fantasmagoria di luci, colori, musica, lustrini e parrucche, balletti e canzoni… questa è “Priscilla, la regina del deserto – il Musical”, spettacolo attesissimo a cui ho assistito ieri pomeriggio in un Teatro Verdi in cui non sarebbe entrato più neppure uno spillo!

Su un autobus rosa, chiamato Priscilla, salgono tre amici – tre drag queen – a seguito di un ingaggio che li farà portare il loro spettacolo, attraverso il deserto australiano, da Sidney fino nella città di Alice Springs.

Ma non è solo il lavoro a spingerli a lasciare la loro città: Tick (Mitzi), insieme ai suoi amici Bernadette e Felicia (Adam), vuole andare a conoscere il figlio di 6 anni, avuto da sua moglie prima di fare la scelta di “diventare donna”.

Il viaggio nel deserto è pieno di soste, incontri e scontri (difficile farsi accettare in piccole città di provincia) ma alla fine i tre troveranno più di quello che si aspettavano dal viaggio: Tick avrà la gioia di sentirsi chiamare papà dal bambino che non avrà nessuna difficoltà ad accettare un padre “sui generis”, Bernadette troverà in Bob il compagno della sua vita e Felicia troverà finalmente la serenità nell’accettazione del suo essere.

Una perfetta sceneggiatura, alcune centinaia di costumi sfavillanti e fantasiosi, balletti vivacissimi, splendide musiche (basti pensare a canzoni come Material Girl, It’s Raining Man, I Will Survive), battute frizzanti fanno sì che lo spettacolo diverta e prenda il cuore del pubblico.

Ma non è solo questo (e già basterebbe per aver voglia di rivederlo ancora e ancora): allo sfarzo e al divertimento si alternano momenti di grande sentimento e malinconia… “dopo venti anni fa ancora male sentirsi non accettati” dice Tick con dolore.. C’è un messaggio molto importante da cogliere all’interno di uno spettacolo che sembra più che altro futile e dissacrante: famiglia, tolleranza, accettazione sono temi che creano momenti molto emozionanti all’interno del divertimento.

Viaggiare su Priscilla vuol dire divertirsi e riflettere….uno spettacolo che lascia il segno!

Bravissimi i tre personaggi principali, fantastico il bambino che recita e canta con la grazia di un professionista, bravissimi tutti da Bob che si unisce a loro nel viaggio, ai “cammei” (piccoli spassosi personaggi che i tre incontrano durante il viaggio), ai ballerini che non solo regalano momenti effervescenti ma cantano anche in diretta (come tutti, del resto…)

Non ho visto il film e pensavo che si trattasse di un musical bello ma vi ho trovato molto di più…uno spettacolo che non potrò dimenticare…

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La stagione teatrale 2012-2013 – parte 1^

Ho ricevuto un inaspettato quanto piacevole invito da parte di una carissima amica. Un concerto molto bello al Teatro Comunale….quello vecchio…quello bello….

Così la nuova stagione teatrale – che pensavo non iniziasse prima della metà di ottobre – ha un felicissimo inizio domenica prossima… domani….

Andando a cercare nei vari cartelloni teatrali gli spettacoli che vorrei vedere (che sarebbero tantissimi) per poterli selezionare in modo da rientrarci col tempo e con la spesa, mi sono resa conto che quest’anno non avevo fatto il mio solito pro-memoria della stagione passata, quegli appunti che mi servono per ricordare….prima che la memoria faccia cilecca….

Ecco allora rimesso insieme il calendario….l’ho diviso per teatri per semplicità…

Come al solito la parte del leone l’ha fatta il Teatro Lumière che con la sua formula di abbonamento veramente conveniente ci assicura comunque una bella stagione (siamo sempre io e mia figlia, amanti entrambe del teatro) undici spettacoli assicurati….in prima fila….Il Direttore Artistico Marco Predieri, giovane poliedrico ( attore, regista, giornalista, critico teatrale… ) mette insieme ogni anno un palinsesto in cui c’è la risata e la riflessione, coinvolgendo personalità di grande spicco insieme a talenti emergenti facendo diventare questo teatro una delle realtà più interessanti del panorama fiorentino.

Ha aperto la stagione “Ti vuoi mettere con me?” con Michela Andreozzi, Paola Tiziana Cruciani e Giorgio Scarselli… tre nomi della TV ben noti …seguito da “insieme a te non ci sto più” interpretata da 5 bravissimi giovani, con la regia di Michele La Ginestra

Un intervallo musicale con Tutto Spadaro interpretato dall’amatissimo (dai fiorentini) Riccardo Marasco

Poi c’è stato “Twist”, dove Marco Predieri è regista e attore, insieme a Eleonora Cappelletti, Fiorella Sciarretta, Chiara Ciofini e Marcello Sbigoli

“Ti amo…o qualcosa del genere” anche questo con quattro giovani attori, molto conosciuti a Roma ma ancora poco a Firenze.

Seguono da Michele La Ginestra e Michela Andreozzi in “C’eravamo troppo amati” che a Roma ha tenuto il cartellone per vari mesi. Due grandi amici del Lumiere, presenti in tutte le stagioni….

Poi la grandissima Anna Meacci in “Caldane”, dove racconta di se stessa tra risate e commozione…

Poi è salito sul palcoscenico Emanuele Salce, figlio del grande regista Luciano, in “Mumble mumble”

A seguire “Tutta colpa dei piccioni” con Macellina Ruocco, Marco Zannoni e lo stesso Marco Predieri.

Siamo arrivati a Marzo e la stagione sta volgendo al termine. Si presentano in teatro Alessandro Riccio e Gaia Nanni con uno strepitoso “La meccanica dell’amore”…. Lo spettacolo intero si trova su You Tube e vi consiglio di guadarlo perché è veramente particolare sia per la grande bravura degli interpreti, sia per la storia che unisce tecnologia e solitudine, poesia e meccanica.

E chiudono in bellezza (come è stata del resto tutta la stagione) Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo in “Sugo finto”

11 spettacoli, ognuno con la sua particolarità, tutti piacevoli, in un ambiente che è diventato familiare dato che gli abbonamenti aumentano ad ogni stagione (ed è praticamente l’unica fonte di cui usufruisce il teatro oltre allo sponsor Coop) per cui ci si ritrova sempre con le stesse persone…..un valore aggiunto a quel piccolo gioiello che è il Teatro Lumiere, con le sue poltroncine verdi

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e il delizioso logo liberty.

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